A grandi passi si avvicina la festa del Natale. Il credente incerto può chiedersi: «Perché Gesù è venuto nel mondo? Perché il mistero del Natale ha a che fare con noi, con me?». Siamo tutti invitati a recuperare il profondo legame che c'è tra la celebrazione esterna di questa festa e noi.
Una volta le luci bellissime del Natale "accendevano" le città e gli ambienti casalinghi a partire dalla festa dell'Immacolata, ma ora, già ai primi di novembre, le vetrine dei negozi e i supermercati sono già proiettati verso i prodotti natalizi. Il fatidico Black Friday, ricorrenza importata dagli USA che cade il venerdì successivo alla festa del ringraziamento, è il giorno in cui vengono proposti sconti speciali per dare il via alle spese natalizie. Insomma sembra che il Natale sia diventato sempre più una questione di marketing, capace di influenzare le nostre abitudini, le nostre scelte di acquisto e di consumo.
Nessuno è immune dal fascino del Natale che però appare più una bella storia per bambini, contagiata dal virus del consumismo. Non sembra un evento che abbia il potere di incidere in modo significativo sul senso della vita.
E le nuove generazioni? La festa di Gesù si risolve nello scambio dei doni più fashion, nell'inviare lo smile più divertente su Whatsapp, nel pubblicare le stories più cool su Instagram... oppure nell'aprire le porte del proprio cuore a chi è nel bisogno, al diverso da me? Se i giovani, e non solo, comprendessero il nesso inscindibile tra la presenza di Gesù e il proprio modo di stare nel mondo, scoprirebbero l'importanza di mantenere attiva la "connessione" più importante, quella con Lui, perché Gesù non può essere qualcosa di esterno alla nostra vita.
Anche dal punto di vista storico non dimentichiamo - come scrive Fr. Alberto Degan - che dopo la Resurrezione le popolazioni mediterranee adottarono un nuovo calendario, contando gli anni a partire dalla nascita di Gesù: l'anno 754 dell'era imperiale divenne l'anno primo dell'era cristiana. Celebrare il Natale significa credere che a partire da questo evento è nata una nuova era fondata sulla vita e gli insegnamenti di un Dio che nasce povero nella capanna di Betlemme e per amore si fa bambino.
La nascita di Gesù risponde a un desiderio profondo che tutti portiamo nel cuore: Gesù è venuto nel mondo per renderci felici. La felicità non si trova nelle cose che possediamo, ma in una rinnovata stima per l'altro, smettendo finalmente di pensare di essere il centro dell'universo.
Natale è la felicità, è Gesù che entra nella vita e diventa la chiave di lettura per capire che l'essere buoni, solidali e generosi verso il prossimo rende felici, ogni giorno, ogni istante, non solo il 25 dicembre. Lo scrittore Harlan Miller ha detto: «Vorrei poter mettere lo spirito del Natale all'interno di un barattolo e poterlo tirare fuori mese per mese, poco alla volta...».
È questo il mio augurio natalizio per tutti. Buon Natale!