Seabiscuit

Un mito denza tempo

Un film ricco di speranza nelle risorse del cuore umano: all'inizio tutti i protagonisti, compreso Seabiscuit, cavallo da corsa, sembrano condannati a continui e dolorosi fallimenti, a cauda delle prove della vita; ma grazie alla fiducia ricevuta e offerta ciscuno trova l'occasione di riscattarsi e di sperimentare la propria rivincita.

Il film

San Francisco, anni '30. Charles Howard, arricchitosi con il commercio delle automobili, dopo la morte del figlio sente la vita crollargli addosso. La moglie lo ha lasciato e niente ha più sapore per lui. L'incontro con Marcela gli ridona l'entusiasmo e, per assecondare il desiderio della donna, appassionata amazzone, decide di acquistare un cavallo. Charles si fa consigliare da Tom Smith, saggio cowboy ed esperto nell'addestramento dei cavalli. La scelta di Tom cade su Seabiscuit che pure non ha l'aspetto di un fuoriclasse. Il purosangue non si lascia montare facilmente, ma entra in sintonia con Red Pollard, un giovane fantino, troppo alto e semicieco da un occhio, che fino a quel momento ha collezionato soprattutto sconfitte. Per Charles, Tom e Red l'incontro con Seabiscuit è l'occasione per cambiare la propria vita, all'insegna di una grande amicizia. Contro ogni aspettativa Seabiscuit comincia a vincere una corsa dopo l'altra, diventando in breve un grande campione. Ma c'è ancora il cavallo più forte da battere: il gigantesco War Admiral, un purosangue splendido e considerato "perfetto". Tom, Red e Charles vogliono che Seabiscuit possa confrontarsi anche con lui.

Per riflettere dopo aver visto il film

Il film di Gary Ross è il racconto di una pagina autentica della recente storia americana. Negli anni della Grande Depressione, l'America che non riusciva più a guardare al futuro, trovò un motivo di speranza in Seabiscuit: questo cavallo divenne, per una nazione intera, metafora della possibilità di rialzarsi e vincere dopo ogni sconfitta. L'intero film è attraversato dal vento leggero e frizzante della speranza, pur presentando tanti smacchi subìti, tante delusioni. La prima parte della vicenda presenta in parallelo i protagonisti: sono tutti dei perdenti. Charles Howard si è arricchito, ha raggiunto una buona posizione sociale grazie alla vendita delle automobili, ma proprio un incidente automobilistico gli porta via il figlioletto: per Charles sembra essere la fine di tutto.

Tom Smith è stato un grande allenatore di cavalli, li sa capire e curare. Ma era abituato a vivere libero per la prateria, non riesce ad adattarsi alla nuova civiltà del motore, delle strade asfaltate e dei fili spinati lungo la ferrovia. Diventa un isolato, non frequenta più la gente. Red Pollard ha avuto un'infanzia serena in una famiglia benestante. Il crollo economico costringe i suoi a una separazione dolorosa. Red ama i cavalli, è un buon fantino, ma è troppo aggressivo, ha troppa rabbia dentro. Continua a perdere e ad ogni sconfitta la rabbia aumenta. Per sopravvivere accetta qualsiasi lavoro, anche tirare di boxe negli incontri di pugilato fatti in piazza, dove viene regolarmente messo a tappeto. Prende così tanti pugni da rimetterci la vista da un occhio. Anche il cavallo Seabiscuit è considerato un brocco: è stato allenato a perdere per incoraggiare gli altri purosangue che corrono con lui. È troppo basso, apparentemente indolente e ha ricevuto talmente tante frustate da essere ormai molto aggressivo. Eppure è proprio questa compagine di "poco adatti", di "perdenti", che riesce a dar vita a un sogno straordinario, che conquista l'anima di un Paese intero.

