Alternativa tra assenso e accordo

EducAzione/6

Primeggiare, competere, averla sempre vinta... sono atteggiamenti che fanno parte della vita dei ragazzi, degli adolescenti. Come trasformarli in percorsi positivi di sana competizione, di collaborazione? Alcuni spunti e consigli per aiutare i ragazzi a crescere in tal senso.

Primeggiare o collaborare?

La nostra cultura offre, su un piatto d'argento, la base per primeggiare. L'atteggiamento, infatti, che scaturisce più spontaneo è questo: «Sono il primo della classe, dovrò pure avere ragione? Non sono straniero, sarò dunque più bravo di "quello" nei temi di italiano. Guarda quel poveretto, non riuscirà mai a emergere...».
Colui che vuole primeggiare non è disposto a riconoscere e non dichiara mai di avere perso, al contrario in gaggia un duello con l'altro, mantenendo un sistema di controllo competitivo.
Parlare, per chi ama primeggiare, equivale a giudicare, distribuire torti e ragioni, credere che il valore è proprietà del più forte.

Primeggiare ha a che fare con una situazione di conflitto e, quindi, il binario interpretativo è chiaro: uno vincerà e l'altro perderà. E, ogni volta, ciascuno dei due sarà pronto per un nuovo round, e a ricominciare da capo perché deve vincere. Tale vittoria sarà momentanea e il contendente non si rassegnerà mai a perdere senza sperare in una rivincita.

Un'alternativa a questa modalità di relazione è la collaborazione. Essa accetta il cammino della vita, che è fatto a zigzag e segue la logica dell'amore, che non divide il mondo in colpevoli e innocenti, in vincitori e perdenti, ma si espone a una visione che trascende tutto questo. «Tu che sei il mio compagno, così diverso da me, perché arrivi da un Paese lontano, mi arricchisci con il tuo sapere, con la tua cultura che io non conosco.
Io sono il primo della classe nelle materie di studio..., tu sei bravissimo negli sport!»; ecc. La diversità non sarà più una minaccia o una colpa, ma una risorsa, una possibilità. La logica della collaborazione è creativa e ricca di novità.


Il percorso educativo

Il percorso ha come obiettivo quello di insegnare a riconoscere che primeggiare conduce all'assenso, mentre la collaborazione all'accordo.

  • Assenso, cioè «alzare bandiera bianca» in attesa della prossima rivincita: «Va bene facciamo come dici tu..., ma vedremo la prossima volta chi la spunterà!». Oppure: «La ragione si dà anche ai matti..., ma poi lo sistemerò io!».
  • Accordo, ossia trovarsi dopo che ciascuno ha fatto «un pezzo di strada in direzione dell'altro», individuando quella possibilità che, prima, non era nemmeno pensata. L'accordo è frutto della negoziazione e conduce a quella soluzione condivisa, fino in fondo, da entrambi.

Per un cammino di crescita

Un Cammino di Educazione alla collaborazione può svilupparsi sulle seguenti linee:

  • Aiutare il ragazzo a conoscersi e riconoscersi:
    - Mi capita di primeggiare quando...
    - Ricordo e racconto episodi di collaborazione.
  • Aiutare il ragazzo a fare esperienza della differenza tra assenso e accordo:
    - Ricordo un'esperienza con un amico, un compagno o un familiare nella quale il bisogno di primeggiare ha portato all'assenso.
    - Ricordo un'altra esperienza nella quale la collaborazione ha prodotto un accordo.

L'articolo di Cecilia Pirrone è tratto dal Dossier "Ragazzi & Dintorni" di:

Catechisti Parrocchiali n. 6 - marzo 2019, Paoline

Catechisti parrocchiali n. 6
marzo 2019

Gesù, sulla strada del Calvario, incontra le donne e il Cireneo che lo aiuta a portare la croce. Gesto che è invito per noi a condividere la sua passione, oggi, per far rifiorire le nostre croci. Su tale strada di salvezza si sviluppano gli itinerari, i sussidi, le altre rubriche. Il Dossier dal titolo "Primeggiare o collaborare" è sui fratelli, Giovanni e Giacomo.

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