Giovani e... speranza

Il mese di novembre, iniziato con la festività di Tutti i Santi e la commemorazione dei defunti, ci rimanda alle domande fondamentali sul senso della vita: chi sono io? Che cosa ci sarà dopo questa vita? La fine dell'esistenza umana è la fine di ogni cosa? È lecito sperare qualcosa?

Se non voglio accontentarmi del tran tran quotidiano, non posso sfuggire a questi interrogativi che mi promettono di dare un senso all'avvenire, di superare la paura del domani, di trovare pienezza di vita. La ricerca di un significato, per le cose importanti della vita, è una sfida impegnativa e decisiva perché la nostra esistenza, per essere veramente umana, deve essere costruita attorno a un motivo. Per te che sei giovane – ma non solo – non è possibile in questo caso affidarsi a Google per la ricerca di motivi e ragioni valide per affrontare il futuro, devi trovare il senso dentro te, dentro le cose semplici, o difficili, di ogni giorno.

Quando una storia finisce, quando muore una persona cara, quando una malattia debilita, quando gli amici ci abbandonano... la disperazione può prendere il posto della speranza. Ma c'è un modo per risollevarsi. È necessario, come afferma lo psichiatra Paolo Crepet, «avere il coraggio di ricominciare, riconoscere che nella vita ci sono le marce in avanti, poi c'è il folle e poi c'è anche la marcia indietro: questa è l'esistenza. Questo tipo di coraggio ci serve per non restare fermi, è quel goccetto d'olio che mettiamo sopra il meccanismo per farlo girare, anche quando è arrugginito».
In fondo la speranza è un atto di coraggio e rimane, nonostante tutto, una scelta.

Una storiella presente nel web racconta di un vecchio indiano a cui suo nipote disse:

«Mi sento come se avessi due lupi che combattono nel mio cuore. Uno dei due è un lupo arrabbiato, violento e vendicativo. L'altro è pieno di amore e compassione. Nonno, dimmi, quale dei due vincerà?».
Il nonno rispose: «Quello che alimenterai».

La speranza non sta al di fuori di noi; è una scelta quotidiana e risiede nella vita interiore che ciascuno coltiva in sé. Nostro compito è nutrire la speranza anche nelle cose che sembrano incomprensibili e assurde per la nostra vita.

Quanto sono vere le parole dei Modà quando cantano in Come l'acqua dentro il mare: «La vita ci consegna le chiavi di una porta / e prati verdi sopra i quali camminare. Puoi correre o fermarti / puoi scegliere tra i frutti / quali cogliere o lasciare maturare. Vietato abbandonare il sogno di volare / ma per quello c'è bisogno dell'amore. Io posso solo dirti / non temere di sbagliare / perché aiuta le persone ad imparare / e sappi che tra il bene e il male / alla fine vince il bene».
La speranza ci insegna a non mollare la presa sull'oggi per credere in un futuro che non possiamo vedere ma che possiamo affidare a Dio perché il bene ha sempre l'ultima parola.
Buona speranza a tutti!


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