1. Fitness… divino!

Alleniamo le gambe - I Domenica di Avvento

L'inizio di un nuovo anno risveglia in noi il desiderio di ricominciare, di cambiare qualcosa nella nostra vita, di risvegliare le buone abitudini e abbandonare quelle cattive. Con l'Avvento inizia un nuovo anno liturgico e Dio non vede l'ora di poter rinnovare la nostra vita, di allargare i nostri cuori e di colmarli con i suoi doni, anzi, non soltanto con dei doni ma con la presenza stessa del suo Figlio.

La liturgia delle domeniche d'Avvento ci offre la possibilità di seguire quest'azione di grazia. E non solo seguirla passivamente, da spettatori, ma parteciparla attivamente, da veri collaboratori di Colui che fa nuove tutte le cose e rinnova radicalmente la vita di chiunque lo lasci agire.
L'itinerario che vi propongo si svolge in quattro tappe, contrassegnate dalle quattro domeniche di Avvento. Le letture del ciclo liturgico A, infatti, mi hanno fatto pensare a un possibile percorso in cui permettere alla grazia divina di prendersi cura di quattro parti del nostro corpo: gambe, mani, vista e cuore, e di allenarle – sì, proprio come in palestra – per cooperare con il piano di Dio.

L'Apostolo Paolo parla di «corpo spirituale» (cf. 1Cor 15,44), di «uomo nuovo» (cf. Ef 4,24; Col 3,9-10), cioè della vita nuova di Cristo che ci viene donata nel Battesimo e che deve crescere in noi. Se è vita – e lo è – porta in sé il dinamismo e la capacità di svilupparsi e crescere, ma va allenata.
Quale tempo migliore dell'Avvento allora per darle uno slancio nuovo?

 

1. Alleniamo le gambe

Letture liturgiche: Is 2,1-5; Sal 121; Rm 13,11-14; Mt 24,37-44

paoline fitnes divino 1 domenica avvento A 01

Il brano di Isaia è costellato da espressioni legate al movimento: vie, sentieri, venire, salire, camminare, affluire. Il profeta, dopo averci presentato un imponente immagine del monte del Tempio del Signore orienta il nostro sguardo su un immenso flusso di gente che cammina verso questo luogo santo dal quale esce (e anche questo è un verbo di movimento) la legge divina. Da una parte c'è dunque il movimento di ciò che è divino verso l'umanità, e dall'altra il mettersi in moto dell'umanità verso il divino. E i popoli in movimento non camminano muti, anzi, coinvolgono tutti quelli che incontrano sulla strada con un incoraggiamento insistente: «Venite, saliamo...». Infatti non è possibile resistere alla bellezza del Tempio del Signore e alla stupenda azione della sua Parola che fa trasformare le spade in aratri, le lance in falci... insomma tutti i conflitti in pace.

Questo è l'invito che rivolge la prima lettura anche a noi: lasciarsi affascinare e attrarre dalla bellezza dell'azione di Dio e tonificare i nostri muscoli spirituali per andare, anzi correre verso di lui.

Anche il Salmo responsoriale sottolinea proprio la gioia del camminare incontro a lui. Dio, infatti, non è un sovrano irraggiungibile che con sguardo gelido concede a stento un riconoscimento ufficiale ai più bravi e ai più robusti che ce l'hanno fatta ad arrivare fino a lui. Dio è di una tale bellezza che non si può non desiderare di correre per raggiungerlo e abbracciarlo.

Nel Vangelo una piccola sorpresa. A prima vista, infatti, l'evangelista sembrerebbe non condividere l'entusiasmo che permea la profezia di Isaia. Pare che voglia scoraggiarci con delle immagini agghiacianti come il diluvio oppure il ladro che scassina la casa. Tuttavia l'insistenza su queste situazioni di emergenza ci lascia intuire che, forse, per affrontare tali eventualità nel modo giusto bisogna mantenersi in forma. Cioè bisogna essere allenati per potersi rialzare subito e agire oppure correre. Anche qui serve, dunque, flessibilità e vigore, come ce l'hanno coloro che salgono sul monte del Signore (prima lettura).

paoline fitnes divino 1 domenica avvento A 04bis

L'arrivo del diluvio o del ladro sono certamente delle eventualità che possono – speriamo! – anche non verificarsi. La venuta del Figlio dell'uomo invece non è un'eventualità ma una certezza, non è una sciagura infausta ma è il massimo della gioia. Però chi ha lasciato irrigidire le gambe del suo «corpo spirituale» nell'inerzia non potrà parteciparne. Verrà lasciato o al campo o alla mola proprio perché si è lasciato andare, accontentandosi della routine di ogni giorno vissuta stancamente e senza gusto. Non ha allenato le "gambe" nelle innumerevoli occasioni in cui avrebbe dovuto farlo correndo con gioia sulla via del Signore nelle varie situazioni di ogni giorno e pertanto, quando Egli è finalmente venuto, è rimasto dov'era, incapace di muoversi, con la sua amarezza e impegnato in faccende mediocri.

Nella Lettera ai Romani (seconda lettura), Paolo non solo concorda con l'invito evangelico alla vigilanza ma addirittura aggiunge un "upgrade" di attrezzatura menzionando «le armi della luce» che bisogna indossare. Dove si acquista un tale equipaggiamento? Come va svolto il nostro allenamento? Certamente non correndo nei centri commerciali dietro alle "occasioni" e alle "offerte da prendere al volo".

L'esercizio indicato per la prima settimana d'Avvento che ti propongo, sarà allora questo: scorgere nelle singole giornate dei segni (anche lievi) della bellezza di Dio e della sua premura per noi, e imparare a leggerli come inviti continui a correre verso il loro Autore.
La luce dello Spirito Santo, in questo, è un'arma di prima categoria e di massima efficacia.

Allenamento quotidiano - I settimana

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• Comincia la giornata chiedendo al Signore di farti percepire i suoi inviti a seguirlo e a servirlo nei fratelli e nelle sorelle.
•  Durante il giorno non lascarti vincere dalla pigrizia o dal timore quando scorgi occasioni di fare del bene.
•  Concludi la giornata con una breve verifica:
   -  Come ho reagito agli inviti da parte del Signore di camminare dietro a lui? Mi hanno "tonificato"? Mi hanno incoraggiato a ricambiare il bene ricevuto? Sono rimasti incorrisposti? 
•  Ringrazia per ogni piccola riuscita, chiedi perdono per le occasioni perse.
•  Il giorno seguente ricomincia...

 
Preghiera

Spirito di forza,
sveglia il mio cuore assopito dalla pigrizia
perché possa riscoprire la gioia
di correre sulla strada del bene.
Guarisci le mie gambe dalla paralisi della comodità
e rafforzale perché non vacillino
sotto il peso dell'apparente insignificanza del vivere quotidiano.
Amen.

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