Giovani e... Musica

La musica e le canzoni sono la colonna sonora della vita dei giovani. Cosa sarebbe il mondo senza la musica, senza le canzoni?

Per i giovani la musica è parte integrante dell'esistenza, capace di segnare i vari passaggi alla vita adulta. Accompagna molti momenti della giornata: dal mattino quando ci si sveglia, quando si va a scuola o al lavoro, mentre si studia a quando la sera ci si addormenta.
La musica è magia, è un linguaggio universale che non conosce confini perché i successi musicali oltrepassano le frontiere spesso senza bisogno di tradurre il testo. Oscar Wilde affermava che «la musica è l'arte che è più vicina alle lacrime e alla memoria», capace di risvegliare i sentimenti e le emozioni positive, e anche quelle negative che sembravano nascoste per sempre nella memoria più remota.

Da pochi giorni si è concluso il Festival di Sanremo, manifestazione musicale e canora che, come poche, è capace di delineare la nostra contemporaneità con le sue contraddizioni e i suoi punti di forza. Aldilà di tutto ciò che possiamo pensare o dire, Sanremo resta un'irrinunciabile manifestazione culturale che ci impegna a guardare il mondo che ci sta intorno e che si muove dentro di noi. E i cantanti interpretano e cantano la vita personale, quanto riguarda ciò che avviene nella nostra società. A questo proposito Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, in una storia su Instagram, ripresa su Twitter dai suoi fan, ha scritto: «Io non sono un jukebox: ho un'anima, un cuore e un pensiero».

Pensando al Festival italiano per eccellenza spesso mi sono domandata quanti giovani hanno seguito questo evento canoro. Secondo i dati pubblicati, la direttrice di Rai1 Teresa De Santis ha elencato quelli relativi al target dei giovani, veri protagonisti di questa 69° edizione in termini di ascolti. «In particolare – afferma la direttrice di Rai1 – abbiamo il record degli ultimi 21 anni... In 5 anni abbiamo raddoppiato gli ascolti dei giovani in questa fascia. Per i giovani dai 15 ai 24 anni il picco arriva al 60%». Ora non intendo fare valutazioni sull'ascolto in crescita tra i giovani o entrare nel giudizio artistico delle canzoni o dei vincitori. Desidero solo sottolineare un aspetto che ha attratto la mia attenzione e che mi sembra abbia accomunato molte canzoni in gara: l'emergere del bisogno inequivocabile di spiritualità, di ricerca di senso, oltre l'ovvietà del quotidiano, canzoni dedicate alla ricerca di Dio o di un amore all'altezza, perché l'amore - come ha cantato Nek - è la cosa più forte che esiste, superiore a qualsiasi libro, film d'autore o canzone.

Anche il brano di Simone Cristicchi, Abbi cura di me, ha espresso un forte valore spirituale in cui tutti possiamo ritrovarci: il bisogno di ricevere amore, non solo di darne: «L'amore è l'unica strada, è l'unico motore. È la scintilla divina che custodisci nel cuore». Ma non si tratta di un amore romantico, Cristicchi parla dell'amore universale che domanda un cambio di rotta esistenziale: «Basta mettersi al fianco invece di stare al centro». 

Nelle parole di Abbi cura di me sono certa che molti giovani possono trovare dei punti comuni con la propria esperienza. E chissà... queste parole potranno essere un invito a pensare e riflettere sulle proprie scelte di vita perché la musica è un'amica silenziosa sempre pronta a darti una mano senza chiedere nulla in cambio.


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