I giovani della Famiglia Paolina… In discernimento

Il discernimento è il tema affrontato dai giovani consacrati della Famiglia Paolina che si sono riuniti a Roma dal 3 al 5 marzo 2017. Camminare insieme sulle strade di Dio per trovare le vie migliori per portare il Vangelo al mondo di oggi è il desiderio e la forza che si è respirata in questi giorni.

Nella vita ciascuno è chiamato a grandi e piccole scelte. Cosa fare? Come decidere? La scelta, in ogni campo, è dono e responsabilità. Nei momenti in cui è in gioco la vita, la chiamata e la missione è ancora più importante capire come discernere; questo vale per la vita consacrata ma per ogni vocazione.

Don Giacomo Perego, sacerdote paolino e biblista, ha aiutato a riflettere su questo tema i giovani della Famiglia Paolina, Juniores che hanno già emesso i primi voti, ma non ancora i voti perpetui nelle varie congregazioni e istituti (Società San Paolo, Figlie di San Paolo, Pie Discepole, Apostoline, Annunziatine, Gabrielini, Istituto Gesù Sacerdote e Santa Famiglia), nel loro incontro annuale di formazione. A guidare la riflessione sono state le figure bibliche di Abramo e Maria con il costante riferimento a don Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina, e al Carisma paolino.

Quali dunque i criteri di discernimento che impariamo dalla Scrittura e che possiamo utilizzare per la nostra vita?

  • Il discernimento si fa in cammino, non stando fermi.
  • Il discernimento chiede di distinguere la logica umana (io) da quella divina (Dio), i ragionamenti umani (criteri del mondo) dalla mentalità di Dio (criteri del Vangelo).
  • Il discernimento ha bisogno dell'unità di misura di Dio e non di quella dei nostri fallimenti o delle nostre delusioni. Occorre sgombrare il campo dalle nostre visioni riduttive: lo scoraggiamento, il pessimismo, la critica, l'assenza di prospettiva, la chiusura... sono i primi nemici del discernimento. E con essi, le tensioni e le divisioni.
  • Il discernimento secondo Dio ha sempre una preziosa musica di sottofondo, che non troviamo nelle decisioni puramente umane, anzi queste la respingono: sono i toni gravi, gli adagi dolorosi ma carichi di speranza... della croce. Questa musica risuona su tre "registri": il registro del cambio del nome (l'essere immersi in un mistero che non ci appartiene); il registro dello sguardo alzato (non concentrato sul proprio ombelico); il registro del sorriso (l'Evangelii Gaudium).
    Questi tre registri riescono a far risuonare le note di Dio solo se si sblocca l'organo con una chiave: quale? Quella della circoncisione del cuore.

Questi parametri, dunque, i partecipanti stessi hanno poi provato ad applicarli, divisi in gruppi, ad altri personaggi biblici: Mosè, Pietro e Paolo.
Ma come viverli nella realtà concreta attuale? Durante l'adorazione notturna continuata ciascuno ha portato la propria vita, emozioni, pensieri, cammini, scelte per vivere con Gesù, per Gesù e in Gesù ogni cosa.


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