Rialzarsi per migliorare

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Una vita perfetta, senza cadute, senza sconfitte, è quella che sogna ogni adolescente... ma sappiamo bene che è pura illusione. Come aiutarli allora a vivere le sconfitte e a rialzarsi? Il percorso proposto aiuta i ragazzi a non fuggire la caduta, aumentando la loro "resilienza".

La sconfitta come risorsa

Cadute e risalite, vittorie e sconfitte sono sfide che accompagnano la vita dei ragazzi durante il loro cammino di crescita.
Questo li spaventa e non poco: un'insufficienza a scuola, il non essere promossi alla classe successiva, l'ennesima panchina imposta dall'allenatore, essere rifiutati (o lasciati) da una ragazza o da un ragazzo, schiudono le porte all'angoscia, distruggono l'autostima, incrinano un'identità ancora in fase di costruzione.

Possedere o meno determinate competenze o conoscenze è vissuto come un giudizio di valore su se stessi. Di conseguenza un ragazzo si sente fuori posto, inadeguato, sbagliato, alimentando dentro di sé sfiducia e demotivazione. La sconfitta, oggi, sembra che non sia più occasione di crescita interiore, ma solo la prova inconfutabile di essere un incapace! Non è facile, certamente, accettare di sbagliare, ma da questo non si può prescindere. Una vita perfetta, senza cadute, è pura illusione. Meglio concentrarsi sulla soluzione che può condurre a rialzarsi dopo un errore, piuttosto che fossilizzarsi sul problema.

È importante trarre il meglio da ogni esperienza, anche dalle cadute che, inevitabilmente, accompagnano la vita. Ciò che conta davvero è fermarsi a riflettere su quanto è successo, per farne tesoro e comprendere come agire perché questo non accada più.
Agli adulti tocca vigilare, ai giovani tocca ricordarsi che non c'è niente di grave, al contrario ciascuno è dotato di resilienza, cioè di quella capacità di piegarsi senza spezzarsi, che diviene una preziosa risorsa personale per potersi rialzare dopo essere caduti.


Il percorso educativo

Il percorso educativo ha come obiettivo quello di non fuggire la caduta, ma alimentare la resilienza.
Chi è resiliente non si lascia abbattere da una sconfitta, ma ne esce rafforzato poiché è capace di riflettere sui propri sbagli e trovare di conseguenza le giuste soluzioni per risalire.
Ogni qualvolta si esce abbattuti, è importante fermarsi, osservare come ci si sente e perché si è caduti, cercando di capire gli errori fatti, da non ripetere, per migliorarsi.

Per un cammino di crescita

Aiutare il ragazzo a rielaborare la caduta, riflettendo sugli errori commessi tramite alcune domande:

  • Cosa c'è stato di positivo in ciò che hai fatto?
  • Come hai vissuto gli attimi in cui ti sei accorto che stavi sbagliando?
  • Che cosa potresti cambiare per migliorare?

Questo cammino di rielaborazione può permettere ai ragazzi di rialzarsi, trovando la giusta soluzione. Non si tratta di sfuggire alle proprie responsabilità, quanto piuttosto di rielaborare l'accaduto, anche se a volte è doloroso, rialzandosi e risalendo la china.
Passare sopra i propri errori permette di concentrarsi sul presente e su ciò che è possibile migliorare.

L'articolo di Cecilia Pirrone è tratto da:

Catechisti parrocchiali 8 maggio 2019, Paoline

Catechisti parrocchiali n. 8
Maggio 2019

In questo numero evidenziamo gli itinerari, ripresi nel "percorso finale - festa del grazie", che indicano come modello di comunione e missione la comunità di Gerusalemme. La celebrazione del mandato che sigla l'impegno di testimonianza per l'estate. Un accento è posto sul digitale e la comunicazione alternativa. Il Dossier dal titolo "Caduta e risalita" è su Maria Maddalena.

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