Giovani: cinque sensi per trovare il senso

Campo estivo con la Famiglia Paolina

Giovani, 5 sensi, Parola di Dio, laboratori digitali, divertimento: questi gli ingredienti che mischiati insieme dalle mani degli animatori dell’equipe “Sui passi di Paolo” di Famiglia Paolina hanno dato vita a 5 giorni di campo estivo a Spicello.

Sara, una giovane studentessa di Cinisello Balsamo (MI), ci racconta in prima persona come ha vissuto i giorni (dal 22 al 27 agosto 2023) di campo estivo per giovani dai 16 ai 35 anni a Spicello (PU), paese che ospita il santuario di San Giuseppe, voluto e custodito dalla Santa Famiglia, uno dei rami della Famiglia Paolina.

«Ormai da un paio di settimane si è conclusa l’esperienza di Sui Passi di Paolo. Abbiamo passato cinque giorni riflettendo su come ci relazioniamo con il mondo e, nel fare questo, ci siamo interfacciati con i nostri cinque sensi. Partendo dal gusto, abbiamo capito che esso permette di “assaporare” tutte le esperienze e questo ci ha preparato a gustare i giorni successivi. Continuando con il tatto, che abbiamo capito essere l’unico senso reciproco, attraverso il quale possiamo interfacciarci con il limite dell’altro e dialogarci. La vista invece ci permette di apprezzare il bello intorno a noi. L’udito ci dà la possibilità di ascoltare ed è l’unico senso della trascendenza: posso ascoltare senza per forza guardare nella direzione di chi parla; una canzone ascoltata ad occhi chiusi può dare sensazioni diverse rispetto a quando l’ascolti con gli occhi aperti. In sostanza, ognuno di noi si relaziona con lo spazio circostante attraverso i cinque sensi; è stato bello prenderne consapevolezza. Io personalmente ho imparato come i cinque sensi agiscano sul presente e ho compreso che devo imparare a prestar loro più attenzione per vivere ogni momento con intensità». (Sara)

È sempre difficile descrivere quanto vissuto, trovare parole per esprimere sensazioni, pensieri e moti del cuore provati in occasioni particolari che escono dalla routine. Ma ogni evento è sempre di più di una scaletta di attività svolte, di ore e impegni che si susseguono, perché coinvolgono integralmente le persone presenti e il loro modo di rapportarsi alla realtà. Per questo ascoltare quanto Sara ha narrato (ma sarebbe stato lo stesso per ognuno dei giovani protagonisti) è sicuramente più significativo che elencare il cronoprogramma del campo.

Noi animatori dei 10 rami di Famiglia Paolina dell’equipe Sui passi di Paolo, che ogni anno propone ai giovani momenti di riflessione, preghiera, annuncio e gioco, siamo partiti proprio dall’idea di mettere in contatto i partecipanti con i loro sensi e con il modo concreto di fare esperienza della realtà, perché è attraverso gusto, tatto, vista, udito e olfatto che ciascuno si relaziona agli altri, a ciò che ci circonda e a Dio.
Veicolati dagli organi di senso che sono i confini del nostro corpo, i sensi sono porte per entrare in comunione con Gesù che si è fatto carne, e con i fratelli e le sorelle che incontriamo, e che toccano la nostra vita nel profondo. Guidati dalla Parola, abbiamo allora condiviso come i limiti del nostro corpo (ma non solo) sono il punto di incontro con il mondo e mezzi per scoprire il senso che abita le nostre vite.
La proposta fatta ai partecipanti è stata quella di vivere un’esperienza integrale, che ponesse attenzione a tutti gli aspetti della persona e della vita, come insegnava il Beato Alberione. Per questo, oltre a momenti di riflessione e catechesi, sono stati importanti i tempi di silenzio, di preghiera e di condivisione. Ma non sono mancati laboratori digitali per imparare a trasformare in parole, gesti e testimonianza quanto vissuto.
Se questo racconto vi è sembrato troppo serio, non vi preoccupate! Infatti ci siamo anche molto divertiti: giochi, mare, balli, gite alla Gola del Furlo, a Urbino e a Mondavio hanno reso colorato e gioioso il nostro stare insieme.
Ancora una volta, a noi animatori, ha suscitato meraviglia vedere giovani incuriositi e entusiasti di una “Famiglia” un po’ strana, in cui stanno insieme preti, suore di diverse congregazioni, laici consacrati, famiglie, e ognuno è il pezzo irrinunciabile di un puzzle che mostra il volto di un Maestro bello e accogliente.
Un grazie a tutti coloro, ragazzi e ragazze compresi, che hanno reso possibile questa avventura... e se volete ascoltare la testimonianza vocale (divertente e “interregionale”) di chi ha partecipato o vedere le nostre facce clikkate sotto, sul link per il podcast e il reel.


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