Che valore può avere per i ragazzi la figura dell'animatore di un campo-scuola? Ecco un vademecum dell'animatore e alcune regole per la buona riuscita dell'esperienza educativa.
Probabilmente l'idea generale che si ha dell'educatore di un campo-scuola è quella di colui - o colei! - che ha il compito di sorvegliare e dirigere i ragazzi nelle attività programmate. Troppo facile! Fare l'educatore non è così riduttivo. Significa essere guida, esempio e amico. Non si può ridurre tutto alla semplice attività di sorveglianza. Occorre saper stare con i ragazzi, trovare la giusta mediazione tra l'essere amico e l'essere guida.
Ciascuna di queste tre sfaccettature del ruolo dell'educatore ha la sua peculiarità e la sua ricchezza. Si tratta comunque di dimensioni complementari, e occorre che siano sempre chiare a chi riveste questo ruolo delicato. Essere guida non significa rinunciare ad ascoltare i ragazzi come un amico. Dare l'esempio non significa smettere di divertirsi. Essere amico non coincide con l'idea "ma sì, fa' pure tutto quello che vuoi!". Un educatore che si rispetti deve portare rispetto. Abbiamo evidenziato tre aspetti per noi particolarmente rilevanti.
Per gli educatori la preparazione di un campo-scuola ha luogo con molto anticipo rispetto alla data di partenza vera e propria: è necessario attrezzarsi con lo spirito giusto e già immersi nella dimensione di questa esperienza.
L'educatore è il primo a dover creare la giusta atmosfera fin dall'inizio del viaggio. A questo scopo è importante che il gruppo si trovi insieme per organizzare al meglio incontri, attività e anche la vita quotidiana del campo. Solo in questo modo ognuno sarà sempre al corrente di quel che accade, ma soprattutto tutti si sentiranno parte di un "gruppo animatori" che si presenterà unito e compatto.
Una buona preparazione delle attività permette una migliore padronanza del ruolo: avere un ruolo preciso consente di gestire con tranquillità ogni situazione, anche la più difficile. Per questo è necessario incontrarsi ogni giorno tra noi per definire insieme il programma delle attività. In un secondo momento ci si trova tra educatori dello stesso gruppo per definire in maniera più dettagliata i compiti di ciascuno e adattare le attività ai propri ragazzi.
Questo secondo incontro è forse più importante del primo perché ci mette di fronte a noi stessi e agli altri. Prima di tutto, ogni educatore assume un ruolo preciso ritagliandosi una parte attiva all'interno del gruppo; dovrà dunque approntare al meglio le proprie capacità per soddisfare le esigenze dei ragazzi. In secondo luogo, questo momento è importante perché ci fa riflettere sui ragazzi: bisogna adattare l'attività in base all'età e ai soggetti perchè essa non risulti troppo "piatta" e perché sia interessante e divertente (quando divertente è sinonimo di utile!). Per ultima cosa serve comunque sempre un pizzico di immaginazione: nulla verrà mai sempre perfettamente come è stato programmato per questioni di tempo, per colpa dei ragazzi o magari nostra. Occorre esercitare un po' di flessibilità, considerando che, se è sempre meglio non improvvisare, si può comunque fare riferimento al bagaglio di esperienza personale per "dirigere verso lidi più sicuri" la nostra attività.
La creatività diventa garanzia di successo quando alla cooperazione si aggiungono l'impegno e la voglia di dare il massimo!
Dall'esperienza di questi anni, abbiamo tracciato alcune qualità che ci sembrano fondamentali per un animatore di campo-scuola che qui riportiamo.
scarica il PDF delle qualità dell'educatore
Organizzazione pratica
La "prevedibilità" di alcuni appuntamenti è fondamentale per dare al campo-scuola una veste ufficiale e chiara. Serve a "dare il ritmo", a scandire i tempi. Consente ai ragazzi di sentirsi rassicurati da un'organizzazione che è insieme data (e quindi... "rigida" ) e flessibile, nel senso che comunque permette una gestione dei tempi e degli spazi che sia rispettosa di ciascuno.
Il momento della preghiera al mattino e alla sera, la messa - se possibile tutti i giorni - e gli incontri di gruppo sono il valore aggiunto di un'esperienza già di per sé ricca e significativa.
Occorre che questi momenti siano curati il più possibile, senza che per questo perdano in spontaneità, tipica dei ragazzi. Per farlo è necessario dar fondo a tutte le risorse presenti tra gli educatori e tra i ragazzi stessi.
Nel corso degli anni abbiamo via via strutturata in maniera sempre più integrata la routine del campo.
Una giornata tipo
• Le passeggiate
• La distribuzione dei pasti
• La storia
• La preghiera del mattino e della sera
• La messa quotidiana
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Il testo è tratto dal libro: AA.VV., Dipingi la vita. Campo scuola per ragazzi, Paoline, pp.14-15
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