Una possibile lettura

L'avvio è dato dal matrimonio di Charles con Marcela: è lei a convincerlo ad acquistare dei cavalli. Charles si fida del suggerimento di Tom e sceglie Seabiscuit. Il grande dono di Ciarles è la fiducia: la possiede in se stesso e sa darla a chi incontra. Dà fiducia a Tom, riconoscendo il suo dono di intesa con i cavalli. Dà fiducia a Red assumendolo come fantino, anche se la sua indole non è facile: la ferita per l'abbandono vissuto da ragazzo non riesce a rimarginarsi in Red. Si trasforma spesso in una rabbia sorda e incontrollabile, che gli fa perdere la lucidità e non lo fa concentrare sulle gare. Finché gli Howards diventano la sua nuova famiglia: lo accolgono incondizionatamente e Charles lo tiene come fantino anche dopo aver scoperto che aveva taciuto la sua cecità.

La stessa frase ritorna due volte nel film e risulta programmatica per chiunque voglia coltivare la speranza: "Non prendi una vita e la butti via in blocco solo perché ha qualche difettuccio"! È un grande invito a non arrendersi, a ricominciare sempre e comunque, perché "Capita a tutti di perdere qualche volta: allora o fai i bagagli e torni a casa, oppure continui a lottare". Red, in particolare, diventa paradigma di questo alternarsi di cadute e riprese. Quando è all'apice della carriera, di fronte alla sfida più desiderata, uno stupido incidente lo obbliga all'immobilità. Ma il giovane Pollard è molto cresciuto: sa farsi da parte e lasciare il posto all'amico-rivale George Woolf. Questi tratteggia nel film il ritratto di un vincente davvero umile: è il numero uno, considerato il miglior fantino del mondo, eppure ascolta con attenzione tutte le indicazioni che gli danno Red e Tom, le segue con fedeltà anche quando si sente un po' scettico. E quando Red è nuovamente capace di montare, si ritira in buon ordine, cercando un'altra scuderia che lo assuma. Sia Seabiscuit che Red fanno l'esperienza di non poter più neppure camminare: secondo i medici non c'è più speranza di rivederli in pista. Ma non sono tipi da arrendersi: con tenacia, mettono in atto un vero programma di fisioterapia e, ancora una volta, si rialzano.

I perdenti si ritrovano tutti campioni. Stupito, un giornalista chiede a Charles: "Come ha fatto a migliorare così, questo cavallo?". Sorridendo, risponde: "Gliene abbiamo offerto l'occasione! A volte basta solo questo...". Non sta parlando solo di Seabiscuit, ma di tutti loro, che si sono impegnati in quest'avventura. Charles ha offerto innanzi tutto a se stesso l'occasione di riassaporare la vita, di lanciarsi in un progetto nuovo. Ha offerto a Tom la possibilità di dare il meglio di sé occupandosi di Seabiscuit. Ha offerto a Red una casa, un affetto sincero, la stima per le sue doti di fantino e la possibilità di tornare a correre anche dopo l'incidente. Un dono di vita che diventa contagioso.

Il messaggio di speranza che Seabiscuit racchiude non è un invito sentimentale ad aspettare tempi futuri, contando che siano migliori del presente. È piuttosto un invito appassionato ad alzarsi, a mettersi in gioco, per dare a se stessi e agli altri l'opportunità di essere migliori, di crescere in pienezza. Una speranza vissuta in piedi, rinnovando ogni giorno l'impegno, con fedeltà e costanza.

Regia: Gary Ross.
Soggetto: dal romanzo Seabiscuit: an american legend, di Laura Hillenbrand.
Sceneggiatura: Charlie Mitchell, Gary Ross.
Fotografia: (colore) John Schwartzman.
Montaggio: William Goldenberg.
Musiche: Randy Newman.
Produzione: USA, 2003. Larger than life Productions, Spyglass Entertainment, The Kennedy/Marshall Company, Universal Pictures.
Durata: 141'.
Interpreti: Tobey Maguire (Red Pollard), Jeff Bridges (Charles Howard), Chris Cooper (Tom Smith), Elizabet Banks (Marcela), Gary Stevens (George Woolf), William H. Macy (Tick Tock McGlaughlin).
Destinatari: Famiglia.
Valutazione del Centro Nazionale Valutazione Film della Conferenza Episcopale Italiana: accettabile/semplice.


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