Destinazione Nairobi

Dopo un mese di esperienza missionaria in Kenya, la giovane paolina sr Veronica racconta le prime impressioni ricevute incontrando questa grande realtà dell'Africa.

Fare la valigia sapendo che avrei dovuto cambiare, per due mesi, modo di parlare, mangiare, pensare, pregare, vivere... Mi sono accorta del peso del mio bagaglio: oltre al necessario avrei portato con me gli ultimi mesi vissuti, le aspettative verso un nuovo mondo, le paure per ciò che è diverso e sconosciuto.

Sono arrivata a Nairobi alle 20.30 del 1 agosto 2017, qui a quell'ora è già notte, vicino all'equatore le giornate sono quasi uguali tutto l'anno (il sole sorge verso le 6.30 e tramonta verso le 18.30), e il buio mi ha fatto pensare che si può entrare in una nuova realtà anche senza avere tutto chiaro e le mie domande erano tante.

Poi ho visto sr. Ellen, subito l'ho riconosciuta come Paolina. È stato il mio benvenuto in Kenya. Siamo andate in macchina verso casa e la prima cosa che mi ha colpito è che qui guidano a destra. L'ho vissuto come un segno e come una decisione: se vuoi vivere bene questo tempo segui la strada, anche se è diversa dalla tua, non è peggiore o sbagliata.

Dopo un mese da quel giorno ho tante cose da raccontare, esperienze vissute, persone conosciute, pezzi di mondo visti, sensazioni... Spero di non dilungarmi e annoiarvi.

Istantanee di vita

paoline pgv icona fotografiaHo fotografato con i miei occhi Nairobi... 

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Ho potuto visitare questa grande città e vedere le sue bellezze naturali, storiche e artistiche. Assomiglia molto a una città europea ricca di grandi contraddizioni. La parte centrale è la sede del potere politico ed economico con grandi palazzi, torri, negozi, pubblicità di ogni grandezza e colore e università. 

Nella piazza svetta, insieme alla bandiera keniota, la statua di Jomo Kenyatta, il padre della indipendenza del Kenya. Alle periferie di questa popolosa city si estendono diversi slums che non hanno niente da invidiare alle bidonville indiane o alle favelas argentine; grandissimi quartieri affollati da gente poverissima che vive in baracche alla ricerca di un po' di benessere che viene dalla città. Ho potuto anche, nel periodo della mia permanenza, assistere alle elezioni presidenziali di cui si è avuta eco anche in Italia a causa degli scontri con morti e feriti che si sono avuti. La strada per la democrazia è lunga e la gente ha molto forte il senso della tribù, per cui le tribù avversarie faticano in ogni caso ad accettare il risultato delle votazioni. Inoltre ho apprezzato la meravigliosa natura del Kenya dove tutto è in formato gigante: foglie, fiori, animali, uccelli, frutti...

paoline pgv icona videoHo filmato con la mia mente la vita apostolica delle Figlie di San Paolo... 

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Quello che per me è stato importante è stata vivere un'esperienza Paolina. Ho avuto modo qui di cogliere la varietà del nostro apostolato, la sete che le persone hanno di Vangelo e la necessità e l'urgenza della nostra presenza. In queste settimane ho trascorso diversi giorni nelle due librerie della città, una attigua alla nostra casa e una gestita per conto della diocesi nei pressi della cattedrale; ho parlato con persone ricche di gratitudine per quello che le suore qui fanno e sono. Ho trascorso poi alcuni giorni presso l'editoriale. È stato un piacere vedere le suore e i collaboratori laici impegnati in diverse attività importanti: sono di nostra edizione la Bibbia africana, la Liturgia delle Ore, tanti libri di catechesi e spiritualità, tutti i Documenti della Chiesa locale e universale. La forza delle nostre suore è di collaborare molto da vicino con i vescovi, con le realtà ecclesiali del luogo per corrispondere ai bisogni della Chiesa. Mi ha entusiasmato vedere tanti parroci telefonare e venire a chiedere: "Per favore sorelle, venite due o tre 3 giorni nella mia parrocchia per portare i libri e fare animazione sulla Bibbia, abbiamo bisogno di voi!". Ho avuto l'occasione poi di vedere la registrazione di CD nella nostra sala di registrazione. Infine sono uscita con altre suore per quella che si chiama "propaganda"; si tratta di portare i libri durante seminari, convegni o giornate dedicate alla Parola nelle parrocchie, momenti importanti per stare a contatto con le persone.

paoline pgv icona microfonoHo registrato con le mie orecchie le preghiere e la vita comunitaria... 

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Trascorro i miei giorni nella casa di Delegazione dove ci sono le suore, molte giovani, che si occupano di vari settori (libreria, editoriale, audiovisivi, ma anche le suore del Governo di Delegazione) e vicino vi è la casa delle novizie che attualmente sono 18 tra primo e secondo anno di noviziato. Abbiamo la celebrazione insieme la mattina e la preghiera comunitaria la sera, pranziamo e ceniamo insieme, durante la settimana alla sera abbiamo diverse attività comunitarie (dalle informazioni apostoliche al gioco,...). Ho avuto la possibilità di partecipare per la prima volta alla cerimonia di entrata in Noviziato e a quella di mandato missionario poiché tra pochi giorni una sorella della comunità aprirà la nostra prima comunità in Ghana.

Dopo tutto questo, quello che ora porto con me è scoprire, come diceva don Alberione, che la nostra parrocchia è il mondo, che dove ci sono Figlie di San Paolo è sentirsi a casa. Non nascondo che ci sono diversità ma le mie paure si sono dissolte. Sì, l'importante è entrare in questo modo di vedere, lasciarsi incontrare da quanto si vive e rimanere Figlie di San Paolo felici della nostra vocazione e missione. Sono contenta di essere qui, ma questi giorni mi hanno aiutato anche a rivalutare la vita Paolina nel mio Paese. Tornerò con gli occhi pieni di bellezza, con il desiderio di fare molto e di custodire quanto gustato in questo tempo.

 


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