2. Figlio: debug in corso…

Ripristino del sistema operativo "battesimale" - Quaresima A

Anche se nessun "malware" ha la capacità di disattivare completamente il collegamento vitale con il Padre – anzi con l'intera Trinità Divina – che ci è stato "installato" con il Battesimo, le letture della scorsa domenica hanno visualizzato molto bene quali rischi comporta lo scaricare il "malware" del peccato e quanto questo possa inibire le prestazioni del sistema operativo originale.

La liturgia, però, non si è fermata soltanto alla diagnosi. Sono ormai in corso solidi processi di disattivazione del virus e di ripristino dell'indispensabile collegamento con il nostro Provider originale – cioè Dio Padre.
La seconda Domenica di Quaresima, adesso, ci offre l'opportunità di eseguire un'altra operazione d'estrema importanza.

II Domenica di Quaresima

Letture liturgiche: Gen 12,1-4; 2Tm 1,8-10; Mt 17,1-9

A ogni essere umano viene impressa una "basic version" dell'immagine del Figlio, perché ogni persona umana è creata per mezzo di Lui e in vista di Lui. Con il Battesimo, però, riceviamo la "full version" e, con questa versione completa, l'immagine del Figlio in noi diventa particolarmente nitida e bella. Tuttavia l'hacker che ormai conosciamo bene e la cui identità abbiamo svelato domenica scorsa, è molto interessato alla distruzione di quest'immagine: tenta continuamente di danneggiarla con dei bug che possano indurci alla frenesia del fare o alla smisuratezza del'avere in modo da farci dimenticare la priorità dell'essere figli nel Figlio.
La seconda domenica di Quaresima, pertanto, ci fa iniziare un efficace processo di debugging, deframmentazione e formattazione del nostro disco "spirituale" affinché la "full version" dell'immagine del Figlio in noi venga ripristinata in pienezza.

Quelle sopra elencate sono procedure complicate e importanti, che da sole suscitano rispetto anche in ambito informatico, e l'ambito della vita spirituale non è certo da meno. Non c'è però da temere, per fortuna non siamo noi ad "auto-formattarci". Della nostra "formattazione" secondo il modello Gesù Cristo, se ne occupa infatti l'esperto per eccellenza: lo Spirito Santo. Egli realizza quest'opera sempre e volentieri in chiunque si apra al suo agire. Egli è l'Operatore principale, anche se non sempre menzionato esplicitamente, di tutti i processi di recupero, ripristino e riavvio che abbiamo iniziato e che seguiranno nelle prossime domeniche.

Il brano del Vangelo ci conduce su un alto monte dove, insieme ai tre discepoli scelti Pietro, Giacomo e Giovanni, contempliamo l'immagine originale del Figlio amato dal Padre. I tre discepoli sono affascinati dallo splendore di quello che vedono e, dalle parole di Pietro, si capisce che vorrebbero subito "fare" qualcosa per riuscire ad afferrarlo e trattenerlo... La voce dalla nube, però, fa capire che l'essenziale non è il "fare". Il debug dell'immagine del Figlio in noi non inizia infatti tramite il nostro affanno frenetico di voler "fare" subito qualcosa. L'essenziale è ascoltarlo e lasciarsi plasmare da lui.

Anche il messaggio di Paolo nella Seconda lettera a Timoteo conferma la medesima linea di intervento: «Egli – cioè Gesù – ci ha salvati e ci ha chiamati... non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia». La gratuità della salvezza e il primato dell'operare divino tuttavia non implica che veniamo trattati semplicemente come materiale inerte a cui viene imposta la salvezza senza alcuna partecipazione. Tutt'altro. La partecipazione ci vuole e talvolta può anche costarci tanto! Paolo stesso non esita a proporre a Timoteo: «Soffri con me per il Vangelo». Sa bene che ne vale la pena, perché ciò che viene realizzato in noi – la pienezza di vita senza fine in Cristo e con Cristo – è una realtà completamente nuova che supera ogni aspettativa.

