Mia madre

Mia Madre, l'ultimo filmo di Nanni Moretti, ricco di spunti autobiografici, narra la lunga e sofferta esperienza della morte della madre. Una storia intima e dolorosa che analizza il legame profondo tra realtà e finzione attraverso un'indagine interiore e una lettura sottolineata dal realismo degli eventi e dei personaggi.

Il Film

Mia madre è ambientato nella Roma di oggi dove Margherita si trova a vivere un periodo difficile della sua esistenza e della sua carriera di regista. Sta girando un nuovo film sulla crisi economica italiana descrivendo i forti contrasti tra gli operai di una fabbrica, che temono per il posto di lavoro, e la nuova proprietà che minaccia tagli e licenziamenti. Le sue giornate non sono facili: con la complessità del film che sta realizzando deve affrontare la difficile gestione del cast, in modo particolare di Barry Huggins, uno stravagante attore italo-americano che lei ha scelto per impersonare il ruolo del nuovo proprietario dello stabilimento. Ma la vita di Margherita non è difficile solo sul lavoro: è separata, ha una figlia adolescente, un nuovo rapporto sentimentale ormai sull'orlo della rottura e una madre gravemente malata e prossima alla morte, che assiste in ospedale con l'aiuto del fratello Giovanni. Tra tanta sofferenza, la donna fatica a trovare uno sbocco per la sua vita privata e professionale. Un fortuito incidente permetterà a lei, a sua figlia Livia e al fratello Giovanni di traslocare nella casa della mamma la quale, dopo aver lasciare l'ospedale, torna a vivere con loro aspettando serenamente la morte.

Per riflettere dopo aver visto il film

Mia Madre, l'ultimo filmo di Nanni Moretti, ricco di spunti autobiografici, narra la lunga e sofferta esperienza della morte della madre. Una storia intima e dolorosa che analizza il legame profondo tra realtà e finzione attraverso un'indagine interiore e una lettura sottolineata dal realismo degli eventi e dei personaggi. Il racconto si presenta allo spettatore come un quadro complesso e difficile del nostro tempo dove verità e sogno si fondono. Una specie di confronto con se stesso in cui il regista si cala nei panni di un personaggio femminile, Margherita Buy, suo alter-ego.
Attraverso un intreccio narrativo singolare e insolito si mette in atto un lotta pressante tra attore e regista, tra singolo e comunità. Ne viene fuori un manifesto della nostra società complessa e insicura, un ritratto della vita fatta di cammini già tracciati ma anche di percorsi nuovi. Un concetto che ritroviamo consolidato nell'affermazione: «Non ti fermare al primo significato di un verbo che trovi sul vocabolario».

Una possibile lettura

«È un film su ciò che resta tra noi, in questa terra, di gente che va, che muore, di libri, di scatole e del latino che la nonna insegna a sua nipote», ha spiegato Nanni Moretti. Un modo di guardarsi allo specchio il suo, mettendosi da parte a favore di altri soggetti. Ci troviamo difronte a un realismo tormentato e nostalgico dove diventa più essenziale la consapevolezza della propria condizione che non il peso imminente della morte. La paura del trovarsi soli nei momenti bui dell'incertezza del domani.
Un tentativo di spazzar via la solitudine che molte volte attanaglia la nostra vita. La memoria della mamma defunta è affidata alle piccole cose che dicono tanto di lei: la casa accogliente, i libri, il tavolo da lavoro e il suo amore per il latino. Anche i suoi figli benché diversi diventano la sua immagine univoca. Un passaggio tra generazioni che condividono il destino del proprio tempo, recuperano il passato e si proiettano nel futuro.
Mia madre è un canto alla morte e al cinema, che ne è il mezzo espressivo. Non si chiude con la morte ma apre a una speranza sul futuro. Alla visone della madre ormai defunta Margherita chiede: «Mamma, a cosa stai pensando?».
«A domani».

Genere: Drammatico
Regia: Nanni Moretti
Interpreti: Margherita Buy (Margherita), John Turturro (Barry Huggins), Giulia Lazzarini (Ada), Nanni Moretti (Giovanni), Beatrice Mancini (Livia), Stefano Abbati (Federico), Enrico Ianniello (Vittorio), Anna Bellato (attrice), Tony Laudadio (produttore), Lorenzo Gioielli (interprete), Pietro Ragusa (aiuto regista), Tatiana Lepore (segretaria di edizione), Monica Samassa (medico), Vanessa Scalera (infermiera), Domenico Diele (Giorgio), Renato Scarpa (Luciano).
Nazionalità: Italia/Francia
Distribuzione: 01 Distribution
Anno di uscita: 2015
Origine: Italia/Francia (2015)
Soggetto: Gaia Manzini, Nanni Moretti, Valia Santella, Chiara Valerio
Sceneggiatura: Nanni Moretti, Francesco Piccolo, Valia Santella
Fotografia (Panoramica/a colori): Arnaldo Catinari
Musiche: brani di autori vari
Montaggio: Clelio Benevento
Durata: 106'
Produzione: Nanni Moretti, Domenico Procacci per Sacher Film, Fandango con Le Pacte, Arte France Cinema con RAI Cinema.
Tematiche: Anziani; Cinema nel cinema; Donna; Famiglia - fratelli sorelle; Famiglia - genitori figli; Lavoro; Morte;
Valutazione del Centro Nazionale Valutazione film della Conferenza Episcopale Italiana: Consigliabile/problematico/dibattiti **
Note:
- Premio della Giuria Ecumenica al 68. Festival di Cannes (2015).
- David di Donatello 2015 per: Miglior Attrice Protagonista (Margherita Buy) e Attrice non Protagonista (Giulia Lazzarini). Le altre candidature erano: Miglior Film, Regista, Sceneggiatura, Produttore, Attore non Protagonista (Nanni Moretti), Truccatore (Enrico Iacoponi), Montatore e Fonico di presa diretta.


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