Le Madri della Costituzione: una minoranza determinante

Le 21 donne che fecero parte dell’Assemblea Costituente diedero un contributo fondamentale alla redazione della Costituzione della Repubblica Italiana, promulgata il 27 dicembre 1947, 75 anni fa.

21 su 556. Meno del 4% dei componenti dell’Assemblea Costituente erano donne. Esigua minoranza che però rappresentava una novità assoluta nel panorama politico nazionale. Fino ad allora, infatti, non era consentito alle donne di partecipare alle elezioni politiche né come elettorato attivo (cioè come votanti) né come elettorato passivo (ossia come candidate).
Parte proprio da questa proporzione il libro Ventuno. Un racconto in prima persona delle 21 donne elette il 2 giugno 1946 come componenti dell’Assemblea che avrebbe dovuto scrivere e promulgare la nuova Carta costituzionale. Un compito arduo ma necessario, per una nazione appena uscita dalla guerra e da vent’anni di dittatura. Era la prima volta che le donne potevano eleggere ed essere elette, entrando nelle “stanze del potere”.

Una minoranza malvista ma coesa

Consapevoli di essere una novità, malvista dalla stragrande maggioranza dei colleghi uomini, e di essere un’esigua minoranza che doveva necessariamente farsi spazio, le ventuno, pur con le differenze anche sostanziali dovute all’appartenenza politica a diversi - a volte opposti - schieramenti, hanno saputo muoversi in modo coeso e coerente, con coraggio e determinazione di fronte a un’Assemblea di uomini che le guardava con distacco, superiorità, fastidio.
Dovettero superare molti scogli, sacrificare se stesse, non farsi abbattere dal pregiudizio di una società maschilista che, soprattutto nel Ventennio fascista, le aveva relegate al ruolo di “angeli del focolare”. Un pregiudizio che non si sarebbe affievolito in quegli anni. Come dimostrano, tanto per fare un esempio, le pagine dei giornali del tempo, quando, commentando gli interventi di una di loro, Bianca Bianchi, non entravano nel merito dei grandi temi che aveva espresso, ma si concentravano sull’abbigliamento e la capigliatura. Peccato che quella che i giornali chiamavano “la biondissima”, avesse preso, alle elezioni del 2 giugno, addirittura il doppio di voti di Sandro Pertini, suo compagno di partito e futuro Presidente della Repubblica. Fatto per il quale, come confidò anni dopo, dovette firmare un foglio di dimissioni in bianco, che il suo partito avrebbe tirato fuori in caso lei non avesse seguito gli “ordini dall’alto”.

Un contributo a 360°

A dispetto di tutto questo – e gli esempi sarebbero infiniti – il contributo delle ventuno Madri costituenti è stato fondamentale. E non soltanto perché hanno lottato per far inserire all'interno della Costituzione nascente articoli in difesa delle donne, della loro dignità, del diritto di essere considerate uguali alla controparte maschile in ogni situazione e contesto sociale. Essenziale è stato il loro apporto nel dare alla nostra Carta costituzionale elementi di modernità e una completezza che non avevano eguali. Come, ad esempio, il completamento dell’articolo 3 (sulla pari dignità e uguaglianza di fronte alla legge, senza distinzioni) che, grazie a Teresa Mattei, è stato integrato di un comma sul compito della Repubblica nel «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese».

Celebrare non significa solo ricordare

Tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023 si celebreranno i 75 anni della Costituzione Italiana. Un modo importante di celebrare questo anniversario è proprio ricordare l'impegno delle Ventuno, non dimenticando mai, come loro stesse ci hanno insegnato, che i principi scritti nella Costituzione non sono qualcosa di acquisito per sempre, ma sono principi e diritti per i quali bisogna combattere ogni giorno. Molte delle norme costituzionali redatte 75 anni fa ancora oggi non trovano piena applicazione della nostra vita quotidiana. Ecco perché è importante conoscere la Costituzione: leggerla, rileggerla, spiegarla alle giovani generazioni.

Leggi un estratto del libro

Guarda l'intervista agli autori


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