Figlio: debug in corso II quaresima A

Il brano del libro della Genesi, proposto come prima lettura, potrebbe sembrare completamente scollegato dal percorso delineato dal Vangelo e dalla seconda lettura. Non ci vengono presentate infatti figure filiali ma incontriamo il patriarca Abramo – una figura paradigmatica della paternità – e ci viene presentato proprio al punto iniziale della sua "carriera biblica", cioè nel momento della sua vocazione.
Il testo biblico non si dilunga in premesse: di Abramo vengono fornite solo pochissime informazioni riguardo a padre, fratelli e moglie (cf Gen 11,26-32) e, subito, sentiamo come il Signore gli rivolga un ordine insistente: «Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò». La terra, la parentela e la casa. Queste tre realtà possiamo immaginarle come cerchi concentrici che, intersecandosi, toccano da vicino l'identità personale e i legami affettivi di ogni persona. Abramo è invitato a slegarsi completamente da essi poiché Dio intende realizzare con lui qualcosa di completamente nuovo. Con Abramo vuole dare inizio ad un popolo diverso, che non fonderà le sue sicurezze sui possedimenti e sulle sue imprese ma esclusivamente sull'ascolto del suo Dio. Ed ecco il legame con il percorso proposto dal Vangelo e dalla seconda lettura: nel Battesimo si diventa creature completamente nuove. Acquistiamo un'identità totalmente nuova che non è fondata su parentele genetiche o appartenenze nazionali e geografiche ma sull'unione con Gesù Cristo. In Lui, Figlio di Dio, anche noi diventiamo figli e figlie del medesimo Padre. Per questo l'unico percorso affidabile per noi consiste nell'ascoltare lui, il Figlio del Padre.

 

Ricollegarsi con il Padre....Plug-in: aumentiamo le nostre prestazioni

Quali "plug-in" spirituali possono aiutarci ad avviare il processo di debug dell'immagine del Figlio impressaci nel Battesimo? I "bug" nocivi cercano di indurci a vivere in modo frenetico: il nostro hacker nemico non vuole infatti che ci soffermiamo a riflettere sulle nostre scelte e sul nostro agire. Il debugging dunque punta proprio su questi ambiti:

  1. Trova un momento per fermarti e leggere con calma un brano del vangelo (per esempio dalla liturgia del giorno). Soffermati a riflettere su come quel brano illumina la tua vita. Quale immagine del Figlio intravedi nel testo evangelico? Come quest'immagine può riprodursi nella tua vita quotidiana?
  2. Trova un'occasione per fermarti in una chiesa aperta e sosta alcuni istanti in presenza di Gesù Eucaristia. Non riempire questo tempo recitando preghiere, prendi soltanto consapevolezza del fatto che Lui è lì davanti a te, presente, e agisce nella tua vita. Riconferma la tua disponibilità a lasciarti trasformare da Lui.

Figlio: debug in corso II quaresima APreghiera

Il cammino di preparazione al Battesimo prevede un momento in cui ai candidati viene consegnato il Simbolo (Credo). «Nel Simbolo, in cui si ricordano le meraviglie che Dio ha fatto per la salvezza degli uomini, i loro occhi sono perfusi di fede e di gioia» (Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti, 25). Il Rito specifica che il Simbolo venga consegnato ai catecumeni nella settimana dopo il primo scrutinio, cioè nella terza settimana di Quaresima (cf. Rito, nn. 25, 53, 183-187). 
Noi abbiamo ormai ricevuto da tempo il Credo e lo proclamiamo ogni domenica con tutta l'assemblea.

  • Recita da solo il Simbolo, soffermandoti soprattutto sulla parte dedicata al Figlio. Lascia che nel tuo cuore nasca la gratitudine per ciò che ha fatto per noi...

 

Scarica il PDF della riflessione

Il percorso

  Ripristino del sistema operativo "battesimale" |   1. Ricollegarsi al Padre | 2. Figlio: debug in corso... |   3. Battery low; la Samaritana al pozzo... |   4. Calibrazione della fotocamera |   5. Lazzaro: riavvio del sistema...


Condividi

2-figlio-debug-in-corso-2-domenica-di-quaresima-a.html

Articoli correlati

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato su iniziative e novità editoriali
Figlie di San Paolo © 2024 All Rights Reserved.
Powered by NOVA OPERA