La quattordicesima domenica del tempo ordinario

Scheda film

È la storia di Samuele e Marzio, due quindicenni che, nella Bologna degli anni '70, prendono una decisione: saranno amici per sempre. I due sono accomunati dalla passione per la musica e formano un duo, i “Leggenda”. Un giorno, però, Marzio conosce una sua coetanea bellissima di nome Sandra… Pupi Avati porta al cinema una storia d’amore senza tempo, di ambizioni giovanili, solitudine e sagge riflessioni.

Il Film

La quattordicesima domenica del tempo ordinario è un film di Pupi Avati che già nel titolo precisa la caratteristica di una storia che porta a riconoscere posizioni e avvenimenti. Il film è incentrato sulla vita di tre giovani, Marzio, Samuele e Sandra, amici fin dai tempi dalla scuola. Bologna anni ‘70: le loro strade si incontrano, tra vicende di solidarietà e amicizia, sogni e aspirazioni. I due ragazzi, pieni di ambizioni, vagheggiano un futuro nella musica e fondano il gruppo i Leggenda, mentre Sandra vede come meta della sua vita la moda. Con il trascorrere del tempo, però, i sogni sono destinati a spegnersi e anche l’amicizia va in frantumi, così come il matrimonio di Marzio e Sandra. Bologna oggi: dopo 35 anni da quella quattordicesima domenica del tempo ordinario in cui era stato celebrato il matrimonio, i tre si ritrovano a dover dare una svolta alla loro vita. Devono fare i conti con gli insuccessi e i problemi irrisolti. Vivono momenti difficili, così come in tormentata si è trasformata la loro amicizia.

Per riflettere dopo aver visto il film

«Il Tempo Ordinario – ha sottolineato Pupi Avati – indica quel momento del calendario liturgico in cui generalmente ci si sposa. La quattordicesima domenica è quella che segue la Quaresima e anticipa l’Avvento e, per me, è il giorno in cui mi sono sposato: il 27 giugno 1964. Una grande felicità: dopo quattro anni di corteggiamento la ragazza più bella di Bologna finalmente diventava mia moglie». Il Tempo Ordinario, quindi, nel contesto liturgico e personale di Pupi Avati, rappresenta un momento di grande significato, legato a un evento personale della sua vita. Questo contesto contribuisce a definire il tono del film. Una capacità di rileggere gli eventi in modo poetico e divulgativo. «Avevo la sensazione – ha aggiunto – che nella mia filmografia mancasse un’opera simile, di confidenze. Pertanto, ho realizzato questo film dove c’è molto di me». La quattordicesima domenica del tempo ordinario segna la carriera del regista e la sua abilità nel raccontare storie legate alla memoria del passato italiano: le tradizioni contadine e le dinamiche socio-culturali del boom economico, conferendo alla storia una dimensione di nostalgia e malinconia. Lo sguardo critico offre una prospettiva analitica mettendo in luce i temi legati al matrimonio e alla riflessione sul passare del tempo.

Una possibile lettura

La quattordicesima domenica del tempo ordinario presenta un’analisi approfondita e riflessiva, con evidenti legami tra la storia del protagonista e la vita di Pupi Avati; una sintesi del suo stile cinematografico che affonda nell’autobiografia, incorporando elementi chiave come la musica, la malinconia e il tocco ironico. Il titolo, La quattordicesima domenica del tempo ordinario, mette in evidenza come la connessione tra la vita del regista e la narrazione del film sia stata da parte di Avati una scelta provocatoria. Una dimensione personale che diventa centrale per la comprensione del film che esplora il matrimonio e il passare del tempo attraverso la storia di Marzio e la necessità di voltarsi indietro per capire cosa è accaduto nelle relazioni. La riflessione sul matrimonio rappresenta uno dei temi centrali affrontati insieme al tema della morte o del suo rischio, presenti in più occasioni nel racconto. Vengono esplorati argomenti come il passare del tempo, la disillusione, la maturità e il senso di fallimento. Questi aspetti creano riflessioni sul futuro catturando stati d’animo e rimpianti, con coraggio e delicatezza. Un film onesto e generoso, ricco di sfumature emotive e riflessioni esistenziali.

Titolo Originale: La quattordicesima domenica del tempo ordinario
Genere: Drammatico, Sentimentale
Regia: Pupi Avati
Interpreti: Gabriele Lavia (Marzio), Edwige Fenech (Sandra), Lodo Guenzi (Marzio da giovane), Camilla Ciraolo (Sandra da giovane), Massimo Lopez (Samuele), Nick Russo (Samuele da giovane), Cesare Bocci (Padre di Marzio)
Nazionalità: Italia
Distribuzione: Vision Distribution
Anno di uscita: 2023
Soggetto e Sceneggiatura: Pupi Avati
Fotografia: Cesare Bastelli
Musica: Sergio Cammariere, Lucio Gregoretti
Montaggio: Ivan Zuccon
Durata: 98’
Produzione: Antonio Avati, Santo Versace, Gianluca Curti. Casa di produzione: Duea Film, Minerva Pictures, Vision Distribution
Valutazione del Centro Nazionale Valutazione film della Conferenza Episcopale Italiana: Consigliabile, poetico, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematiche: Alcolismo, Amicizia, Amore-Sentimenti, Anziani, Dialogo, Dolore, Donna, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Malattia, Matrimonio - coppia, Metafore del nostro tempo, Musica, Politica-Società, Povertà, Tematiche religiose
Note: “Le cose belle son volate via” è una canzone firmata da Avati con Sergio Cammariere che fa da leitmotiv al film.


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