SOCIAL NETWORK: camminare, lavorare insieme

Le 10 parole della comunicazione /1

Il mondo delle reti sociali ha creato nuove opportunità di relazione, scambio, lavoro, ma anche tanti rischi; esso si nutre di rapporti sociali, in particolare dell’amicizia.

Le 10 parole 1

1. La parola alla parola

Nell'Enciclopedia Treccani on-line alla voce social network, si legge: termine diventato di uso corrente nel campo dell'informazione e della comunicazione per indicare una rete sociale nella quale i nodi sono rappresentati da attori (individui o organizzazioni) e le interconnessioni derivano da legami di varia natura (familiari, territoriali, di interesse, ecc.).
Una rete sociale virtuale, ma non per questo non reale.


Le 10 parole22. La parola della rete 

Social network è un termine molto interessante che, grazie alla Rete, è entrato a far parte della nostra vita e del nostro modo di rapportarci, di pensarci nel web, nella costruzione di relazioni e di socializzazione che non ha confini fisici e non ha prezzo, tranne quello della connessione.

Uno dei siti social più usato al mondo è Facebook, fondato ad Harvard, negli Stati Uniti, da Mark Zuckerberg, che fu lanciato il 4 febbraio 2004. Secondo Alexa, azienda statunitense sussidiaria di Amazon.com, che si occupa di statistiche sul traffico di Internet, Facebook è il terzo sito più visitato al mondo dopo Google e YouTube. È disponibile in oltre 100 lingue e a luglio 2016 contava circa 1,7 miliardi di utenti attivi mensilmente, classificandosi come primo servizio di rete sociale per numero di utenti attivi.

Dunque Facebook ha gradualmente incrementato - ma in modo accelerato - la condivisione in Rete, a livello mondiale, di ciò che viviamo quotidianamente. Ha dato a milioni di persone la possibilità di parlare e di postare foto, video dentro questo ambiente digitale, affascinante, ma anche complesso. Da tenere sempre presente che anche se si chiamano social network non significa che dobbiamo rendere pubblico ogni gesto o azione della nostra vita, ossia postare tutto ciò che ci passa per la mente o tutto ciò che stiamo vedendo o fotografando.

Il mondo social non ha confini, una rete che ha fatto nascere senso di appartenenza e di diffusione di idee, atteggiamenti, scelte importarti, ma a volte anche banali a livello globale. Una realtà sociale che richiede sempre più chiavi interpretative e capacità di distinguere, per esempio l'attendibilità delle notizie e la verità dei fatti! Il mondo social richiede una certa maturità per non entrare in Rete e rimanerne intrappolati; basti pensare alla dipendenza dal gioco o dalla pornografia. Un'appartenenza che dovrebbe essere un incentivo - non uno spazio per sfuggire dal mondo fisico - per poi impegnarsi e creare rete nell'ambito del proprio vissuto quotidiano.


Le 10 parole 343. La parola e la vita

A partire dal concetto di amicizia, Facebook ha messo in contatto le persone tra di loro, le ha collegate e riunite... o legate a nuove conoscenze e amicizie! Ha messo in Rete, in giro per lo spazio illimitato di internet, i profili di milioni di persone e senza limiti di età, dagli adolescenti alla persona anziana. I social, dunque, consentono di immetterci nella Rete e di farci sentire parte di un universo di persone, la maggior parte delle quali non le conosciamo e non le conosceremo fisicamente, forse mai. Ci ha aperto nuovi spazi relazionali, virtuali e spesso molto reali. La positività dei social, dipende dai singoli e da quello che si vuole condividere e far circolare. Se dovessimo fotografare questa realtà dal lato positivo potremo pensare ai tantissimi giovani in piazza al Cairo, il cosiddetto popolo del web a cui si deve la mobilitazione di migliaia di adulti in strada e dato voce alla "rivoluzione" per la democrazia. Grazie a Facebook, ai social, e ai ragazzi che hanno creato la rete di sostegno, si deve, in parte, la caduta di Hosni Mubarak, ex Presidente dell'Egitto. Oltre alle tantissime opportunità dei social, non possiamo dimenticare anche i limiti e l'uso errato, nel divulgare notizie false e provocare comportamenti sbagliati. Basta pensare alla giovane salernitana Tiziana Cantone che si è tolta la vita dopo la diffusione di video hard e della conseguente e non accettabile gogna della rete. Dunque i social possono darti vita, farti sperare, aiutarti a costruire democrazia, a trovare opportunità di lavoro, ma possono anche indurre alla morte.


paoline pgv dieci parole icone24. Una Parola di vita

Pensando alla potenzialità dei social, mi viene in mente un episodio, raccontato solo da Giovanni, nel suo Vangelo al cap. 21.

Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci.

Si tratta di un momento privilegiato, nella vita di questi sette apostoli, dopo la risurrezione. Gesù li incontra sulla riva del lago di Tiberiade, in una nottata andata molto male... i pesci non hanno abboccato! Loro che avevano ricevuto dal Maestro Gesù la possibilità di essere pescatori di uomini, da pescatori di pesci, non sono più in grado di trovare del pesce... Però Pietro organizza una rete di relazioni, chiama i suoi amici e parte! Butta la rete: è interessante, anche il mondo virtuale è un sistema di reti! Ma per rendere fruttuosa la loro fatica e la loro nottata, è necessaria la Parola di Gesù che è risorto, ma ora uomo più che mai, ha fame... "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e "non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci". Questo ci fa uscire dalla nostra delusione, dall' utilizzo superficiale della rete per trovare la chiave giusta, la direzione più buona e interessante per noi! La Sua è una Parola che realizza ciò che dice!

Abbiamo bisogno di ascoltare qualcosa di vitale, che ci tiri fuori e che ci aiuti a essere davvero costruttori di relazioni più umane e autentiche. Abbiamo bisogno di ascolto dei nostri vuoti e delle nostre reti vuote, perché dentro questo vuoto ci può essere uno spazio importante per Dio!

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Rubrica a cura di Paoline PGV

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