La ricerca della felicità

La ricerca della felicità non è solo il titolo di un'opera, ma la descrizione avvincente dell'esistenza di un uomo schiacciato dalle avversità della vita e della società. La storia, portata sullo schermo dal regista Gabriele Muccino, è la vera storia di Chris Gardner narrata in un suo libro.

Il film

La ricerca della felicità, diretto da Gabriele Muccino, si ispira alla vita di Chris Gardner, brillante venditore senza fortuna che vive nella San Francisco degli anni '80. Padre affettuoso di Christopher, un vivace bambino di cinque anni, Chris vive un'avventura alquanto rocambolesca e singolare. Diventato padre single a causa dell'abbandono della moglie, nonostante i tanti guai e la mancanza di un lavoro sicuro, egli continua a prodigarsi come genitore premuroso e attento, utilizzando l'amore e la fiducia del figlio come molla per sconfiggere le difficoltà della sua esistenza. E le difficoltà sono tante. Rimasto senza lavoro, i due sono cacciati dall'appartamento in cui vivono e costretti a dormire ovunque: nelle stazioni degli autobus, nella metropolitana, nei bagni pubblici, nei ricoveri per i senza tetto. Ma l'uomo non si arrende e si batte con forza, aiutato dalla presenza attiva del figlio che tutto osserva, capisce e sostiene. Dopo tanto impegno finalmente ottiene un posto da tirocinante presso una prestigiosa società di consulenza di borsa e, nonostante non sia retribuito, lo accetta con la speranza di poter avere, alla fine del praticantato, un lavoro e un futuro migliore.
Partendo dal nulla e con mille avversità, grazie alla presenza e alla fiducia del figlio, oggi Chris (nel film interpretato dal famoso attore afroamericano Will Smith e dal suo stesso figlio nel ruolo del bambino) è al vertice della sua carriera di consulente finanziario, realizzando così quella ricerca della felicità che è tra i diritti inalienabili e i desideri di ogni uomo.


Per riflettere dopo aver visto il film

Con uno stile di regia vivace e animato, la narrazione incalza ruotando intorno ai momenti principali della giornata di Chris: cercare nuovi clienti, studiare, arrivare in tempo all'asilo per prendere il figlio prima della chiusura, trovare un ricovero per la notte dove dormire con il proprio bambino.
La storia del protagonista ci pone dinanzi un dualismo esistenziale tipico degli anni 80' americani:
da una parte la società spietata, preoccupata di creare benessere e di imporre il proprio modello economico-finanziario a tutti, e dall'altra un padre solo con il proprio figlio, alle prese con il desiderio di affermarsi e costruire un avvenire migliore.
Ma gli ostacoli a questo suo sogno sono però tanti:
- l'abbandono della moglie
- un figlio di cinque anni da accudire
- la fine dei propri risparmi consumati nell'acquisto di apparecchiature mediche che nessun dottore vuole a sua volta comprare
- uno stage non retribuito
- lo sfratto dalla casa
- il colore della pelle
Significativa la scena che apre e chiude il racconto: una folla di impiegati in corsa al mattino verso il proprio lavoro, una corsa frenetica che certamente non aiuta le persone ad accorgersi del mondo che ha intorno.


Una possibile lettura

La ricerca della felicità non è solo il titolo di un'opera, ma la descrizione avvincente dell'esistenza di un uomo schiacciato dalle avversità della vita e della società. La storia, portata sullo schermo dal regista Gabriele Muccino, è la vera storia di Chris Gardner narrata in un suo libro. Un figura credibile e umana allo stesso tempo, che coinvolge lo spettatore e favorisce la narrazione dell'eterna parabola del successo, senza cadere nella cronaca mielosa e banale. Il film accompagna e rincorre il pellegrinare del protagonista, impegnato con coraggio nella lotta per risolvere i tanti problemi da cui è schiacciato e dare così un futuro migliore al figlio.

La meta da lui raggiunta rappresenta qualche cosa di più complesso e impegnativo del raggiungimento di un posto di lavoro. Chris raffigura il riscatto umano e sociale dell'uomo che, dopo essere precipitato molto in basso, aver perso il lavoro ed essere stato abbandonato dalla moglie, trova il coraggio e la forza di riabilitarsi come persona ma soprattutto come padre. Il finale positivo, che risulta quasi una ricompensa dovuta alla fiducia e alla tenacia, ci insegna che la felicità non è qualcosa di assodato nella vita, ma una conquista che si raggiunge avendo fiducia nelle proprie possibilità e dominando le situazioni avverse senza arrendersi mai.

 

Titolo originale: The Pursuit of Happyness
Genere: Commedia
Regia: Gabriele Muccino
Interpreti: Will Smith (Chris Gardner), Jaden Christopher Syre Smith (Christopher), Thandie Newton (mamma di Christopher), Cecil Williams (rev.do Cecil Williams), Kurt Fuller (Walter Ribbon)
Nazionalità: Stati Uniti
Distribuzione: Medusa Film
Anno di uscita: 2007
Origine: Stati Uniti (2006)
Soggetto e sceneggiatura: Steven Conrad
Fotografia: (Scope/a colori): Phedon Papamichae
Musica: Andrea Guerra
Montaggio: Robert K. Lambert, Stuart Levy
Durata: 100'
Produzione: Todd Black, Jason Blumenthal, Steve Tisch, James Lassiter
Tematiche: Bambini; Cinema nel cinema; Famiglia; genitori - figli; Lavoro
Valutazione del Centro Nazionale Valutazione film della Conferenza Episcopale Italiana: Accettabile/semplice
Note:

- Nomination Oscar 2007 e Golden Globes 2007 come miglior attore protagonista, Nomination Golden Globes 2007 miglior canzone, Candidato al Nastro D'argento 2007 per la miglior musica.

- La ricerca della felicità è uno dei diritti riconosciuti agli americani dalla Dichiarazione di Indipendenza. Infatti, gli Stati Uniti sono l'unico Paese in cui la parola 'felicità' è presente nella propria Costituzione.


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