Un'esperienza da vivere con i ragazzi del gruppo di catechesi: una lettura narrativa del cap. 28 del Vangelo secondo Matteo (Pasqua, anno A), dedicato alla risurrezione di Gesù, tratta dalla rivista "Catechisti parrocchiali".
Ogni catechista è chiamato a interiorizzare nella mente e nel cuore questo capitolo di Vangelo attraverso l’approfondimento delle sue principali coordinate narrative (spazio-tempo, personaggi, trama), per sviluppare alcune attività con i bambini e i ragazzi della catechesi. Si offre qualche proposta caratterizzata da «metodi attivi», per far incontrare ai bambini – e ai loro genitori – la parola di Dio non solo tramite conoscenze, ma attraverso il proprio corpo e la propria vita. Tali metodologie attive sono state organizzate e unificate nel «bibliodramma».
Cominciamo con la lettura del cap. 28 del Vangelo secondo Matteo, che racconta la straordinaria esperienza che i discepoli hanno fatto – e anzitutto le donne – del loro Maestro risorto e vivente, dopo i giorni della sua passione e morte. È da leggere per intero, di seguito.
Dopo la lettura una prima domanda da porsi: per approfondire un testo più lungo, rispetto a quelli che la liturgia ritaglia per noi, come suddividerlo? Non fidiamoci delle nostre Bibbie, che propongono ripartizioni motivate spesso da criteri editoriali.
I CRITERI NARRATIVI per suddividere un racconto in scene ed episodi sono i seguenti: spostamenti di spazio e di tempo e cambiamenti di personaggi. Dove questi due criteri convergono possiamo porre le cesure maggiori nel racconto.
Nel racconto del cap. 28 si rileva uno spostamento spaziale importante al v. 11: ci si sposta improvvisamente da un luogo situato nei pressi del sepolcro, alla città di Gerusalemme. Qui assistiamo anche a un cambiamento di personaggi tra il v. 10 e il v. 11 dove, al posto delle donne, sempre presenti nelle scene precedenti, compaiono per la prima volta le guardie e i capi dei sacerdoti.
Un altro cambiamento importante avviene tra il v. 15 e il v. 16 dove ci si sposta dalla città di Gerusalemme alla Galilea e compaiono, per la prima volta, gli undici discepoli. A livello temporale, poi, il narratore si sofferma al v. 15 per raccontare qualcosa che arriva fino alla sua epoca, diversi decenni più tardi: afferma che la menzogna del furto del corpo di Gesù è durata parecchio, ma niente in confronto alla presenza di Gesù risorto con i suoi, che durerà fino alla fine del mondo (cfr. v. 20).
Il racconto si può suddividere in tre episodi: 28,1-10 (con due scene nei vv. 1-7.8-10); 28,11-15; 28,16-20.
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