1. L'ospite atteso

Avvento per giovani - Prima settimana

Prima settimana di Avvento: inizia il nostro cammino assieme. Come lo vivremo? Prima di iniziare a leggere questa tappa, se non lo hai già fatto, ti consiglio di dare uno sguardo all'introduzione, così il fine del percorso e i quattro punti ti saranno chiari. Tutto si basa sul provare a pensare di prepararci al Natale preparando... la nostra casa, l'intimità del nostro cuore. Pronto? Allacciamoci... il grembiule!!

Vangelo della prima settimana di Avvento

Luca (21,25-28.34-36)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».


1. Lavori in corso1. Lavori in corso

Prepariamo la nostra casa perché sia confortevole togliendo qualcosa che non serve.

«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle...»
C'è una cosa che in casa non ci piace fare ma... sembra di sentire la voce della mamma che ce la ordina: sistemare! La prima cosa che è bene fare quando arriva qualcuno a trovarci, anche se facciamo fatica, è fare un po' di pulizia.
Cosa togliamo? Il Vangelo ci parla di segni che avverranno. Allora laviamo bene i vetri delle finestre per vedere quello che c'è fuori. Davanti ai segni di cui ci parla Luca, noi dobbiamo avere l'occhio trasparente, la capacità di vedere quello che succede e riconoscere da dove arrivano per discernere cosa vogliono dirci. Il brano parla un linguaggio apocalittico; ma l'evangelista ci suggerisce di cogliere i piccoli segni e capire, alla luce della Parola, cosa indicano per la nostra vita.
«Che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita...»
Siamo invitati anche, ahimè, a spolverare. La polvere è quella materia quasi impercettibile che ricopre tutto di una sottile e sgradevole patina bianca. Potremmo paragonarla a quei pensieri che appesantiscono la nostra vita, agli affanni. Non sono vere e proprie macchie, difetti o peccati ma sono tutte quelle situazioni in cui ci arrovelliamo il cervello e il cuore e che coprono la bellezza della nostra anima. Polvere è la frenesia, le mille cose da fare, le sollecitazioni che il mondo ci offre e che però ci lasciano sepolti, imbiancati. Una volta eliminate, noi risplendiamo di leggerezza e gioia.

E tu che cosa toglieresti?

2. Prepara la festa2. Prepara la festa

Tutta la nostra vita è quel luogo pronto ad accogliere Gesù che nasce oggi per noi e in noi; cerchiamo un atteggiamento da vivere.

«Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi...»
Il nostro ospite arriva! Prepariamo un bel cartello di benvenuto da appendere alla porta. Noi non abbiamo paura di colui che viene perché lo conosciamo, dal Vangelo abbiamo intuito che il suo amore per noi è grande. La nostra vita quotidiana e concreta si colora di senso perché, se Dio si è incarnato, ciò che è umano è importante e possiamo sentirci parte della vita che certo soffre e piange ma che produce altra vita. «Il presente porta nascite nel grembo» scrive padre Ermes Ronchi.
«Vegliate in ogni momento pregando...»
L'attesa è preparazione attenta, cura dei particolari. Prepariamo un dolce. Fare una torta richiede precisione nelle quantità, attenzione ai tempi, passione e... parla di festa. L'attesa è gioia, è speranza di un futuro. È stare con gli occhi al cielo con l'allegria tipica dei bambini perché Gesù, il nostro amico atteso, ci porterà in dono la sua consolante amicizia. A noi il compito ora di custodire il sogno, di coltivarlo con tenerezza.

E tu cosa prepareresti?

3. Parole sussurrate3. Parole sussurrate

Componiamo una preghiera: segno del desiderio di ciò che vogliamo dire al nostro ospite Gesù.

O Gesù, caro amico,
ogni anno tu nasci per noi nel Natale.
Desidero gustare la tua attesa,
prepararmi ad incontrarti con nuovo slancio.
Aiutami a vivere questo tempo
come occasione per conoscerti meglio attraverso la Parola
e a volerti più bene attraverso la preghiera.
Insegnami la pazienza di stare con il naso all'insù
e con tutti i sensi svegli per percepire e cogliere
i segni della bellezza della vita in me e negli altri e della tua presenza.
E con te, tutto sarà una festa.

E tu cosa diresti?

4. Aggiungi un posto a tavola4. Aggiungi un posto a tavola

Adesso tocca ad un testimone, qualcuno che ci parlerà, per esperienza, di Gesù, il nostro ospite atteso. Guarda il video.


Chi meglio di una mamma conosce il senso dell'attesa?!

E tu chi inviteresti?



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