Come si santifica Dio

3. Musica e fede

Santificare il nome di Dio... Come si fa? Non è già santo? Partiamo da qui, da questa domanda, per riflettere insieme, con il supporto dei canti di Daniele Ricci dall'opera Rock "Il Messia".

Santificare il nome di Dio... Come si fa? Non è già santo? Partiamo da qui, da questa domanda, da ciò che pensiamo: «Cosa significa santificare il nome di Dio? Come si fa?».
Se nessuno dei ragazzi dovesse ricordarlo, richiamate il versetto del Padre nostro e fate notare la forma passiva del verbo «sia santificato»: c'è qualcuno che lo fa, ma chi è? Siamo noi? Sono gli angeli? È lo Spirito? Chi e come può santificare il nome di Dio? Santificare significa difendere?
Provate a sollecitare le risposte da parte dei ragazzi, mettetevi in ascolto delle loro idee e appuntate eventuali «strane convinzioni».
Dato il momento storico, potrebbe anche accadere che, per qualcuno dei ragazzi, «santificare il nome di Dio» voglia significare difenderlo dai non credenti o dai fratelli di altre fedi, magari anche in modo violento.
In questa prima fase limitatevi a registrare, sarà poi il percorso vissuto insieme a darvi la possibilità di costruire e di dare opportune risposte. Intanto lo ricordiamo a noi stessi: «Santificare il suo nome» non significa inventarci modi per difendere il nome di Dio da chi lo offende. Dio non ha bisogno di un esercito armato. «Santificare» dice di più: significa riconoscere Dio, dare peso alla sua presenza, aprirci a lui, dargli spazio nella vita, assumere le sue logiche e vivere con il suo stile (co me Gesù ci ha concretamente mostrato). Vi suggerisco di proporlo ai ragazzi in questi termini.
A dover santificare Dio, quindi, non è solo lo Spirito o gli angeli, ma siamo noi. Come? Ci aiuteranno a scoprirlo due canti, come sempre, quest'anno, tratti dal musical Il Messia, di Daniele Ricci: Il Signore è vicino e Beatitudini.


Il Signore è vicino

«Il Signore è vicino» è la certezza che il primo canto fa risuonare.
Ascoltandolo, scoprirete che ci sono alcune voci che, come da lontano, si avvicinano sempre di più, prima come un'eco e poi sempre più forti. Potrebbero essere le voci delle carovane di pellegrini che si avvicinano al Giordano per farsi battezzare da Giovanni. Attualizzandole nella nostra esperienza, possono essere tutte le voci che ogni giorno, in più modi, ci ricordano che «il regno dei cieli viene, il regno dei cieli è qui!». I ragazzi potrebbero dirvi di non sentire nulla: né quelle voci, né la voce di Dio, né di accorgersi della presenza del «regno dei cieli».

Fate ascoltare il canto, una prima volta senza fornire il testo e chiedendo un feedback sul le parole che più si ripetono, cioè sull'invito rivolto. Poi date loro il testo e chiedete di focalizzare:
1. Qual è l'invito del coro (le voci): «Preparate la via, le strade al Signore, rivolgete all'Altissimo cuori limpidi».
2. Qual è il duplice suggerimento di Giovanni: «Cambiate vita... fatevi degni del Dio vivo»; questo permette a Giovanni di «versare acqua limpida su coloro che attendono il Signore».

Ne traiamo allora due punti di forza:
1. Per accorgerci di Dio, dovremmo almeno attenderlo, desiderarlo, non essere indifferenti.
2. Per aprirci a lui, siamo chiamati a preparare spazi in cui egli possa entrare: imparare a fargli spazio, a decentrarci. Potranno esserci mille voci che risuonano attorno a noi, indicandoci Dio, ma finché saremo pieni di noi stessi non solo non riusciremo a seguirlo, ma non riusciremo neppure ad accorgerci di lui. Quindi, primo passo: aprirsi, decentrarsi, ascoltare. E poi?


