Fiorire la Pasqua

Arte floreale /9

Oltre l'austero tempo dei quaranta giorni, la Chiesa ci conduce, nell'ultima settimana, a seguire Gesù e a stare con lui, passo dopo passo nella sua Pasqua, il suo passaggio da questo mondo al Padre attraverso le acque della morte.

Dalla domenica di Passione e delle Palme, in cui le nostre assemblee, con rami d'ulivo e di palme, hanno acclamato il Signore, Re e Pastore che entra in Gerusalemme per patire, morire e risorgere, la Chiesa ci fa poi rivivere la Cena, il tradimento, la preghiera di Gesù, la croce e la sepoltura. Viviamo un lungo sabato dinanzi al sepolcro sigillato del Signore, ma la Chiesa è certa, nella sua fede, che, come ha promesso, Egli risorgerà all'alba del terzo giorno.
Nelle nostre chiese e cappelle si vive il sabato santo nel silenzio e con la preghiera dei Salmi, nelle Ore sante, ma intanto si prepara l'aula liturgica per la solenne esplosione della notte luminosa di Risurrezione.
In molti luoghi è tutto un prepararsi, in particolare dove ci sono catecumeni che saranno battezzati nella notte. Con loro si celebrano i riti immediatamente preparatori come la scelta del nome nuovo, l'unzione con l'olio dei catecumeni, le riconsegne del Credo e del Padre nostro, il rito dell'Effatà (cf. RICA 193-207). Poi il coro prova i canti della solenne Veglia, i ministranti fanno le prove, il sacrista prepara l'altare, il battistero, l'ambone, il cero pasquale, i paramenti più belli; altri si occupano del fuoco e altri ancora dei fiori.

paoline arte floreale fiorire la pasqua cruciani p2Come si può dire della luce, così anche dei fiori nelle nostre chiese: essi svolgono un ruolo importante; trovano nello spazio liturgico come un terreno naturale dove spandere le loro potenzialità valorizzando ed esaltando l'architettura, interpretando lo spazio, spesso trasformandolo in un percorso narrativo.
L'insieme dei fiori che vengono utilizzati in una Notte di Pasqua – ma anche lungo l'anno – sono un linguaggio, sono come lettere di un alfabeto che aiutano a comporre un ambiente espressivo, trasfigurato, capace di far fare un'esperienza, quella che la stessa liturgia intende: un incontro con Dio, d'amore, inebriante, capace di acuire l'attesa di un incontro definitivo e di vita eterna.

Per giungere a tutto ciò non occorrono enormi quantità di fiori: basta comporli bene, là dove è giusto che stiano e hanno un senso. Per la santità dell'altare e della mensa, tutta consacrata, vestita di lino, tutta bianca nella notte santa di Pasqua, noi non poniamo fiori sull'altare ma troveremo il luogo giusto per una solenne e semplice composizione nell'insieme dello spazio che lo circonda. All'ambone bastano pochi fiori, composti
in maniera elegante, che alludano al giardino della Risurrezione.

Il grande cero pasquale, che accompagnerà la liturgia per i 50 giorni di Pasqua, trova posto, in questo tempo, accanto all'ambone o comunque tra l'ambone e l'altare. Di solito è posto su un candelabro alto che può avere un supporto per raccogliere la cera: su di esso si può realizzare un nodo di fiori. Nella notte pasquale si benedice l'acqua del fonte battesimale ed è doveroso ornare il fonte o ancor meglio lo spazio del battistero, a seconda delle situazioni.
Pasqua cade in primavera ed è bello far vivere la vita nuova anche attraverso la scelta dei fiori che possono essere preferibilmente fiori primaverili come rami di pesco, prunus, tulipani, iris, viole a ciocca, calle, papiro per il battistero, spirea, quando è già fiorita, forsizia, giunchiglie.

paoline arte floreale fiorire la pasqua cruciani pLa luce di Cristo

Presso l'ambone, spazio di risurrezione, incorporato a esso, troviamo spesso la colonna che regge, alto, il cero pasquale, simbolo del Cristo risorto, colonna luminosa di fuoco che guida ora l'esodo del nuovo popolo di Dio scaturito dalla sua Pasqua. Ne abbiamo esempi stupendi a Roma e in altri luoghi: basti pensare a S. Maria in Cosmedin o a S. Clemente ma anche in molti amboni dell'Abruzzo e della Sicilia.
Nell'esempio che proponiamo, il cero pasquale è collocato in un candelabro che è parte della struttura dell'ambone stesso. Il nodo di fiori che esaltano il cero, è realizzato su un supporto in ferro battuto, sia per non rovinare la pietra sia per poter avere comodità e spazio.

Materiali
• Un supporto abbastanza alto, potrebbe anche essere un bel candelabro;
• una ciotola di 20 cm di diametro;
• una spugna;
• un pezzo di rete;
• dello scotch floreale per fissare la ciotola al supporto.

Fiori
• 3 lilium longiflora
• rami fioriti di spirea 6 o 7 circa
• qualche foglia per coprire bene il contenitore: potrebbero essere da 3 a 5 foglie di aralia non molto grandi.

Esecuzione
Preparare il montaggio e poi lavorare sul posto nell'inserire i fiori, verso l'alto e a cascata. Nella fioriera un praticello d'erba e pietre è richiamo sobrio alla tomba del giardino.
La composizione è sufficiente anche per onorare l'ambone stesso.

Composizioni simili
Con i medesimi fiori composti alla stessa maniera, potrebbero essere realizzate composizioni lungo le pareti della chiesa, all'ingresso e presso il battistero, come pure una nello spazio attorno all'altare. In questo modo tutta l'aula ne viene illuminata; fioriamo anche l'assemblea di questa Notte e Giorno!


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