«Come specchi gli occhi nei volti…»

Focus / 3

Amare l'altro come noi stessi. Mettersi nei panni dell'altro che non conosciamo o non sopportiamo, amare chi non vorremmo, accogliere o aiutare chi non avevamo messo in conto, condividere ciò che abbiamo e ciò che siamo con chi non ci è simpatico... riflettiamo assieme ai nostri ragazzi sulla loro identità e sul loro modo di mostrarsi agli altri, partendo dalla domanda: quali «altri» siamo noi?

Come specchi...

«Come specchi gli occhi nei volti... Ma tanto prima o poi gli altri siamo noi», cantava Umberto Tozzi nel 1991. Il testo di questa canzone non è stato mai così attuale, come oggi.

  • Davvero gli altri siamo noi? Ecco. Proviamo a chiederlo ai nostri ragazzi. E soprattutto chiediamo: Chi sono «gli altri»?
  • «Essere l'altro» può fare riferimento a tante persone in condizioni e situazioni diverse: la persona con handicap, quella malata o povera, il ragazzo orfano o quello che ha subito violenze, il bulletto di quartiere, la persona sola, il migrante, il senzatetto... anche il carcerato. Ora proviamo ancora a chiedere ai nostri ragazzi: Quali «altri» siamo noi?

È interessante cogliere cosa emerge da questa domanda: quali situazioni/condizioni li spaventano, o li lasciano indifferenti, oppure li spronano a muoversi, ad agire, a farsi «prossimo» dell'altro.

Un dottore della Legge chiese a Gesù: «Chi è il mio prossimo?». Questa domanda continua a metterci in crisi nella misura in cui ripensiamo al comandamento dell'amore, che noi tutti, piccoli e grandi, siamo invitati a vivere: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso» (Lc 10,27).

Amare l'altro come noi stessi. Mettersi nei panni dell'altro che non conosciamo o non sopportiamo, amare chi non vorremmo, accogliere o aiutare chi non avevamo messo in conto, condividere ciò che abbiamo e ciò che siamo con chi non ci è simpatico.

I nostri ragazzi – e anche noi! – sono capaci e disposti a porsi davanti a questa sfida e a mettersi in gioco?

  • Sollecitiamoli ad aprire gli occhi e il cuore, e a prendere consapevolezza degli «altri» che li circondano e nei quali possono ritrovare se stessi. Orientiamoli a chiedersi: se gli altri sono il mio prossimo, io di chi sono il prossimo?

Focus: amiamo la vitaLaboratorio
«Specchiamoci»

Incoraggiamo i ragazzi a sperimentarsi e a:

  • individuare e scegliere una situazione dove possano stare accanto a «un altro» – ragazzo, anziano, malato, povero, emigrato... – per sostenerlo e condividere con lui una difficoltà o semplicemente una solitudine;
  • creare una rete e – perché no? – un progetto nel quale inserire, pian piano, tutte le persone con cui vengono in contatto, per interagire in maniera aperta e costruttiva;
  • confrontarsi con la capacità di Gesù di accogliere empaticamente l'altro (cfr. pp. 4-5).

Il testo di Barbara Corsano è tratto da:

Catechisti parrocchiali 3 - dicembre 2019 - Paoline

Catechisti parrocchiali n. 3
Dicembre 2019

In sintonia con i Magi che ascoltano... e cercano Gesù, parola di Dio che si è fatta uomo, si pongono: il percorso mistagogico, che focalizza «la liturgia della Parola», la novena di Natale e il bibliodramma. Le rubriche formative evidenziano l'accoglienza e l'alleanza educativa. Il Dossier #iostoconlavita approfondisce il tema: #glialtrisiamono

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