Come si è preparato Leone XIV per diventare successore di Pietro? Quali sono i temi più sentiti ai quali ha consacrato la propria esistenza da agostiniano, missionario e stretto collaboratore di Papa Francesco? Ma soprattutto, quali sono le sfide che Robert Francis Prevost deve ora affrontare alla guida della Chiesa universale?
Per rispondere a questi tre quesiti che interpellano oggi milioni di cattolici, approda anche in Italia una mia opera dedicata al primo Pontefice originario di una nazione a minoranza cattolica.
La risposta al primo quesito offre un primo percorso biografico di Robert Prevost, con un proposito centrale: capire come è maturata la sua vocazione. Attraverso queste pagine si ripercorre rapidamente la sua particolare origine familiare e la scoperta della chiamata che lo ha condotto a diventare il primo Papa agostiniano della storia. Si delinea così la sua formazione accademica straordinaria persino per un pontefice: licenza in matematica, filosofia e teologia, coronata da un dottorato in diritto canonico.
Prevost rappresenta inoltre il primo Papa con un passato di ministero sacerdotale ed episcopale in terra di missione, nel “suo” Perù. È evidente l’importanza nella sua strada verso il papato svolta dei due anni in cui è stato uno dei più stretti collaboratori di Papa Francesco alla guida del Dicastero per i Vescovi. Questi elementi biografici permettono di comprendere come sia stato preparato dalla Provvidenza per ricevere una responsabilità così elevata in un momento tanto delicato per la Chiesa.
La seconda domanda a cui il libro risponde riguarda i temi che Prevost ha custodito nel cuore fino alla sua elezione a Pontefice. Una domanda più complessa di quanto possa apparire, considerato che non ha pubblicato alcun libro, ad eccezione della sua tesi dottorale sull'autorità del priore locale nell'Ordine di Sant'Agostino. Il suo pensiero viene quindi presentato attraverso la citazione di discorsi e omelie inedite pronunciate come vescovo, particolarmente durante il suo ministero a Chiclayo, in Perù.
Il libro offre una chiave interpretativa fondamentale: per comprendere il pensiero di Robert Prevost occorre penetrare nel pensiero del suo padre spirituale e mentore, Sant'Agostino d'Ippona. Per il Dottore della Grazia, così come per Papa Leone, l’esperienza del Dio vivente è innanzitutto un incontro interiore. Egli invita l’uomo a non cercare Dio fuori di sé, ma a rientrare nella propria interiorità, poiché «la verità abita nell’uomo interiore» (Confessioni, X, 6). Nella profondità del cuore, illuminato dalla grazia, l'uomo scopre la presenza silenziosa di Dio come principio di verità, amore e vita. Questo cammino di interiorità conduce alla conversione, alla consapevolezza della propria fragilità e, al contempo, all'esperienza gioiosa della misericordia divina.
La terza questione alla quale risponde il volume riguarda le sfide che deve affrontare il nuovo Papa. L'opera dimostra come l'unità della Chiesa costituisca la prima urgenza attuale, circostanza che spiega anche il motivo per cui i cardinali abbiano individuato in Robert Prevost il candidato naturale per la successione di Pietro.
Il libro presenta inoltre un inedito studio statistico sull'evoluzione della Chiesa negli ultimi venticinque anni a livello mondiale, che permette di individuare ombre preoccupanti ma anche promettenti segni di speranza per i credenti. Il lettore potrà così comprendere come questo pontificato si trovi dinanzi a una sfida immensa: guidare la Chiesa oltre la fine della cristianità, intesa come quella civiltà nata dal cristianesimo che ha plasmato l'Europa e molte altre parti del mondo attraverso valori, arte, filosofia, diritto e tradizioni ispirate al Vangelo. La cristianità è tramontata, certamente, ma il cristianesimo non fa che iniziare il suo cammino...
Jesús Colina