Il Film

Non così vicino, tratto dal famoso bestseller L’uomo che metteva in ordine il mondo, è la storia di Otto Anderson, uomo di 63 anni rimasto da poco vedovo che abita all’interno di un residence. Le sue fissazioni di sorvegliare e pianificare ogni cosa vengono temute da tutti i vicini. Al mattino controlla lo spazio che circonda il piccolo territorio del condominio per constatare se c’è qualcosa fuori posto: verifica che le macchine parcheggiate siano in regola; rimuove i rifiuti non collocati nei cassonetti appositi. Attaccato alle sue abitudini, l’uomo vede nel suicidio l’univa via di uscita. Tutto cambia quando nella casa accanto arriva una vivace famiglia di latinoamericani. Marisol, la mamma gioviale e in dolce attesa, travolge la sua vita come un ciclone. Tra loro nasce un’amicizia così forte che riesce a creare nell’uomo un legame che sconvolgerà il suo mondo e lo porterà fuori dal suo guscio solitario. Un racconto piacevole e toccante che descrive la bellezza della famiglia che nasce anche nelle situazioni più impensate.

Per riflettere dopo aver visto il film

Otto Anderson, uomo brusco e asociale, scrupoloso e osservante dei regolamenti, temuto dai suoi vicini, vive inchiodato alle sue abitudini. Ma Otto, incapace di relazionarsi con i suoi simili, porta dentro di sé una mancanza di amore lacerante che lo spinge a rifiutare chi gli vive accanto. Nonostante la sua apparenza incrollabile, dopo la morte della moglie Sonya, che amava moltissimo, resta tormentato da una struggente solitudine e considera la morte come unica liberazione. Il regista Foster ci parla attraverso una narrazione armoniosa e avvincente seminando nel film tonalità di comicità e tristezza allo stesso tempo; due varietà che trasmettono movimento e ritmo a tutta la storia. L’esplosiva Marisol, mamma messicana di due bimbine e in attesa di un maschietto, irrompe nella vita di Otto aprendo le porte ad un mondo nuovo e solidale. È il passato a dare al film il vigore di una leggenda dove il fascino però è racchiuso nei momenti e nei personaggi del presente.

Una possibile lettura

Non così vicino si snoda attraverso un mix di umorismo e sensibilità, ricordandoci che l’esistenza va vissuta nella comunione e fraternità. Una storia, quella raccontata dal regista Marc Foster, che presenta una normalità di vita che agli occhi dello spettatore appare eccezionale. Affronta argomenti di grande attualità: l’isolamento in un mondo frenetico e assordante e la condivisione affievolita tra egoismi e necessità personali. Tutto questo lo possiamo percepire nel protagonista: Otto, chiuso nella sua solitudine, è ostile verso tutti. Non riesce a superare il lutto che l’ha colpito e vede nel suicidio l’unica via per porre fine alla sofferenza e riunirsi con la moglie defunta. Ma non giungerà mai a portare a termine il suo proposito perché ritrova un forte legame con la vita, gustando l’esperienza della solidarietà e dell’affetto grazie alla presenza dei vicini, principalmente di Marisol. «Il mio Otto non è certamente un super eroe – dice Tom Hanks – è un uomo qualsiasi, invisibile ai più; pochi lo conoscono davvero e sanno che può superare il suo carattere spigoloso e la sua tendenza asociale. Ma io sono proprio contento di averlo portato sul grande schermo e che, forse, ricordi a qualcuno il valore dell’amicizia, della solidarietà tra esseri umani».