Amanti del creato!

Con questa celebrazione - tratta dal "Dossier" della rivista "Catechisti parrocchiali" - desideriamo aiutare i nostri ragazzi a scoprire che tutto l’universo è stato pensato e amato da Dio. Ognuno di noi è un dono del suo amore e tutti siamo chiamati a rendere questo mondo migliore tessendo legami di pace, e farcendoci promotori di un’umanità più bella e più buona, per vivere in armonia fra noi e con la natura.

Si prepara l’angolo della preghiera: Bibbia aperta e una lampada accesa. Ci si dispone in cerchio. Al centro si mette un cestino con i sacchetti di semi.

Canto: Cantiamo, cantiamo al signore (Francesco Cioffi, in Una terra buona, Paoline)


Preghiera
Padre, in tutte le creature scorgiamo la tua presenza
e ti riconosciamo Signore del cielo e della terra.
Guidaci e sostienici perché, con amore umile e instancabile,
rispettiamo e ci prendiamo cura del creato,
onoriamo la vita umana e ne proteggiamo e promuoviamo la dignità.
Fa’ che ci sentiamo parte del grande progetto,
che tu hai pensato fin dalla fondazione del mondo,
per entrare in comunione con te, Padre, con il Figlio tuo, Gesù,
e con lo Spirito Santo, Amore. Amen

Catechista. Oggi ci immergiamo nella bellezza del Creato! Tutto l’universo è stato pensato e amato da Dio. Ognuno di noi è un dono del suo amore. Dio pone l’uomo e la donna nel giardino per renderli custodi e corresponsabili delle cose belle create. Siamo chiamati a rendere questo mondo migliore; la terra grida aiuto perché abbiamo abusato della natura, inquinandola e rovinandone la bellezza. Essere custodi del Creato implica tessere legami di pace, e farci promotori di un’umanità più bella e più buona, per vivere in armonia fra noi e con la natura.

In ascolto della Parola

Dal Libro della Genesi (Gen 2,4b-15.22-23)

Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c'era uomo che lavorasse il suolo, ma una polla d'acqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo. Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.
Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre attorno a tutta la regione di Avìla, dove si trova l'oro e l'oro di quella regione è fino; vi si trova pure la resina odorosa e la pietra d'ònice. Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre attorno a tutta la regione d'Etiopia. Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre a oriente di Assur. Il quarto fiume è l'Eufrate.
Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.
Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse:

"Questa volta
è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna,
perché dall'uomo è stata tolta".

1 Ragazzo. Signore, spesso non sono attento alla bellezza del creato e rovino le cose buone che tu gratuitamente mi hai donato.
2 Ragazzo. Signore, donami di riconoscermi, ogni giorno, come essere vivente, plasmato e amato da te, per diventare custode e responsabile di ogni tua creatura.
3 Ragazzo. Signore, tu hai messo in me uno spirito di vita; fa’ che le mie scelte portino frutto e facciano fiorire la pace.

Catechista. Quanto stupore avranno provato i nostri progenitori di fronte alla bellezza della creazione: piante, animali, sole, mare, stelle del cielo… Tutto queste cose Dio le ha affidate all’uomo e alla donna, per esserne custodi. Custodire significa prendersi cura di qualcosa di importante e prezioso; custodiamo il segreto di un amico, il bene dei genitori, un sogno a cui teniamo tanto… Significa amministrare bene i doni di Dio perché anche altri possano goderne. Dio si fida di noi, di te e ci affida nuovamente i suoi beni.

Gesto

«Un dono da custodire e da vivere». Ogni ragazzo riceve un sacchetto di semi da seminare e far crescere, con la scritta: Semina pace e speranza…

Preghiera
Ti lodiamo, Padre, con tutte le tue creature,
uscite dalla tua mano potente, colme della tua tenerezza.
Donaci la grazia di sentirci profondamente uniti con tutto ciò che esiste.
Dio d’amore, mostraci il nostro posto in questo mondo
per essere espressione del tuo affetto verso tutti gli esseri di questa terra.

I poveri e la terra gridano:
Signore, prendi noi per proteggere ogni vita,
per preparare un futuro migliore,
affinché venga il tuo Regno di giustizia,
di pace, di amore e di bellezza. Amen.

(cfr. Papa Francesco, Laudato si’, n. 246).

Canto: Nel tuo cuore sia la pace (F. Buttazzo - D. Scarpa, in Vieni soffio di Dio, Paoline)



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