Prima lettera ai Tessalonicesi

Dalle buone notizie ricevute sulla condotta dei Tessalonicesi, nasce questa prima lettera in cui l'Apostolo Paolo ringrazia Dio per la loro fede, speranza, carità, concrete e operose.

Negli Atti degli Apostoli l'evangelista Luca narra che Paolo, nel suo secondo viaggio missionario, dopo aver evangelizzato la città di Filippi, fu costretto a fuggire a causa di una violenta persecuzione scatenata contro i missionari. Giunge così a Tessalonica. Gli abitanti della città lo accolgono, si lasciano coinvolgere dalla sua la predicazione e si convertono. Ben presto arrivano i suoi avversari. Paolo fugge un'altra volta. Si reca a Berea e da qui passa ad Atene. Il suo pensiero è rivolto ai Tessalonicesi ben disposti al Vangelo, ma ai quali non aveva potuto completare l'annuncio cristiano. Teme che questi giovani cristiani, messi alla prova dai suoi nemici, possano abbandonare la fede cristiana e dubitare della sua correttezza. Paolo è fortemente preoccupato. Scrive: "Non potendo resistere mandai Timoteo per completare ciò che manca alla vostra fede" (1Ts 3,10). Timoteo al suo ritorno porta buone notizie. I Tessalonicesi, nonostante le tribolazioni e la persecuzione, vivono la fede come Paolo l'aveva loro comunicata e conservano un ricordo affettuoso della sua persona. Hanno, tuttavia, bisogno di consigli per capire meglio la fede cristiana e crescere in essa. Desiderano conoscere la sorte riservata ai morti. Le buone notizie circa i Tessalonicesi sono l'occasione di questa prima lettera di Paolo. L'apostolo manifesta il suo stupore riconoscente verso Dio che ha sostenuto i cristiani di Tessalonica nella prova, e verso i missionari che Dio ha reso fedeli ministri del Vangelo in mezzo a molte lotte.

La prima lettera ai Tessalonicesi, primo scritto del Nuovo Testamento, può definirsi la lettera della riconoscenza. Tre volte, infatti, Paolo ringrazia Dio. All'inizio (1, 2-3) perché i Tessalonicesi vivono una fede concreta e impegnata, sono costanti nella speranza e la loro carità è operosa; nel capitolo secondo (2,13) perché nella predicazione di Paolo hanno saputo vedere e accogliere la parola di Dio; infine (3,9-10) per la gioia che le buone notizie suscitano nel cuore di Paolo e si fanno desiderio e augurio di un nuovo incontro. Dopo il ringraziamento, nei capitoli 4-5, Paolo imparte istruzioni concernenti la vita cristiana, la fede nella risurrezione e il comportamento del cristiano nella storia in attesa del ritorno certo del Signore. Paolo assicura i cristiani di Tessalonica, addolorati per la morte di alcuni, che dopo la morte «siamo con il Signore».

Questa lettera regala una delle più belle immagini di Paolo apostolo. L'apostolo interpreta il suo atteggiamento missionario non come quello di un funzionario stipendiato, ma da ministro di Dio profondamente coinvolto nella missione che gli fu affidata. Egli, per questo, verso i Tessalonicesi si è comportato come una madre che si prende cura dei figli che porta nel grembo e come un padre che educa, esortando e incoraggiando i suoi figli per renderli adulti, veramente responsabili.

Da sapere

  • I mittenti di questa prima lettera di Paolo sono tre: Paolo, Silvano e Timoteo. La lettera è di Paolo in quanto egli è il responsabile del gruppo e delle decisioni che prendono. Il contenuto di questo scritto è pensato insieme dai tre missionari. A Paolo sta a cuore condividere la missione, confrontarsi sui problemi che vanno nascendo, concordare le risposte.
  • Paolo nel richiamare alla memoria la presenza dei missionari in mezzo ai Tessalonicesi li invita a ricordare il loro comportamento prima che il loro insegnamento. Paolo, infatti, scrive: "Voi avete visto"; "Voi siete testimoni".
  • In questo primo scritto Paolo presenta la vita cristiana come segnata dalla fede, speranza e carità.

Per approfondire

1-2 Tessalonicesi, Paoline

1-2 Tessalonicesi

Il noto biblista Rinaldo Fabris presenta affinità e divergenze delle due lettere paoline. La comunità cristiana, cerca uno stile di vita coerente con la fede in Gesù Cristo (1Ts). Nella seconda ci si richiama al «giusto giudizio» di Dio, per sostenere la perseveranza dei cristiani (2Ts).

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Lettere di San Paolo - paoline

Lettere di San Paolo
Introduzioni, note e approfondimenti

Le Lettere di Paolo si collocano a mezza strada tra le lettere familiari e quelle di carattere ufficiale. Egli scrive ai cristiani delle sue comunità con l'autorevolezza dell'apostolo fondatore, ma anche con il calore e l'affetto di un padre e amico...

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