Terraferma

Il regista Crialese per descrivere le acque agitate e volubili dell’animo umano sceglie l’elemento naturale di un’isola sulla quale, attraverso una dolorosa presa di coscienza, si misurano e si scontrano gli abitanti, i turisti e i clandestini.

Il Film

Con una forma cinematografica rigorosa e realista, Crialese rappresenta il dramma dell'immigrazione e delle politiche migratorie oggi in Italia.
Ambientato nella piccola isola siciliana di Linosa, tra realtà e sogni, il film Terraferma racconta la vita dei suoi abitanti, fissata nel tempo ma legata al turismo che comincia a risentire dei ripetuti sbarchi di clandestini. In questo lembo di terra, dove la nuova legge del respingimento nega lo stesso precetto del mare che impegna i marinai al soccorso, si svolge la storia della famiglia Puccillo.
Una famiglia di pescatori con al centro il vecchio nonno patriarca; il figlio Nino, che ha smesso di pescare per dedicarsi ai turisti; Giulietta, la giovane nuora rimasta vedova sogna un'esistenza lontano dall'isola e un futuro migliore; il giovane Filippo, che nello smarrimento e nell'incertezza si dovrà confrontare con l'amore e la solidarietà.
Un giorno arriva dal mare un gruppo disperato di migranti ed essi accolgono clandestinamente nella loro casa Sara con il piccolo figlio ed un altro, frutto di violenza, che sta per nascere. Ma non possono tenerli a lungo nascosti, la sorveglianza è severa ed è quasi impossibile farli scappare. Tutti si trovano a dover prendere una decisione che segnerà per sempre la loro vita. Quando Giulietta sembra prossima ad arrendersi, Filippo nella notte rompe i sigilli del peschereccio, sequestrato per aver portato soccorso, e si lancia in mare verso la terraferma portando con sé i tre clandestini.

Per riflettere dopo aver visto il film

Il regista Crialese per descrivere le acque agitate e volubili dell'animo umano sceglie l'elemento naturale di un'isola sulla quale, attraverso una dolorosa presa di coscienza, si misurano e si scontrano gli abitanti, i turisti e i clandestini.
Un conflitto tra antiche tradizioni e aperture al nuovo in cui il mare e le sue perenni leggi contrastano con le moderne-leggi degli uomini attivando uno scontro tra passato e presente, tra gli ideali umanitari della vecchia comunità e la sete di ricchezza delle nuove generazioni. Con un racconto asciutto e essenziale il film fa emergere con grande forza gli aspetti essenziali della narrazione: l'incontro tra due donne, due madri, l'una clandestina l'altra isolana; l'indifferenza di un mondo che ignora il dolore dell'altro; il dramma di chi è riuscito a sconfiggere le forze avverse della natura; l'eroismo di chi mette a rischio la propria vita per cambiarne il corso; la pietà di chi è convinto che la legge della solidarietà sia più forte della legge dall'egoismo umano.
Il giovane Filippo che scappa verso la terraferma, rappresenta quell'umanità che mette alla prova se stessa puntando verso un futuro migliore. Il volto nero di Timnit, la donna clandestina sulle cui vicende si ispira il film, si staglia nelle buio che lo circondano. Un volto intenso, nobile, dignitoso. Il suo ringraziamento è un sussurro, un soffio che lasca percepire il sogno di nuovi percorsi e di nuove mete.

Una possibile lettura

Terraferma esprime la capacità del linguaggio cinematografico di dare risposta ai grandi interrogativi sul mondo. La terraferma rappresenta l'approdo a cui punta l'uomo dal mare, ma in questo film terraferma rappresenta anche le tradizioni senza tempo di un piccolo fazzoletto di terra sperduto nel mare.
È con l'immobilità di questo tempo che la piccola isola deve confrontarsi. Un mondo racchiuso tra cielo e mare che viene sfidato da chi vuole ottenere una nuova identità.
Dal cuore di quest'isola attraversata dai cambiamenti sociali, dal dramma dell'esodo, dalla sete della ricchezza, il mare si apre come luogo di turbamenti profondi, come elemento aggregante che nello stesso tempo allontana e congiunge.
Proprio nel mare sembra morire l'impegno di prendersi cura degli altri. Da qui le due facce della stessa storia: l'orgoglio degli isolani racchiuso nelle loro tradizioni e nella loro natura introversa, schiva ma solidale e la realtà problematica e faticosa dell'immigrazione che sconvolge il loro mondo ancestrale.
Un mosaico su cui non senza fatica trovano spazio le regole condivise di una società e il diritto naturale di ogni persona a un futuro migliore. Una fotografia esplicita di quell'Italia sofferente, in bilico tra la mancanza di futuro e i flagelli che si abbattono sulle lontane coste del territorio nazionale.
Una ballata corale, illuminata dal sole e attraversata da una solidarietà profonda, assoluta, libera da ogni costrizione.

Genere: Drammatico
Regia: Emanuele Crialese
Interpreti: Donatella Finocchiaro (Giulietta), Filippo Puccillo (Filippo), Mimmo Cuticchio (Ernesto), Giuseppe Fiorello (Nino), Timnit T. (Sara), Martina Codecasa (Maura); Filippo Scarafia (Marco), Pierpaolo Spollon (Stefano), Tiziana Lodato (Maria), Rubel Tsegay Abraha (Omar), Claudio Santamaria (capitano della finanza)
Nazionalità: Italia/Francia
Distribuzione: 01 Distribution
Anno di uscita: 2011
Origine: Italia/Francia (2011)
Soggetto: Emanuele Crialese
Sceneggiatura: Emanuele Crialese e Vittorio Moroni
Fotografia (Scope/a colori): Fabio Cianchetti
Musiche: Franco Piersanti
Montaggio: Simona Paggi
Durata: 88'
Produzione: Cattleya con RAI Cinema, Babe Films, France 2 Cinéma
Tematiche: Famiglia; Lavoro; Politica-Società; Rapporto tra culture
Valutazione del Centro Nazionale Valutazione film della Conferenza Episcopale Italiana: Consigliabile/problematico/dibattiti
Note:
- Produzione realizzata nell'ambito del programma sensi contemporanei, con il Dipartimento Turismo, Sport e Spettacolo - Film Commission Sicilia - regionale del turismo dello sport e dello spettacolo.
- Ha ottenuto il patrocinio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) per il sud Europa.
- Premio Speciale della Giuria e il Premio Francesco Pasinetti alla 68° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (2011).
- Ha ottenuto la Segnalazione Cinema for Unicef, della giuria del Leoncino d'Oro Agiscuola

Terraferma - dvd

Terraferma

È la storia di un'isola siciliana, di pescatori, quasi intatta. Appena lambita dal turismo, che pure comincia a modificare comportamenti e mentalità degli isolani. E al tempo stesso investita dagli arrivi dei clandestini, e dalla regola nuova del respingimento.

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