Nella vita ci sono dolori che sembrano impossibili da affrontare, abissi che ci inghiottono e ci lasciano senza respiro. Tra questi, la perdita di un figlio è senza dubbio il più devastante.
Funamboli di Francesco Fiorillo, edito da Paoline, è un libro che si addentra in questo dolore indicibile, offrendoci un racconto intimo e profondo. Ma sbaglieremmo nel credere che questo racconto sia destinato ad essere esclusivamente una guida per chi si trova a camminare sul filo sottile della vita, dopo una tragedia. Questo libro è per tutti, e tutti dovrebbero leggerlo. Dopo averlo letto, non si può essere le stesse persone. Guardare la vita dalla prospettiva dei Funamboli è un'esperienza che trasforma, riequilibra, distribuisce meglio i pesi e i valori. Attraversare la morte sulla scia di chi l’ha vissuta nella propria carne, insegna a vivere. Ma vivere davvero.
Il titolo stesso, Funamboli, ci introduce all'immagine potente di chi cerca di mantenere l'equilibrio su un filo sospeso, sospeso tra cielo e terra, tra vita e morte, tra ciò che resta e ciò che si è perduto. Un libro che non offre risposte, d’altronde di fronte a questo dolore non esistono parole che possano davvero consolare, ma che è piuttosto un percorso di accompagnamento, di comprensione e di condivisione.
L'autore, Francesco Fiorillo, ha vissuto sulla propria pelle la tragica esperienza della perdita, e questo lo ha portato a creare il gruppo Nain, un luogo di incontro e sostegno per genitori che hanno perso i propri figli. In un mondo che spesso non sa come affrontare la morte e la sofferenza, dove si fugge di fronte al dolore altrui, Fiorillo invita a rimanere, a essere braccia che sostengono, a vivere il lutto come un percorso di resistenza e, infine, di rinascita.
Funamboli è molto più di un libro: è una carezza all’anima, uno sguardo che cura, un cammino condiviso con chi è stato travolto dal dolore e sta cercando un nuovo senso per la propria esistenza. Tuttavia con la sua prosa semplice, essenziale, schietta, Fiorillo parla anche a tutti. È un invito a trasformare il dolore, a non farsi sopraffare da esso, a trovare una via di speranza anche nelle tenebre più fitte.
Fiorillo racconta di come, nel Monastero di San Magno a Fondi, sia riuscito a dare nuova vita a un luogo abbandonato trasformandolo in una casa per tutti, un luogo di pace, di accoglienza e rinascita. Pietra su pietra, come metafora di una vita che, nonostante le macerie, può essere ricostruita.
Il gruppo Nain, nato all'interno del monastero, è un luogo dove i genitori che hanno perso un figlio possono incontrarsi, condividere il loro dolore e provare, insieme, a trovare un nuovo equilibrio. Nain è un nome simbolico, un richiamo al luogo dove Gesù ha ridato la vita al figlio di una madre disperata. Un segno di speranza che ci dice che, anche nel buio più profondo, la luce può tornare a splendere.
La lettura di Funamboli è un'esperienza intensa, che ci mette in contatto con la nostra umanità più profonda, con le nostre paure più grandi e con la nostra capacità di resistere. Non è un libro facile, ma è un libro necessario, che ci ricorda l'importanza di vivere appieno, di godere della presenza degli altri, di dare alle cose della vita la giusta priorità. E al contempo ci ricorda l’importanza di esserci per chi «vive sul filo dell’oltre»: senza giudizio, senza falsità, senza convenevoli di circostanza. Esserci per chi soffre, guardando in viso con coraggio quella sofferenza ed accogliendo Sorella Morte per ciò che è: parte della Vita.
Annamaria Aprà