È possibile oggi essere santi?

Gaudete et exsultate: una sfida per tutti

Di fronte agli scenari di guerra, corruzione e sofferenza che scorrono davanti ai nostri occhi, è realistico sostenere la proposta di un'esistenza felice, dedita al prossimo, colma di speranza e, per di più, accessibile a tutti?

La risposta è: sì, lo è, se si crede nella forza prorompente del messaggio delle Beatitudini e la si accoglie come un seme nel terreno del quotidiano, in ogni suo dettaglio, per quanto piccolo e nascosto. È questa una delle sfide lanciate da papa Francesco attraverso l'Esortazione apostolica Gaudete et exsultate: «Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere... Questa è tante volte la santità "della porta accanto"» (7).

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In tutti gli esseri umani, infatti, c'è, almeno in germe, un'aspirazione profonda alla gioia, un richiamo ineludibile all'assoluto, un'aspettativa di giustizia che urge come fame e sete, una capacità di amare che oltrepassa ogni ostacolo. Per quanto nascoste dalle circostanze o seppellite sotto una coltre di egoismo, queste potenzialità segnalano che per tutti c'è una chiamata a un destino più grande.
Una chiamata unica, irripetibile, per ciascun credente (11) e, simultaneamente, collettiva, perché Dio salva e santifica un popolo (6), e che rende più umani, più vivi, più impegnati nella missione di costruire il Regno, quindi più fecondi per il mondo (32-33).

Si può ed è necessario...

Per questo l'appello di papa Francesco è un raggio di speranza tra le ombre che si addensano sul panorama contemporaneo. Costituisce inoltre un richiamo forte alla comunità dei credenti a non lasciarsi invischiare dallo scoraggiamento, dal torpore o da divisioni interne. C'è sempre il rischio, infatti, di cadere in nuove forme di vecchie eresie, quali l'agnosticismo e il pelagianesimo (Cap. II), o sottovalutare il male operante nel cuore (Cap. V). Non a caso "Rallegratevi ed esultate" (Mt 5,12) è l'invito di Gesù rivolto a coloro che sono perseguitati e umiliati per causa sua, non a coloro che si trovano in una situazione di benessere e tranquillità.

Essere santi, anche oggi, si può, a condizione di seguire la luce del Maestro (Cap III), che chiede di:

• essere poveri nel cuore
• reagire con umile mitezza
• piangere con gli altri
• cercare la giustizia con fame e sete
• guardare e agire con misericordia
• mantenere il cuore pulito da tutto ciò che sporca l'amore
• seminare pace intorno a noi
• accettare ogni giorno la via del Vangelo nonostante ci procuri problemi.

Solo riconoscendo il volto di Dio nel volto del prossimo, specialmente quello più piccolo, sofferente, emarginato, è possibile fare esperienza della gioia dello Spirito ed essere a propria volta da Lui riconosciuti.

...comunicare la gioia evangelica

Come già in Veritatis gaudium, Evangelii gaudium, Laudato si' e Amoris laetitia, la beatitudine è il frutto di una spiritualità profonda e estroversa che, penetrata dal Mistero, non può non annunciarlo. Nella sua guida alla lettura, contenuta nell'edizione Paoline dell'Esortazione, la teologa Cristina Simonelli sottolinea che questa dimensione è una costante del magistero di Bergoglio: «Francesco, disposto a correre il rischio di titoli che sembrano sovrapporsi, declina costantemente il tema della gioia, sia essa del Vangelo, dell'amore, della verità o sottintesa nella lode del Cantico delle creature. Anche in questa Esortazione apostolica la vocazione alla santità è gioia profonda, così come negli scritti precedenti la grazia operosa è tensione spirituale che, sotto profili diversi, concorre ad un'unica trama...».

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Come donne, nella Chiesa e con la Chiesa, ci sentiamo incoraggiate a manifestare stili femminili di santità, indispensabili per riflettere la santità di Dio in questo mondo (12) e partecipare a tessere questa trama.

Come cittadine del nostro tempo, ci impegniamo a promuovere una comunicazione etica e una cultura solidale, attraverso le nostre pubblicazioni, le attività di animazione sul territorio, la collaborazione con autori e autrici, che esprimano valori autentici e contribuiscano alla pace sociale (88).

Come Paoline, troviamo una sintonia profonda tra la spiritualità proposta da papa Francesco e quella indicata nel nostro progetto di vita, che Gaudete et exsultate ci interpella a riscoprire: « Viviamo in mezzo al popolo di Dio la comune vocazione alla santità, seguendo il Maestro sulla via dei consigli evangelici. Questa vocazione, dono speciale del Padre, ... fa della nostra vita una profezia del Regno. Nella misura in cui la nostra appartenenza a Cristo è radicale, prende volto quella comunità apostolica di consacrate, volta dal Fondatore, che vive le esigenze del Vangelo, irradia lo spirito delle beatitudini e annuncia con dedizione totale il messaggio di salvezza» (dalle Costituzioni FSP).

 


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