Il Film

Campioni è la storia di Marcus Marakovich, allenatore di basket dal carattere difficile e iracondo che vive nella delusione di sapersi inutile e di sprecare le proprie capacità. Dopo una serie di errori e litigi con il capo, viene licenziato dal lavoro. Mentre guida ubriaco si scontra con una macchina della polizia e, per riabilitarsi, è condannato dal tribunale a novanta giorni di lavori socialmente utili. Il suo impegno sarà quello di allenare i Friends, una squadra di basket formata da ragazzi e ragazze con problemi di apprendimento e sindrome di Down. Malvolentieri Marcus si reca ogni giorno nel nuovo centro sportivo riflettendo su come liberarsi dall’impegno vincolante e costrittivo. Col tempo però si affeziona ai suoi giocatori scegliendo di restare con loro anche dopo aver scontato la pena. Inizia così nella sua vita un impegnativo percorso di riabilitazione. Si rende conto che insieme possono creare un gruppo straordinario e andare molto lontano.

Per riflettere dopo aver visto il film

Campioni è una storia che mette a confronto il tema della disciplina sportiva e dell’invalidità in una prospettiva educativa. Nel ritmo vivace della narrazione, troviamo venature e stimoli intensi e impegnativi. Il linguaggio è quello tipico di una rappresentazione collettiva, che mira ad abbattere le opinioni preconcette sugli individui portatori di handicap. Il film, tra scherzi di gruppo e riprese suggestive, mette in risalto come i ragazzi con sindrome di Down possono svolgere tutte le attività e i lavori presenti nella società, oltre che sentire i propri sentimenti con passione. Sono persone che reclamano la possibilità di vivere un'esistenza intensa, priva di disprezzi e limiti. Il racconto ci aiuta a coglierne ricchezza e forza attraverso la vita dei protagonisti che appassiona e affascina in un carosello di ilarità e commozione. Un’immagine del nostro mondo che si muove tra pragmatismo e speranza superando opinioni pregiudiziali.

Una possibile lettura

Il film è la giusta miscela di commedia e dramma in un racconto sulla disabilità, senza ipocrisia e ostentazione di buoni sentimenti. Il regista Bobby Farrelly valorizza chi si trova in una situazione di svantaggio per dar vita a una squadra affiatata e vincente. Un rifacimento libero e realistico che si polarizza sul personaggio di Marcus, singolare perdente destinato alla sconfitta nella lotta per la vita e per il successo ma che ritroverà se stesso nel confronto con l’altro e con il diverso.
La disabilità resta tema di tolleranza, con quel misto di premura, tenerezza, affetto, ma anche distanziamento sociale e chiusura relazionale. Campioni ci presenta un riscatto personale che procede tramite un nuovo modo di vedere la diversità tratteggiata dalla positività dei rapporti umani. Per Marcus i dubbi dell’esordio cadranno nel momento in cui i giocatori si esibiranno in campo. Mentre apprendono le regole del basket, insegneranno al loro allenatore a credere nelle sue capacità; la sua missione lo porterà lontano aprendogli nuove strade e nuovi sogni. Campioni, in conclusione, è un film sullo sviluppo umano, sulla determinazione di proseguire nel cammino di integrazione anche quando si potrebbe abbandonare tutto e ritornare sulle proprie prospettive.