4. L'ospite atteso

Avvento per giovani - Quarta settimana

Ultimo appuntamento con "L'ospite atteso". Dopo aver rinnovato gli occhi per vedere bene i segni dei tempi, rinsaldato le fondamenta su cui poggiamo la nostra vita e donato del tempo agli altri... ancora uno sguardo veloce a noi stessi per gli ultimi piccoli ritocchi e ci siamo! Con il nostro sorriso più accogliente apriamo la porta: l'ospite è arrivato!!

Vangelo della quarta settimana di Avvento

Luca (1,39-45)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Lavori in corso1. Lavori in corso

Prepariamo la nostra casa perché sia confortevole togliendo qualcosa che non serve.

«Maria si alzò e andò in fretta...». Maria sarà andata dalla cugina Elisabetta per raccontarle la notizia bomba della sua maternità o per controllare se quanto le aveva detto l'angelo era una bufala, una fake news? Anche in un momento non facilmente comprensibile per lei, questa giovane non si è ripiegata sul suo ombelico, ma si è messa in viaggio con entusiasmo e decisione in un percorso faticoso da nord a sud (da Nazareth a Ain-Karim, poco lontana da Gerusalemme, c'erano più di 100 km e non esistevano né treni né bus). La novità della maternità divina la trasforma nell'intimo e la fa mettere subito a disposizione della cugina. Il Signore ormai è alle porte e noi a volte siamo prigionieri delle nostre indecisioni, delle nostre lentezze, della nostra poca voglia di metterci in gioco per gli altri. Decidiamoci una buona volta e, dopo aver dato un'ultima occhiata agli ambienti della nostra casa perché sia tutto pulito e in ordine, controlliamo se le pietanze sono pronte al punto giusto, se le decorazioni sono dove dovrebbero essere e togliamo, magari, tutto quello che, ad un ultima occhiata, ci sembra di troppo o eccessivo.

«Appena Elisabetta ebbe udito il saluto...»Il saluto è il primo segno di accoglienza tra le persone, di benvenuto. Elisabetta rappresenta il Vecchio Testamento che sta per terminare, Maria rappresenta il Nuovo. Il Vecchio Testamento accoglie il Nuovo con gratitudine e fiducia, riconoscendo in esso il dono gratuito di Dio che viene a realizzare e a completare le aspettative del popolo. Due donne, due madri, due generazioni a confronto... Ma c'è di più. Nell'incontro delle due donne si manifesta il dono dello Spirito che è sempre gioia. Qui ancora una volta prevalgono i silenzi, non sono importanti le parole, ma i gesti. La presenza di Dio si manifesta nelle piccole cose di ogni giorno. Lasciamo allora libero dai cappotti, per esempio, l'attaccapanni dell'ingresso. Anche questo è segno di accoglienza per il nostro ospite.

E tu cosa toglieresti?

paoline prepara festa boll22. Prepara la festa

Tutta la nostra vita è quel luogo pronto ad accogliere Gesù che nasce anche oggi; cerchiamo un atteggiamento da vivere.

«E beata colei che ha creduto». È l'elogio di Elisabetta a Maria ed è il messaggio che vale per tutti noi: credere nella Parola di Dio, poiché la Parola di Dio ha la forza per realizzare tutto ciò che dice. È Parola che genera vita nuova nel grembo della Vergine, nel grembo di chi la accoglie con fede. L'ospite è ormai quasi visibile a noi che guardiamo dalla finestra: prepariamoci ad aprire la porta e accendiamo tutte le luci che testimoniano la nostra piccola fede anche nelle notti più buie della nostra esistenza... Maria ed Elisabetta si conoscevano, erano parenti, ma nel loro incontro scoprono un mistero che le fa traboccare di gioia. Nel nostro quotidiano possiamo incontrare persone che ci sorprendono per la saggezza che posseggono e con la testimonianza di fede che ci danno. Anche noi possiamo vivere un cristianesimo di una gioia che sia contagiosa.

«Benedetta tu fra le donne». La gioia diventa benedizione di Elisabetta nei confronti di Maria, quel "dire bene di Dio", del suo progetto di amore e di misericordia nei confronti di una creatura che ha saputo osare nel fidarsi di Lui. Questa benedizione ricade in particolare su tutte le donne di ogni tempo. Facciamo sì che ogni parola tra noi sia di benedizione... Sforziamoci di dire bene di chi ci sta accanto, di chi lavora o studia con noi, cerchiamo di cogliere il positivo di ognuno per seminare bene e per essere sempre mediatori di pace e di riconciliazione. Rendiamoci disponibili a donare del tempo all'Ospite atteso, nell'attesa di sederci finalmente a tavola con lui. E allora sarà veramente un Buon Natale!

E tu cosa prepareresti?

Parole sussurrate3. Parole sussurrate

Componiamo una preghiera: segno del desiderio di ciò che vogliamo dire al nostro ospite Gesù.

O Gesù, caro amico,
ormai il Natale è alle porte e Tu sei qui.
Donami un briciolo della fede di Maria
per vivere con coraggio le difficoltà del mio quotidiano.
Fa' che riesca sempre a testimoniare con stupore la gioia
che tu mi sei Padre e ti prendi cura di me così come sono.
Sarà il mio modo di dirti grazie
perché mi hai riempito delle tue benedizioni
e ti sei fatto uomo per me, per noi, per tutti. Amen

E tu cosa diresti?

Aggiungi posto tavola4. Aggiungi un posto a tavola

Adesso tocca ad un testimone, qualcuno che ci parlerà, per esperienza, di Gesù, il nostro ospite atteso. Guarda il video.

 

«I miei disegni, per quanto potessero essere belli, non erano belli quanto il disegno che il Signore aveva per me». Sono le parole di sr Pierenza, suora da meno di un anno che, come Maria, dopo il suo sì al Signore, scopre e riscopre ogni giorno, con gioia, la presenza di Dio nelle piccole cose e nei gesti di servizio.

E tu chi inviteresti?



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