Il Vangelo del pane

quando la ricchezza vera è Gesù Cristo

Mangiare pane e verità: questo è il vero nutrimento di corpi e anime. Distribuire Parola di Dio come alimento che sfama e dà vita: questa la grande sfida. Fare la carità della verità con la stessa urgenza e la stessa competenza di chi cura corpi e guarisce ferite, perché la verità libera, dà ali per volare, forma coscienze forti e profondamente umane, capaci di scegliere il bene.

Potrebbero sembrare strane queste parole eppure tutto sarà più chiaro quando leggerete l'esperienza e la testimonianza di una «piccola suora italiana» che tra l'assordante rumore delle macchine tipografiche, in una tipografia a nord di Nairobi, in Kenya, attende con apprensione tra carta e odore d'inchiostro il «nascere» dei Vangeli tascabili che saranno un dono per «il suo Kenya».

Lo griderebbe al mondo suor Teresa, questo il suo nome, e con lei lo griderebbe ogni Figlia di San Paolo: «La più grande ricchezza di cui questo mondo ha bisogno è Gesù Cristo e il suo Vangelo». Di questo occorrerebbe essere preoccupati, per questo sarebbe necessario dare la vita: perché tutti, uomini e donne, piccoli e grandi, possano ricevere nella propria casa, conservare, custodire come il più prezioso tra i tesori, leggere e meditare il Vangelo, notizia buona che rende buona e bella la vita.

Nella povera e affamata Africa, terra in cui tutti sono preoccupati di portare pane e riso, acqua e medicine, stona, umanamente, la preoccupazione di sr Teresa e le obiezioni da farle sarebbero legittime: «Come si può pensare al libro quando manca il pane? Come ci si può limitare alla parola quando non c'è nulla a cui aggrapparsi? Nella Nairobi della poverissima Gorogocho di p. Zanotelli, come ci si può accontentare, o anche solo pensare ai libri? Non è poco? Non è troppo poco?».

Risponde suor Teresa.

E lo fa con grande passione. Non è la parola a convincere, ma lei e la sua vita. Scorre nelle sue vene, la stessa determinazione e intraprendenza di cui era carico l'apostolo Paolo.
Rispondono i suoi sogni per l'amata Africa.
Rispondono le sue preoccupazioni: «In tanti pensano alle pance dei bambini, ma chi al loro cuore? Chi ai loro sogni? Chi nutre la loro speranza?»

Suor Teresa e le altre sorelle paoline, sono il volto di quella Chiesa in uscita, che rischia di andare in quelle periferie scomode dell'esistenza; di porre domande dove più nessuno ha voglia di farsene; di aprirsi all'altro dove la paura vince; di farsi dono dove molti preferirebbero ricevere.

Andare oltre con le parole, sarebbe togliere spazio alla sua vita, bella, coinvolgente e appassionata. Degna di una vera figlia dell'Apostolo delle genti. Spero di cuore, da Figlia di San Paolo, che possiate leggere la sua storia e magari condividerla sulle vostre bacheche... per credere, insieme, che il Vangelo può ancora essere pane di vita, rinnova e riempie la vita.


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