Le beatitudini

Siamo ancora un po' lontani dal «santificare». Ma facendo quel primo passo, ne potranno seguire altri! Facciamoli, allora!
Se «santificare» significa assumere la logica di Dio, per scoprirla, vi propongo l'ascolto di Beatitudini.
Ascoltate il canto con il testo in mano. Durante il secondo ascolto chiedete ai ragazzi di evidenziare, con due colori diversi, chi sono i beati e chi sono coloro a cui è detto: «Guai».

Proponete di schematizzare su un cartellone la prima parte della canzone (fino al minuto 1.47). Dividendolo in due parti, titolate una colonna «Beati voi» e l'altra «Guai a voi». Poi fate riportare il testo. I ragazzi scopriranno una corrispondenza che procede fino alla fine, sino a: «ricompensa grande sarà per gli uni, rovina grande per gli altri».

C'è una realtà importante da ricordare: i ricchi, i sazi, chi è completamente appagato dalla vita non è respinto da Dio perché ricco, ma perché ha permesso al suo benessere di renderlo miope, di non accorgersi di chi ha bisogno di una mano tesa. Così dal minuto 1.50 della canzone, le voci di Maria e di Gesù contrappongono alla gestione umana del mondo (divisione tra ricchi e poveri, fortunati e sfortunati) la logica di Dio.

Su chi si piega Dio? Chiedete ai ragazzi di scoprirlo dal testo. Quando riusciremo a vivere come lui, piegandoci sul debole senza ignorarlo, condividendo i nostri doni con gli altri, allora in quel momento il nome di Dio «sarà santificato» anche da noi, sulla terra.


Amati, amiamoIl tuo regno è come un germoglio

Il cammino è sempre più difficile, e assumere la logica di Dio è una sfida che dura per tutta la vita.
Aiutate i ragazzi a dare concretezza a quel, «chinarsi e accorgersi del debole». Non si tratta di non essere amici dei ricchi e dei forti, ma di essere amici e fratelli dei deboli e dei poveri..., poveri da tutti i punti di vista.
La preghiera che segue può essere valorizzata così come è riportata, o anche trascritta dai ragazzi in modo personalizzato, indicando un'azione specifica che possono compiere come apertura verso l'altro.


Apro spazi a te!

Il tuo Regno, Signore è fra noi,
anche se spesso è molto difficile scoprirlo.
È fra noi, quando non passo,
indifferente, accanto a un mio compagno
di scuola emarginato.
È fra noi, quando non faccio finta
di non vedere le violenze subite da qualcuno.
È fra noi, quando non mi limito
a non fare il male, ma faccio il bene.

Signore Gesù,
il tuo Regno è come un germoglio
che esplode e ci fa accorgere della vita;
un germoglio nato da un seme
che tu hai seminato e coltivato.

Voglio darti spazio, Signore,
perché tu possa seminare
questo seme anche in me.

Voglio darti spazio per imparare da te
a tendere la mano verso l'altro,
senza alcuna discriminazione o indifferenza.
Amen.

La proposta di Mariangela Tassielli è tratta dal Dossier "Ragazzi & dintorni" inserto di:

Catechisti parrocchiali 3, dicembre 2017 - Paoline

Catechisti parrocchiali n.3
dicembre 2017

In questo numero si evidenzia il percorso di Natale che ci immette nel grande amore di Dio per noi, attraverso gli itinerari, le dinamiche e i sussidi per orientare ragazzi e famiglie a vivere il mistero dell'incarnazione di Dio nella nostra storia. In omaggio il poster di Natale. Il dossier affronta il terzo tema del Padre nostro: "Apro spazi a te".

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I canti sono tratti dall'opera rock:

8019118024015pIl Messia

L'autore Daniele Ricci torna a proporre una nuova opera rock, che chiude la trilogia su Gesù di Nazareth. Il Messia percorre le tappe principali della vita pubblica di Gesù, dal battesimo al fiume Giordano all'ultima cena con gli apostoli. Direzione artistica e realizzazione musicale sono state affidate a Greg Puccio.

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