Se oggi fosse davvero Natale, in quale posto sceglierebbe di nascere Gesù? Una commedia musicale per gruppi e compagnie teatrali: per ridere, emozionarsi e pensare, immaginando Giuseppe e Maria scaraventati in una periferia delle nostre grandi città, proprio la sera della vigilia di Natale.
La fiera degli acquisti, dei regali, delle grandi abbuffate; la festa dei consumi, del commercio, dello spreco; un trionfo della società del benessere (mentre i poveri continuano a essere sempre più poveri ed esclusi); la festa dei bambini, ma soprattutto dei negozi di giocattoli: è ridotto a questo il nostro Natale? È giusto continuare a celebrare uno sfrenato consumismo in nome del Figlio di Dio nato sulla terra?
Proviamo a immaginare.
Maria e Giuseppe, stanchi del lungo viaggio da Nazaret a Betlemme. Cercano un posto per passare la notte, ma tutti gli alberghi sono pieni. Si riposano prima di riprendere la loro ricerca e si addormentano. Maria, ormai prossima al parto, sogna.
E nel sogno si ritrova incredibilmente in una città dei nostri giorni, proprio la sera della vigilia di Natale. Proviamo a immaginare quale sarebbe la sua reazione nel trovarsi di fronte alle luci accese e alle allettanti offerte di un centro commerciale, di fronte agli spot pubblicitari, davanti alle porte chiuse e ai discorsi della gente che si prepara al cenone e ai viaggi per le vacanze, mentre nella strada sotto casa barboni ed extracomunitari si nutrono delle briciole degli avanzi; e scoprire poi che si tratta di una festa per ricordare la nascita di suo figlio Gesù, nato tra gli umili, in un'umile grotta!
Se fosse davvero Natale è uno spettacolo teatrale con otto canzoni e un brano strumentale. L'evocazione di una situazione paradossale, per cercare di riflettere sul modo in cui il mondo cosiddetto "sviluppato" festeggia questa ricorrenza. E per rispondere a un interrogativo: se oggi fosse davvero Natale, in quale posto sceglierebbe di nascere Gesù?
Rogna, Albertone, Gioia, Léon: sono alcuni dei personaggi che accompagnano Giuseppe e Maria in giro per le strade del nostro mondo di oggi, tre vetrine, luci e gente che va di fretta. Sono dei senzatetto, gli ultimi degli ultimi. Non hanno niente, vivono di espedienti, ma sono gli unici che si preoccuperanno di aiutare i due giovani sposi stranieri a trovare un posto in cui passare la notte e dove la giovane Maria possa partorire. Un bizzarro presepio del nuovo millennio, un po' sgangherato e meno idilliaco di quello dell'immaginario tradizionale natalizio: ma pieno d'umanità e d'amore. Quello che servirebbe un po' a tutti, insomma.
Titolo: Se fosse davvero Natale
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Autori: Daniela Cologgi (copione), Fabio Baggio (testi e musiche delle canzoni)
Genere: Commedia musicale
Atti: Unico
Destinatari: Giovani/Tutti
Personaggi/attori: Circa 16 maschili e 13 femminili, compresi gruppi per cori e coreografie (ma possono essere anche molti di più). Con il sistema delle parti multiple e opportuni adattamenti si può allestire lo spettacolo anche con un minimo di 15 attori in tutto.
CANZONI: 1. Dormi Maria – 2. Natale rap – 3. Compra e ricompra – 4. Il re del Natale – 5. Continua a bussare – 6. Un posto per te – 7. Dormi Maria (seconda parte) – 8. Se fosse davvero Natale (strumentale) – 9. Oh Jesus
Trama: Maria e Giuseppe a Betlemme, in cerca di un posto per dormire. Stanchi, si addormentano e Maria comincia a sognare. Nel sogno si ritrovano in una delle nostre città di oggi, e precisamente in una sorta di immondezzaio di periferia, abitato da un gruppo di barboni. È la sera della vigilia di Natale, ma la coppia non sa proprio di che festa si tratti. Uno dei barboni, "Rogna", si offre di accompagnarli alla ricerca di un albergo per la notte. Lungo la strada passano per un centro commerciale (una sorta di luna-park animato dalla corsa ai regali); incontrano una troupe televisiva che sta girando uno spot pubblicitario natalizio; e subiscono il rifiuto degli albergatori che non li vogliono ospitare sia in quanto stranieri (clandestini dalla Palestina!), sia per la condizione di Maria, ormai visibilmente prossima al parto. Dopo varie vicissitudini, Maria e Giuseppe comprendono finalmente il motivo di quella strana e sfarzosa festa: è la ricorrenza della nascita di Gesù, Figlio di Dio, nato dalla vergine Maria in una notte a Betlemme! Per Maria è uno choc. Si sente male; ha le doglie. I barboni decidono di affidarla a una ragazza straniera, Stella. A questo punto Maria si sveglia e con sua sorpresa si ritrova a Betlemme, ancora alla ricerca di un posto per dormire. Alla luce del suo strano sogno, lei, però, ha già capito dove far nascere Gesù: in mezzo ai barboni, alle baracche, ai poveri, agli emarginati; coloro, cioè, che hanno subito saputo davvero accoglierla.
Tematiche: Natale, consumismo, accoglienza, diversità.
Per l'allestimento: L'ambientazione delle scene è varia, ma il copione suggerisce delle agili soluzioni che permettono di mantenere una scenografia neutra, unica per tutto lo spettacolo, trasformabile di volta in volta solo attraverso alcuni oggetti e praticabili (sacchi, bidoni, cartoni, ecc.). Sia per le scene, sia per i costumi, il fascicolo, con il copione e gli spartiti, riporta utili indicazioni.
Commenti: Questa proposta teatrale riunisce in sé la riflessione e la provocazione, l'ironia e il paradosso. Potenzialmente ha un buon impatto teatrale, un'ottima resa scenica. L'interesse dei contenuti e l'intensità dei personaggi si esprimono attraverso una notevole agilità dei ritmi dei dialoghi e delle canzoni. Naturalmente tutto dipende dalla messa in scena: dalla capacità degli attori di rendere i personaggi (che sono caratterizzati spesso come stranieri) senza possibilmente cadere nella "macchietta", e nell'abilità del regista nel guidare con coerenza e misura gli attori, nell'organizzare con fantasia le varie ambientazioni, nel rendere fluidi i passaggi (per esempio riducendo al minimo i tempi dei cambi di scena). Alcuni personaggi (barboni, in particolare "Rogna"), si esprimono in dialetto; ciò che permette di dare maggiore realismo e credibilità al ruolo. Nel copione il dialetto scelto è il romanesco; ma ogni compagnia potrà facilmente adattarlo al proprio linguaggio popolare e ai propri modi di dire. Particolarmente interessante è la parte musicale: spaziando in diversi generi (melodico, rap, pop, blues...), crea le opportune atmosfere, a volte commoventi, a volte divertenti.