Curiosità, verifica, verità

Etica nel digitale / 3

«Euristiche»  e «'bias' cognitivi», ovvero scorciatoie e distorsioni di pensiero. Quanto influiscono nella nostra mente e soprattutto in quella dei nostri ragazzi e adolescenti? Attraverso i laboratori che l'Autore ci propone, cerchiamo di aiutare i nostri ragazzi a capire come non farci influenzare dal mondo digitale nella nostra identità più vera.

Il pensiero e le sue "scorciatoie"

Incontriamo spesso scorciatoie. Non solo nei nostri tragitti quotidiani, ma anche nei meandri del pensiero. La psicologia cognitiva ha individuato alcune strategie che permettono di elaborare giudizi, ricavare informazioni dal contesto o da esperienze passate, attribuire senso o prendere decisioni senza avere tutti gli elementi che desidereremmo vagliare prima di compiere una scelta. Si tratta delle «euristiche», dal greco «eurisko» che significa «trovare, scoprire», scorciatoie di pensiero che permettono di valutare o decidere in maniera semplificata, basandosi solo su alcuni elementi di questioni complesse.

Un esempio? Tendiamo a valutare la distanza da un oggetto in base a quanto più nitidamente percepiamo la sua immagine, scorciatoia del pensiero che, spesso, si rivela corretta. Ma sovente si sbaglia a valutare distanze e misure con gli occhi, per cui si possono verificare incidenti pericolosi.

Ancor più rischiose sono alcune «scorciatoie» ben descritte e teorizzate dagli psicologi Amos Tversky e Daniel Kahneman in un loro saggio del '74 nel quale presentano i «bias cognitivi» ovvero distorsioni di giudizio, semplificazioni del pensiero, utilizzati per prendere decisioni in fretta, con la minore fatica possibile nel ragionare. Ne sono stati individuati decine e decine, classificati secondo diverse categorie. Il dizionario Treccani ipotizza la derivazione del termine bias dal provenzale biais, «obliquo», ovvero una scorciatoia della mente. Vi consigliamo un approfondimento sulla questione...


"Euristiche" e "bias" quanto ci influenzano?

In relazione al nostro obiettivo è sufficiente sottolineare quanto nelle nostre ricerche in rete possiamo essere influenzati da euristiche e bias.
Facciamo un esempio che riguarda il bias di conferma, ovvero la tendenza a considerare e valorizzare solo informazioni, pareri o evidenze che confermano quello di cui già siamo convinti: se siamo convinti che un certo prodotto alimentare è nocivo per la salute, cercheremo e tratteremo solamente i dati che confermano la nostra teoria, senza accettare il confronto e la possibilità di essere smentiti e di cambiare idea.
Perché diamo spazio a molti di questi meccanismi ciechi e pericolosi? Probabilmente per preservare l'identità personale e confermare l'appartenenza a una categoria o gruppo sociale.

LABORATORI

1. Curiosità come elemento motore

La vicenda biblica di Sansone (Libro dei Giudici) narra di un nazireo, un eroe dalla forza sovrumana di cui tutti cercano di comprendere l'origine. Il racconto è arricchito anche da indovinelli e misteri, di detti e non detti che possono incrementare l'interesse del lettore. La curiosità è il motore di gran parte delle dinamiche presentate in questa porzione del testo biblico e può diventare anche l'elemento che innesca il laboratorio che proponiamo ai ragazzi, il cui scopo è quello di mettere in evidenza  le dinamiche che ci muovono in alcune nostre ricerche.
Partiamo prendendo in considerazione la curiosità come elemento motore di molte ricerche che si effettuano in rete.
Consegniamo ai ragazzi tre foglietti con adesivo sui cui scrivere almeno un aspetto positivo riguardante la curiosità e almeno un aspetto negativo. Il terzo foglietto potrà indicare, a scelta del ragazzo, un aspetto positivo o negativo dell'essere curiosi.
Attacchiamo i foglietti su una lavagna o su un foglio bianco di adeguate dimensioni e iniziamo a raggruppare i diversi termini a seconda dell'area di significato che delimitano (campo semantico). Che cosa emerge? Prevalgono le caratteristiche positive o quelle negative? Quanti termini uguali o simili abbiamo rilevato?
Colleghiamo, con un po' di abilità e fantasia, i vari gruppi di foglietti con linee o frecce così da creare una sorta di mappa concettuale sul tema della curiosità. Sarà utile riflettere insieme su come l'essere curiosi possa determinare evidenti benefici e anche quali siano gli aspetti critici su cui lavorare o le trappole da evitare.paoline sanavio curiosita verifica verita 01
In conclusione si legge il cap. 14 del libro dei Giudici e ci si confronta su come Sansone decide di utilizzare la curiosità e quali dinamiche si innescano per soddisfarla. 


2. Temi controversi e ricerca della verità

Scopo del laboratorio: mettere in evidenza l'importanza di una ricerca sgombra da pregiudizi nel percorso verso la verità.
Individuiamo alcuni temi che in rete alimentano controversie come, ad esempio, lo sbarco sulla luna o l'attentato alle Torri gemelle dell'11 settembre 2001.
Dividiamo il gruppo in due sottogruppi e consegniamo alla prima metà il compito di trovare in rete i documenti a supporto di una determinata affermazione (es. l'uomo è sbarcato davvero sulla Luna) e all'altra metà il compito di trovare i documenti digitali a supporto dell'affermazione contraria (l'uomo non è mai giunto sulla Luna e i filmati dello sbarco sono stati girati in studio).
Dedicheremo un tempo adeguato, poi, al confronto tra chi sostiene una tesi e chi l'altra, raccogliendo tutti i documenti possibili a sostegno delle due fazioni. In questo tipo di attività non ci interessa decidere chi ha ragione o torto, ma rilevare quanto materiale esista a supporto di una tesi e del suo contrario, quanto si cerchi di far passare per scientifiche, vere, indubitabili prove che non hanno alcun supporto valido e quanto le persone siano più inclini a sposare teorie per motivi irrazionali che a cercare la verità.
Si chiede ai ragazzi, infine, di informarsi sulle diverse tipologie di bias, magari su testi attendibili come «La trappola del comandante» o «pensieri lenti e veloci», e rilevare quali scorciatoie di pensiero abbiano riscontrato nel corso delle ricerche e attività relative al laboratorio.
Il confronto finale e la preghiera possono ruotare attorno alla frase: «Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,32)

Catechisti parrocchiali n. 3 - 2018

Catechisti parrocchiali n. 3
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Il Natale evidenzia lo stile di Dio che sceglie la fragilità di un Bambino, per rivelarsi, e gli umili pastori, come primi annunciatori del Salvatore. È questa la linea che sviluppano gli itinerari, la novena di Natale e le altre rubriche. Il Dossier dal titolo "Energia e capriccio" è su Sansone.

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