La prima lettera a Timoteo, a differenza della seconda, è più esortativa anche se non mancano riferimenti espliciti all'esperienza di Paolo. Degni di nota i brevi frammenti di inni liturgici che testimoniano la fede della prima comunità cristiana.
La prima lettera a Timoteo è la più lunga delle tre lettere dette pastorali. A differenza della seconda, che presenta i tratti di un testamento pastorale e insiste sulla relazione discepolare di Timoteo verso Paolo, la prima lettera è più esortativa. Non mancano, tuttavia, riferimenti espliciti all'esperienza di Paolo che sono esempio di conversione, valido per Timoteo e per tutti i cri-stiani.
Paolo afferma che quando perseguitava i cristiani agiva per ignoranza. Si definisce peccatore, graziato dalla misericordia di Dio che gli ha donato la fe-de. La misericordia di Dio è a disposizione di tutti (1Tim 1,13). Paolo, com-mosso dall'azione di Dio, trasforma il richiamo al suo passato, senza fede in Gesù, in una lode alla misericordia di Dio.
In questa lettera sono pure presenti tracce di piccoli inni liturgici che si recitavano nelle assemblee cristiane (cfr 3,16b e 6,15-16). Questi piccoli frammenti testimoniano le confessioni di fede della comunità cristiana vissuta verso la fine del primo secolo dopo Cristo.
Centrale in tutta la lettera è il tema del disegno di Dio, che si attua nella fede (1,4), e dell'amore di Dio verso tutti, che richiede una risposta fedele e coerente. Per rimanere nel disegno di Dio, occorre essere perseveranti nel-le fede e rimanere nella retta dottrina, messa alla prova da false proposte. La perseveranza è richiesta in primo luogo a Timoteo, il cui esempio di fortezza aiuterà i fedeli a resistere nelle prove. Timoteo, in quanto pastore della comunità cristiana, deve essere saggio e vigilare su se stesso e sull'insegnamento che imparte alla Chiesa, che gli fu affidata con la consacrazione episcopale. Verso le false dottrine e i falsi maestri, che deviano i credenti dalla retta via, deve essere deciso e attento come una vigile sentinella.
Paolo, in questa lettera, imparte istruzioni circa il comportamento delle don-ne, sulle qualità e virtù cristiane richieste ai diaconi e sul ruolo delle vedove nella comunità cristiana.
Tra le esortazioni sono di notevole attualità i consigli diretti al comportamento verso le persone anziane: « Non rimproverare duramente un anziano, ma esortalo come fosse tuo padre, i più giovani come fratelli, le donne anziane come madri e le più giovani come sorelle, in tutta purezza» (5,1-2); il monito dall'avidità del denaro che Paolo definisce "radice di tutti i mali" (6,10). La lettera termina con questo caldo invito: « Timoteo, custodisci ciò che ti è stato affidato; evita le chiacchiere vuote e perverse e le obiezioni della falsa scienza. Alcuni, per averla seguita, hanno deviato dalla fede» (6,20-21).
I vv. 9-14 del capitolo 2, che presentano un atteggiamento diffidente verso le donne, contribuiscono a definire Paolo misogino. Per comprenderli bisogna considerare due importanti aspetti. Questi versetti vanno interpretati alla luce dell'insegnamento e della prassi autentica di Paolo, come appare nelle lettere scritte di suo pugno. In esse Paolo non disprezza le donne, anzi, le coinvolge nella missione e affida loro importanti compiti di animazione comunitaria. Di conseguenza, bisogna comprendere questi versetti nel contesto esortativo e difensivo delle lettere pastorali. Vi è una nuova situazione socio-ecclesiale, esposta alle eresie, sorta dopo la morte dell'apostolo. In questa nuova situazione sono richiamati all'ordine, con termini forti, sia le donne che esagerano nei loro comportamenti, sia tutti coloro che deviano dalla retta dottrina.
Lo scopo primario delle tre lettere pastorali, 1-2Timoteo e la Lettera a Tito, è quello di indicare ai credenti, innanzi tutto, il retto modo di vivere il proprio oggi salvifico nella casa di Dio, la Chiesa...
Le Lettere di Paolo si collocano a mezza strada tra le lettere familiari e quelle di carattere ufficiale. Egli scrive ai cristiani delle sue comunità con l'autorevolezza dell'apostolo fondatore, ma anche con il calore e l'affetto di un padre e amico...