Con il numero 1 di Settembre - Ottobre 2018, la rivista Catechisti Parrocchiali inaugura una nuova rubrica e, assieme a don Marco Sanavio, i catechisti potranno scoprire, sperimentare e formarsi sull'«Etica nel digitale». In questo numero si parla di "immaginazione", aiutati anche da un laboratorio da proporre ai ragazzi.
«Spegni quel videogioco!», tuona Laura, la mamma di Federico che è davanti allo schermo da quasi due ore. Laura è preoccupata perché quelle scene violente possono agire sull'immaginazione di suo figlio: un luogo misterioso e affascinante che può essere stimolato sia da quanto emerge dagli schermi digitali, tv compresa, sia da quanto emerge dai racconti biblici e dalle testimonianze di fede. La mente del credente, anche se ancora in erba, si è creata una sua rappresentazione del divino a seconda di ciò che gli è stato raccontato, di ciò che ha letto e anche di ciò che gli è stato suggerito dalle arti visive.
Il Vangelo secondo Giovanni (1,18) suggerisce questa traccia di riflessione: «Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato». Nell'accogliere la Rivelazione il credente ha bisogno spesso di rappresentarsi in maniera concreta il volto di Dio, un desiderio che è ribadito, addirittura, da una sua precisa richiesta: «Il mio cuore ripete il tuo invito: "Cercate il mio volto!". Il tuo volto, Signore, io cerco» (Salmo 27,8). Sul rischio, sempre segnalato nella Bibbia, che le immagini di Dio possano trasformarsi in idoli, sappiamo bene come la storia ci abbia consegnato pagine dolorose e fatiche mai concluse.
Italo Calvino, noto scrittore contemporaneo, ha descritto «due tipi di processi immaginativi: quello che parte dalla parola e arriva all'immagine visiva e quello che parte dall'immagine visiva e arriva all'espressione verbale» . È una visione circolare dell'immaginazione che ipotizza quasi un «cinema mentale» di cui ciascuno di noi non è soltanto spettatore ma, addirittura, artefice. Come abbiamo immaginato, ad esempio, l'Eden e gli eventi vissuti dai progenitori o la fuga degli Ebrei dall'Egitto? Tentiamo, ora, di intercettare con esperienze semplici e reiterabili alcune di queste immagini interiori.
Il laboratorio che vi suggeriamo è ispirato a una tecnica ideata dallo psicoterapeuta francese Robert Desoille che ha codificato il metodo del «sogno guidato da svegli», tuttavia senza alcuna pretesa di appropriarsi di una tecnica professionale senza averne le competenze.
Per il nostro laboratorio sarà sufficiente raccogliere alcune suggestioni dell'immaginazione dei ragazzi a noi affidati, per poterle verbalizzare e condividere.
Il laboratorio sarà diviso in tre fasi:
- rilassamento
- fase di immaginazione
- verbalizzazione e condivisione finale.
Inizieremo, cercando un ambiente tranquillo, senza troppi rumori e disturbi che ci consenta il massimo del relax e della concentrazione. Dovremmo evitare ingressi indesiderati di persone, passaggi, rumori traumatici e ogni altro evento, potenziale fonte di disturbo.
Variante: immaginazione biblica
In questa variante suggeriamo di partire dalla lettura di un brano della Sacra Scrittura per far seguire, poi, le fasi di rilassamento e immaginazione relativa al brano stesso. Proponiamo di non stenderne una descrizione verbale, ma di realizzare uno o più schizzi a matita o disegni colorati per cristallizzare le scene immaginate.
Lo scopo, anche in questo caso, è quello di confrontarsi sulle immagini che ciascuno porta nel profondo di sé, cercando semplicemente di capire se ci possono attualmente essere d'aiuto per la vita (o se lo sono state in passato), oppure se creano in noi qualche perplessità e fatica, e quali ne sono le ragioni.
L’evangelista Luca orienta a vivere gli itinerari (2018-19) come incontri di salvezza con Gesù, ritmati sul poster «I selfie della salvezza» (in omaggio). Nuove rubriche vertono su iniziazione, abc della fede, etica nel digitale… Il Dossier presenta alcuni personaggi biblici e ha per tema: "Io e gli altri - Che passione!".