I canti in latino del repertorio mariano

La collana di brani della tradizione cristiana, "Classici Mariani", curata dal M° Andrea Montepaone, arriva al quinto volume. Molti dei canti del nuovo album sono tra i più antichi che esistono di questo repertorio. Presentati con testi integrali e musiche originali, le pregevoli armonizzazioni e l'elegante accompagnamento orchestrale li rendono fruibili anche oggi.

I brani più antichi

Dopo aver raccolto ed elaborato le composizioni mariane di carattere più popolare, era doveroso dedicare attenzione anche ad altri lavori scritti in una maniera diversa, ma altrettanto noti. Molti di quelli qui proposti sono i brani più antichi che esistono nel repertorio: il testo di Sub tuum presidium confugimus, nella sua forma originale greca, risale addirittura al III secolo ed è conosciuto da tutte le tradizioni liturgiche orientali ed occidentali. Oltre a diversi canti gregoriani, nel presente album trovano spazio opere di epoche differenti: si va dall'Ave Maria di tre autori classici come Arcadelt, Gounod e Schubert a Memorare, scritto in tempi più recenti, senza escludere le quattro celebri antifone (Alma Redemptoris Mater, Salve Regina, Regina caeli laetare e Ave Regina caelorum), tutte molto diffuse.

I criteri della collana

In questo volume, come nei precedenti della collana, ho mantenuto i testi nella loro versione integrale e sostenuto le melodie originali con armonizzazioni e soprattutto un accompagnamento orchestrale che potesse renderle maggiormente fruibili da chiunque. Elaborare la composizione di un altro autore è un'operazione complessa, in particolare nella fase di ideazione, ma anche di grande creatività, perché inevitabilmente si va a mescolare il proprio stile con quello di chi ci ha preceduto e più si riscoprono i canti di età passate, più si avverte l'esigenza di renderli assimilabili in una forma moderna, di dargli una nuova vita con il desiderio di suscitare così l'attenzione di chi non li conosce o li ha dimenticati.

Il fascino delle opere arcaiche

Nel corso delle mie ricerche ho notato un vivo interesse di numerosi ascoltatori ed esecutori verso questo genere di musica tradizionale e maggiore attrattiva esercitavano su di loro le opere più arcaiche. Imbattendosi in qualcosa di molto distante nel tempo – quindi non standardizzato al gusto odierno – la curiosità spesso ritornava viva: una scrittura medievale, quindi, può paradossalmente diventare attuale proprio per la sua lontananza dalle mode contemporanee.
Con tali convinzioni ho svolto il lavoro cercando di evidenziare tali elementi attraverso l'uso delle voci e soprattutto dei colori strumentali. Ho cominciato ad interessarmi all'orchestrazione quando ero poco più che bambino e le sue potenzialità descrittive hanno orientato tutta la mia vita professionale: spero di essere riuscito ad impiegarle al meglio per sottolineare il grande fascino che questi brani, e le storie che a volte si celano dietro di essi, trasmettono soprattutto a chi, come me, spesso riflette sulla modernità di canti così antichi e vi trova la consolazione di una straordinaria bellezza.

 


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