I santi futuri: nostra speranza

Santi, defunti e Halloween

La morte si presenta come punto finale dell’esistenza. Essa può dare speranza di una vita migliore, oppure può far cadere nella disperazione! È questo il grande inganno che produce la festa di Halloween. Tale festa, infatti, nasce dalla leggenda relativa a un defunto irlandese, di nome Jack, la cui anima, per un patto con il diavolo, stipulato in vita, non fu accolta né all’inferno né in paradiso, dati i suoi numerosi peccati. Jack si ritrovò, così, a girovagare sulla terra alla ricerca di un luogo in cui riposare.

La famosa zucca illuminata, definita «Jack o’ lantern», riprende proprio questa storia: essa è posta fuori dalle case la notte del 31 ottobre, per allontanare le anime dei dannati che, si dice, ancora oggi, vagano sulla terra.
La fede cristiana, invece, non orienta a questo preoccupante epilogo, ma alla vita felice che si gusta solo in paradiso, dove nessuno è tormentato, ma gode illimitatamente della presenza di Dio. Stiamo parlando dei santi, l’esatto opposto dei dannati.

In festa con i «santi futuri»

Si addobba la sala dell’incontro con striscioni, festoni, nuvole, foto dei «santi futuri»…
Canto: È la musica di festa (G. e G. Tittarelli, È la musica di festa, Paoline). Guarda su Youtube il tutorial per la coreografia.

Quando si parla dei santi, solitamente si pensa, così, spontaneamente, a qualche personaggio del passato di cui si narrano le grandi virtù. A volte ci appaiono quasi leggendari, sia per l’epoca in cui sono vissuti, sia per le grandi opere che hanno compiuto.
Eppure anche il terzo millennio conosce persone di alto calibro: giovani e adulti che si distinguono e di cui si ha la documentazione anche digitale… Foto e video attestano, in maniera quasi diretta, tramite gesti e parole, quanto i santi millennial hanno regalato al mondo. Molti di questi non sono stati dichiarati ancora ufficialmente «santi», ma l’odore di santità è riconosciuto da molti, e la loro storia lo conferma. Si tratta di persone normali, vicine a noi, che incontriamo nella nostra quotidianità e che ci spingono a vivere «lo straordinario» nell’ordinario.

Santi vicini a noi

CARLO ACUTIS
Amante dell'Eucaristia
Ricordiamo, primo fra tutti, colui che, a breve, sarà dichiarato santo, il giovanissimo Carlo Acutis, araldo dell’Eucaristia in un mondo che crede poco nella potenza del Santissimo Sacramento. La sua vicenda risale al vicinissimo 2006, anno ricordato da tutti per la sua nascita al cielo a soli 15 anni. L’amore per Gesù sacramentato, la fedeltà alla Chiesa, la capacità di utilizzare le tecnologie digitali per l’evangelizzazione sono diventati la motivazione per cui oggi tanti lo acclamano, lo pregano e desiderano conoscere la sua storia, suscitando in molti giovani l’aspirazione a vivere un’esistenza tutta orientata a Gesù e alla Chiesa.

CHIARA CORBELLA
Dono della vita
Di risonanza altrettanto forte, contemporanea a quella di Carlo Acutis, è l’esistenza di Chiara Corbella, moglie di Enrico Petrillo, salita al cielo nel giugno 2012. Mamma di tre figli, di cui due andati in paradiso, il giorno stesso della nascita, e uno in vita per l’eroicità di Chiara di non farsi curare del tutto da un tumore che l’aveva colpita. Tante ragazze e tante mamme trovano in lei il significato profondo ed eterno della vita di una creatura, che è messa al mondo non per proprie pretese, ma per dono di Qualcuno.

SANDRA SABATTINI
A servizio dei bisognosi
Fra i giovani c’è da segnalare un’altra ragazza, Sandra Sabattini, fidanzata e studentessa di 22 anni, morta a causa di un incidente e già dichiarata Beata dalla Chiesa. La sua vita semplice e ordinaria rende i suoi anni di gioventù e i suoi scritti un ulteriore esempio di vita donata agli altri, specialmente al servizio dei più bisognosi, grazie all’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi.

CHIARA LUCE BADANO
Dedita ai più fragili
Sulla stessa lunghezza d’onda emerge la luminosa figura di Chiara Luce Badano, attualmente Beata. La sua vita terrena si è spenta a soli 18 anni, ma la sua storia con i focolari, in particolare l’amicizia con un’altra «santa» non canonizzata, Chiara Lubich, ha reso questi brevi anni intensissimi e tutti spesi, in particolare, per i bambini e gli anziani, prima che una malattia la portasse in cielo.

PIERGIORGIO FRASSATI
Uno stile evangelico
In ultimo, ma non perché ultimo, nonostante sia vissuto nei primi anni del ’900, indichiamo la figura di Piergiorgio Frassati, di cui è stata annunciata la canonizzazione. La sua vita di 24 anni, in pieno regime fascista, è un modello di cristianesimo che va controcorrente, ma che, contemporaneamente, abita le realtà sociali, dall’università allo sport, con uno stile prettamente evangelico.

Sono solo alcuni esempi di santi futuri dalla cui esistenza le nuove generazioni possono lasciarsi ispirare per amare e realizzarsi pienamente. Chissà quante altre figure di «santi della porta accanto» potranno emergere, magari anche con il tuo contributo.

GUARDA IL VIDEO di don Salvatore Barretta

Alla Festa dei Santi ciascun ragazzo si veste con un abbigliamento che ricorda «un santo o una santa» contemporanei, della «porta accanto». Possono rappresentare le/i giovani qui indicati, o sceglierne altre/i. Devono caratterizzarsi per un segno o un simbolo che richiama quella persona. Si può anche premiare la rappresentazione più originale e significativa.
GIOCO. Divisi in squadre i ragazzi di una squadra provano a far indovinare alle altre squadre, con il mimo o il disegno, quale personaggio rappresentano.
MERENDA CONDIVISA. Ogni ragazzo e famiglia porta un dolcetto o altro da condividere con tutti.

Canto: Sento la gioia (G. e G. Tittarelli, È la musica di festa, Paoline). Guarda su Youtube il tutorial per la coreografia.


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