Riscoprire con i bambini il valore della gratitudine

«La gratitudine è non solo la più grande delle virtù, ma la madre di tutte le altre» (Cicerone). "Grazie" è una parola magica che sin da piccoli impariamo, ma poi crescendo dimentichiamo. Ne è uno specchio fedele questa società, dove egoismo e mancanza di rispetto reciproco hanno ormai preso il sopravvento sulla sensibilità e sull'educazione. E allora? Allora bisogna ricominciare dai bambini.

Una piccola grande parola

Scrive nella presentazione di questo suo progetto la nota autrice per l'infanzia Dolores Olioso: «Grazie di cuore è il titolo del progetto che mira a soffermarsi su una semplice e piccola parola che, come ricorda Papa Francesco, s'insegna ai bambini già da piccolissimi, ma che poi si dimentica man mano che si cresce. Chiunque operi nel campo dell'educazione dovrebbe promuovere la cultura del ringraziamento, non tanto come dispensatore di regole di buona educazione, quanto esempio di vita, di comportamento e sensibilità verso tutti. Piccola e grande parola, "grazie" ha un significato profondo e contiene un'enorme quantità di sentimenti positivi che si liberano appena la si pronuncia. Bellezza, piacere, gentilezza, autenticità, riconoscenza sono alcune gemme del significato di questa parola. Dire grazie dà valore al dono o al gesto ricevuto: eleva la persona al centro di tutto. Non importa se è grande o piccolo il dono, dicendo grazie s'impregna di un valore incommensurabile. Oggi sembra una parola superata, o detta in modo talmente automatico da annullare ogni intento comunicativo».

Un antidoto naturale contro l'arroganza della nostra epoca

Come recuperare l'intento comunicativo? «Per recuperarlo, – continua Dolores Olioso – ci si dovrebbe fermare e guardare negli occhi la persona che si vuole ringraziare. Dire grazie al mattino quando ci si sveglia e andiamo incontro al nuovo giorno. Grazie alla natura che ci meraviglia con le sue bellezze. Grazie della felicità che proviamo. A scuola si dovrebbe sorprendere i bambini dicendo grazie per un gesto bello che cogliamo, perché per esempio un bambino ha ceduto il suo posto a un altro. Offrirla in diversi contesti, generosamente, per promuovere una catena di risposte positive che coltivate nel tempo consolideranno quei comportamenti d'amore di cui questo mondo ha tanto bisogno. Concludo citando Maria Giovanna Farina, laureata in Filosofia all'Università Statale di Milano: Ringraziare è un antidoto naturale contro l'arroganza tipica della nostra epoca. Ringraziare è andare incontro all'altro, è guardarsi negli occhi, dialogare, vivere un contatto reale per incontrarsi. Ringraziare è un rendere omaggio a chi ha saputo riconoscere la nostra capacità. Ringraziare è quindi una parola che esclude ogni forma di aggressività: è un dire no alla violenza, al disconoscimento dell'altro, del suo essere una persona che richiede rispetto».

Un laboratorio educativo

La proposta editoriale Grazie di cuore (con un libro e un CD) offre una serie di canzoni e di attività (giochi, filastrocche, drammatizzazioni) utili a insegnanti e animatori per incoraggiare il bambino a superare il proprio egocentrismo imparando a condividere con generosità e ad acquisire padronanza di sé per crescere sereno e sicuro; per favorire una prima conoscenza del rapporto tra pensieri ed emozioni, incentivare l'ascolto dell'altro, accrescere la collaborazione e l'affiatamento fra i bambini, promuovere la condivisione di esperienze.
Canzoni – come sempre nello stile della Olioso – musicalmente vivaci e coinvolgenti, che sintetizzano contenuti importanti con un linguaggio molto semplice e a misura di bambino.
Un lavoro, dunque, utile per costruire dalle basi quella società più umana, gentile e solidale che ora sembra ancora lontana: un obiettivo che è davvero una speranza.


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