La vita consacrata dentro la storia

La comunità e la Libreria delle Figlie di San Paolo di Trieste hanno organizzato alcuni incontri culturali in collaborazione con alcune realtà locali e il supporto dei media diocesani. Tra questi un evento particolare in ricordo del secolo di vita della propria famiglia religiosa.

L'input per queste iniziative è venuto da due coincidenze molto propizie: il centenario di fondazione della congregazione delle Figlie di San Paolo e l'anno dedicato alla vita consacrata indetto da Papa Francesco; un'occasione che permette di celebrare il centenario di fondazione dentro a una cornice ampia e che offre lo spunto per parlare a tutti della vita consacrata, che non è "vita a parte", un po' distante dalla realtà dei nostri contemporanei. Non è un caso se Papa Francesco, rivolgendosi alle religiose e ai religiosi li esorta a svegliare il mondo. Del resto i fondatori e le fondatrici lo stanno a dimostrare: tutte le fondazioni legate a forme diverse di vita religiosa sono frutto di una profezia, di una intuizione, spesso in anticipo sui tempi e che dice la consapevolezza e il radicamento nella vita del loro tempo di questi protagonisti illuminati, riconosciuti non solo dalla comunità ecclesiale, ma anche da quella civile. Questo è avvenuto anche per la Famiglia Paolina. I nostri fondatori hanno dato un impulso nuovo all'evangelizzazione, sicuramente, ma anche alla cultura ispirata ai valori universali della Parola di Dio.

Il significato di una presenza

A partire da questa considerazione, le Figlie di S. Paolo di Trieste, in collaborazione con l'Associazione culturale Studium Fidei, hanno organizzato un incontro dal titolo: "Svegliate il mondo! La vita consacrata dentro la storia. Tecla e la testimonianza delle Figlie di S. Paolo", svoltosi presso il Centro culturale Paolo VI giovedì 16 aprile 2015.

L'evento è stato aperto da Mons. Ettore Malnati, presidente dell'Associazione Studium Fidei, che ha ricordato come la vita religiosa sia una testimonianza dei valori escatologici, quelli cioè definitivi, che non passano con le stagioni o con le mode, ma che danno stabilità, pienezza e senso a tutto quello che la persona sperimenta e vive. Dando poi la parola a sr. Beatrice Salvioni, mons. Malnati ha ricordato la presenza delle Paoline nella città di Trieste e il loro impegno a servizio della Parola e della cultura cristiana.

Nella Chiesa e nella società civile

La testimonianza di Sr. Beatrice ha preso le mosse dal servizio profetico che la vita religiosa offre alla comunità ecclesiale e civile e ha presentato, in questo contesto, la profezia di don Giacomo Alberione e di Tecla Merlo, cofondatrice delle Figlie di S. Paolo e Madre della Famiglia Paolina, come lo stesso don Alberione dirà di lei. In particolare sr. Beatrice si è soffermata sulla figura di Tecla Merlo e delle Figlie di S. Paolo, congregazione che don Alberione ha voluto, intuendo cento anni fa l'urgenza di associare la donna all'azione pastorale del sacerdote, come condizione ineludibile per la trasmissione dei valori evangelici.

La profezia di don Alberione indica nella comunicazione e nelle forme che le sono proprie la strada privilegiata per parlare di Dio ai nostri contemporanei; una profezia che impegna tutti i membri della Famiglia paolina in un ascolto sempre attento alle esigenze dei nuovi linguaggi della comunicazione per poter annunciare alle donne e agli uomini del nostro tempo la sapienza universale del Vangelo.

L' incontro è stato preceduto da una intervista a sr. Tarcisia Piccolo in merito al centenario delle Figlie di San Paolo, andata in onda su Tele4, TV regionale del Friuli Venezia Giulia.


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