Quelle che ti offriamo sono 7 indicazioni chiare ed essenziali per portare il tuo dispositivo elettronico all'incontro di catechesi. Sia esso uno smartphone o un Iphone o un tablet o un pc è possibile usarlo in modo tale da creare connessioni efficaci tra mondi tenuti a volte troppo lontani: la tecnologia e la catechesi.
Chi ha avuto a che fare con i nuovi orizzonti della didattica è probabile che abbia sentito nominare l'acronimo BYOD generato dai termini inglesi «Bring your own device», ovvero «Porta il tuo dispositivo», sia esso un computer, un tablet o uno smartphone purché dotato di possibilità di essere connesso alla rete.
Si tratta di un invito a utilizzare dispositivi individuali in ambito didattico per una maggiore integrazione degli strumenti digitali nei percorsi di formazione. Essendo prioritaria la fruizione dei contenuti sul tipo di dispositivo, invece che vietarne l'uso, viene stimolata l'interazione con i propri apparati personali in un ambiente di formazione all'interno del quale si mettono a disposizione dei giovani la competenza del formatore e l'accesso a Internet.
Sappiamo che non è adeguato il paragone con l'ambiente scolastico, ma ci sono alcune suggestioni che ci provengono dalla didattica e che possono tornare utili nei percorsi di catechesi e negli itinerari di iniziazione cristiana.
La comunicazione mediata dal digitale ci suggerisce di attivare un modello partecipativo che abbatta i confini dell'«aula di catechismo» (espressione infelice e inadeguata ma molto in uso) e si orienti verso a un processo che, per osmosi, possa coinvolgere la famiglia, la comunità, il tempo libero, l'ambito delle relazioni e della festa come pure delle celebrazioni.
È possibile, infatti, che una provocazione lanciata dal catechista stimoli un ricerca che travalica i limiti spazio-temporali del suo incontro con i ragazzi e produca un itinerario che approdi a un incontro con le famiglie (per esempio: il senso del mio battesimo), a un momento di festa comunitaria (per esempio: la storia del nostro patrono riletta nell'era della multimedialità) o a un momento liturgico (per esempio: le preghiere dei fedeli per la liturgia festiva).
Non esistono quindi risorse digitali o strategie perfette da suggerire, ma si possono allestire «cassette degli attrezzi» che un buon progettista sa come comporre.
Vuoi saperne di più? Essere accompagnato, passo dopo passo, nello sperimentare un modo nuovo di vivere e proporre percorsi catechistici? Don Marco Sanavio e i suoi laboratori digitali per catechisti possono aiutarti a diventare un catechista 2.0.
Sfoglia l'anteprima
Il sussidio propone una serie di laboratori digitali da attivare negli ordinari percorsi di catechesi. Per l'Autore si può parlare di Vangelo, comunicare in modo efficace la fede, proporre una preghiera digitale anche alle generazioni dallo smartphone sempre in mano.