Gli invisibili

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Richard Gere veste i panni di un barbone di New York e getta luce sulla situazione di tante persone senza fissa dimora che vivono nell'ombra. Un film che fa riflettere e discutere, nella linea della prossimità e della condivisione indicate da papa Francesco nell'istituire una Giornata Mondiale per i Poveri.   

Il Film

Interpretato da uno straordinario Richard Gere nel ruolo di un vagabondo da anni precipitato nel baratro di una vita senza casa e senza affetti, il film Gli invisibili del regista Oren Moverman, prende in considerazione la vita di George Hammond, che vive nell'indigenza più buia. La storia si svolge a New York dove, anni prima, l'uomo aveva abbandonato la figlia Maggie. Rimasto senza lavoro e senza aspettative, George perde ogni speranza di riscatto. Vagabonda per le strade della città fredda e indifferente, senza un posto dove ripararsi e dormire. Dopo un lungo peregrinare trova finalmente rifugio in un grande centro di accoglienza per senzatetto, il Bellevue Hospital, scoprendo così la dura e sconvolgente esistenza di tanti emarginati come lui. La vita nell'alloggio non è facile. La struttura, piena di persone che vivono in miseria, non può garantire una permanenza dignitosa e sicura. Quando George riesce a stabilire un rapporto di fiducia con uno degli ospiti del centro, inizia a recuperare la speranza di poter riprendere in mano la propria vita e ricucire il difficile legame con sua figlia, che non vedeva da anni.

Per riflettere dopo aver visto il film

Gli invisibili è un film essenziale e diretto, ambientato nei quartieri poveri di New York dove vivono i senzatetto, 'invisibili' appunto, che trascorrono le giornate in strada alla ricerca del necessario per sopravvivere. Del personaggio non conosciamo molto se non che ha perso lavoro e famiglia sprofondando nell'inferno di una vita senza più riferimenti. L'unico suo legame è la figlia Maggie ma il loro rapporto è caratterizzato da abbandoni e rotture. All'uscita in Italia, il film è stato presentato nella Comunità di Sant'Egidio alla presenza di una platea di clochard e dello stesso Richard Gere. L'attenzione di tutti era puntata sul divo americano, in mezzo a loro, come uno di loro. Condividere l'esistenza dei circa sessantamila barboni che vagabondano senza meta nelle vie della 'Grande mela', non è stato semplice. Nel film l'attore, che normalmente impersona lo star system hollywoodiano, è stato molto bravo nel rendersi credibile nei panni di un reietto della società, un uomo disperato la cui vita sembra non avere più senso.

 

Una possibile lettura

Il regista Moverman con questo film apre uno squarcio sull'America della povertà e del dolore, degli stenti e dell'esclusione. Un racconto durissimo sull'emarginazione dei cosiddetti Invisibili, come suggerisce il titolo italiano. Una storia forte e toccante, un dramma sociale capace di trasportare lo spettatore nel mondo degli ultimi creando la possibilità di condividere con loro dolori, stenti, ma anche la possibilità di riscatto. Richard Gere rappresenta un barbone credibile, mortificato dalla meschinità degli uomini e da una amministrazione disumana. La cinepresa lo segue riprendendolo nella penombra, dietro porte di vetro, sbarre e steccati, facendo emergere il suo non esistere. Il film ha il merito di costringerci a guardare una realtà che normalmente preferiamo ignorare. Un quadro doloroso della vita dei senzatetto, della loro ghettizzazione, delle loro sofferenze, della loro lotta per ritrovare un posto nel mondo, la propria dignità, la sensazione di appartenere a qualcuno. George rappresenta il simbolo del fallimento umano ma anche di una rinascita. Sarà la figlia Maggie, benché giovane e in reazione, a correre verso il padre offrendogli l'occasione di una seconda possibilità.

Titolo Originale: Time out of mind
Genere: Drammatico
Regia: Oren Moverman
Interpreti: Richard Gere (George),Ben Vereen (Dixon), Jena Malone (Maggie), Steve Buscemi (Art), Jeremy Strong (Jack), Kyra Sedgwick (Karen/Finta Sheila), Michael Buscemi (Frank), Anna Suzuki (Monica), Miranda Bailey (Jennifer), Brian D'Arcy James (Mark), Geraldine Hughes (Maire),Dominic Colon (Felix), Michael K. Williams (Mike), Lisa Datz (Laura).
Nazionalità:Stati Uniti
Distribuzione: Lucky Red
Anno di uscita: 2016
Origine: Stati Uniti (2014)
Soggetto: Jeffrey Caine, Oren Moverman
Sceneggiatura: Orem Moverman
Fotografia (Scope/a colori): Bobby Bukowsky
Musica: autori vari
Montaggio: Alex Hall
Durata: 117'
Produzione: Richard Gere, Miranda Bailey, Lawrence Inglee, Caroline Kaplan, Bill Pohlad, Edward Walson per Lightstream Pictures
Giudizio Commissione Nazionale Valutazione Film della Conferenza Episcopale Italiana: Consigliabile/problematico/dibattiti
Tematiche: Alcolismo; Famiglia - genitori e figli; Povertà-Emarginazione;
Note:
Selezione ufficiale alla IX Edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (2014) nella Sezione 'Cinema D'oggi'.


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