Un amore senza misura

Per sempre! Il senso della Professione Perpetua

Che cosa è la Professione Perpetua? È amare senza misura di tempo, è entrare nella storia dell'amore di Dio. È dire sì per sempre al Signore, è scegliere di dedicare la vita al sogno di Dio, ad annunciare a tutti l’amore che lui ha per ciascuno, nella congregazione delle Figlie di San Paolo, con lo specifico modo proprio che è quello delle varie forme della comunicazione.

Forse è inevitabile, ma pensare alla Professione Perpetua mi fa soprattutto pensare al SEMPRE, al significato e al valore del tempo, alla sua idea ma anche al modo di viverlo.

Sono suor Veronica, Figlia di San Paolo, e mentre scrivo, sono passati pochi giorni dalla mia Professione Perpetua, avvenuta a Roma il 30 giugno del 2022, dopo alcuni anni di cosiddetti “voti temporanei".
Nel tempo ho avuto occasioni per riflettere e condividere anche con altre giovani suore la ricchezza dei voti di povertà, castità e obbedienza che professiamo con la nostra prima consacrazione. Sono impegni seri, a volte difficili, ma che desiderano aprirci alla libertà della sequela di Cristo con tutto il nostro essere e al servizio di donne e uomini che incontriamo sul cammino con amore, condivisione e desiderio di vivere insieme la volontà di Dio per l'umanità.
Questa volta, però, è diverso è stato il “per sempre". Mi sono interrogata su quello che rappresenta, ma soprattutto sulla sua attualità, sulla sua concretizzazione.

La prima sensazione è la paura, una sorta di angoscia per la definitività di questo voto. Si tratta di un senso di inadeguatezza, di un dubbio della mia fedeltà: sarò capace di essere fedele? Della fatica di sostenere delusioni o fragilità mie, di altri, delle situazioni.
Ma pensandoci meglio sì per sempre vuol dire che il sì di Dio sarà sempre lì a sostenermi. Il mio sì è solo la risposta al suo sì alla mia persona e alla mia vita, e quel suo sì è da sempre e per sempre.
paoline vocazione un amore senza misura bernasconi 1Per questo motivo mi piace molto la preghiera che il celebrante recita sulla professa perpetua durante la celebrazione, perché inserisce questo evento nella storia dell'amore che Dio ha per l'umanità. 
«O Dio, autore e custode del proposito santo, s’innalzi a te il canto della nostra lode; tu con ineffabile amore per mezzo del tuo Verbo nello Spirito Santo hai creato l’umana famiglia e nella tua infinita bontà l’hai voluta unire a te in comunione di vita...».
La storia biblica ci ricorda poi che Dio non ritratta la sua alleanza, neanche di fronte alle infedeltà, all'abbandono. Dio è rimasto non solo fedele, ma innamorato e capace di inventare gesti di vicinanza.
«E quando per l’inganno di satana infranse il vincolo della sua fedeltà, tu non l’hai esclusa dal patto nuziale ma, spinto da eterno amore, hai rinnovato in Noè, tuo servo, l’antico patto di alleanza».
La preghiera continua citando Abramo, Mosé, ma anche «donne sante, insigni per pietà e fortezza, gloriose per fede e santità di vita», che sento vicine alla mia storia e pensiero.
Al centro poi della storia della salvezza - e vorrei anche della mia vita - c'è però Gesù che ama tutti e ciascuno, che ama me e mi invita ad amare ogni donna e uomo: «Egli, povero, umile, obbediente, divenne fonte e modello di ogni santità; fondò la Chiesa sua sposa e la amò di così grande amore da offrire se stesso per lei e santificarla con il proprio sangue».
Non sono, però, fondata solo su Cristo e accompagnata dalla storia passata (che già sarebbe moltissimo), ma sono anche sorretta da donne mie contemporanee che condividono la mia stessa passione e scelta di vita«E tu, Padre santo, con disegno provvidenziale, hai voluto che innumerevoli tue figlie seguissero il Cristo Maestro come discepole, lo annunciassero ad ogni creatura... Con ammirabile varietà di carismi fiorisce la Chiesa santa, come sposa ornata di gemme, regina splendente di gloria, madre esultante di figli».

Mi commuove, infine, pensare che il celebrante, a nome di tutta l'assemblea invochi sulla neo-professa, per il futuro, il dono più prezioso per vivere in pienezza e a servizio: «Ti supplichiamo umilmente, o Padre: manda lo Spirito Santo su questa tua figlia... Aderisca a te con fervore di carità e con slancio apostolico... Custodisca fedelmente l’unione a Cristo; con generoso amore ami la Chiesa e nella carità di Cristo abbracci tutti i fratelli...».
Trovo che il sì al Signore, per sempre, sia sapientemente “narrato” e “concretizzato” in questa meravigliosa e lunga preghiera. Che il mio sì per sempre, allora, come quello di tante altre religiose e religiosi nel mondo, non sia una risposta generica o indeterminata: solo se sarà un sì ogni giorno, un piccolo sì in ogni circostanza, un sì per ogni singolo passo, allora potrà essere sì per sempre.

Guarda la video-intervista a sr Veronica


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