Joy e la ricerca della felicità

Ci sono libri che vanno letti e libri che invece vanno riletti. Joy e la ricerca della felicità appartiene sicuramente a quest'ultima categoria. E non solo: è un libro da leggere e rileggere in estate, o comunque in vacanza, quando siamo più inclini a lasciarci trasportare in una dimensione più umana, senza affanni e distrazioni.

Intraprendere la lettura di questo lungo racconto allegorico è un po' come apprestarsi a entrare in una di quelle fresche abbazie, immerse nel verde, per qualche giorno di quiete e silenzio che rigenera il corpo e l'anima. È proprio questa la prima sensazione che ho provato quando ho incontrato Joy per la prima volta, e di nuovo quando ho riletto queste pagine.

Joy è una ragazzina, che ricorda un po' Momo, dell'omonimo romanzo di Michael Ende, e un po' Il Piccolo Principe; da grande vorrebbe essere come santa Teresina, ma è anche la gioia in persona, con i suoi alti e bassi. Attorno a lei si muove una variegata e poetica umanità, riunita nel cortile di Rohan, a Parigi, dalla comune e costante ricerca della felicità. In questo viaggio, ci accompagna in particolare Sagamore, «signore dei ruscelli e delle fonti», che grazie all'incontro con Joy e con gli altri personaggi finisce con l'incontrare davvero la gioia piena.

Frammenti da ricostruire

Non è semplice riassumere la trama di questa ricerca, ma forse ciò non è un male: questa storia è fatta di frammenti, di piccoli pezzi di un mosaico scintillante che, a poco a poco, trovano il loro posto nel grande disegno finale. Sono frammenti di poesia, parole nuove (perché è proprio degli innamorati inventare parole per annunziare la novità), immagini in filigrana e silenzi che scavano in profondità. E d'altronde, come si conviene a tutte le favole che raccolgono la saggezza del mondo, forse la felicità sta proprio nella ricerca...

Una lettura, un'esperienza!

Quando ho letto Joy la prima volta, l'ho bevuto tutto d'un fiato, come quando ci si disseta a una fontana di acqua fresca. In seguito ne ho serbato il ricordo e l'ho regalato a diverse persone a cui avevo pensato durante quella prima lettura. Adesso che è trascorso qualche anno, non ho potuto evitare di tenere a portata di mano una matita. Alla fine ho dovuto riempire il libro di post-it!

Gioia, felicità, attesa, luce, trasparenza, ombra, silenzio, parola, contemplazione, incanto, libertà, equilibrio, armonia, cielo, relazione, legame, attenzione... sono solo alcune delle parole che risuonano per tutto il tempo della lettura, come fossero una musica.

Aveva ragione Dante: ci sono cose che «intender non le può chi non le prova». E con alcuni libri è così: alcune pagine sembrano di una semplicità sconcertante, quasi banale. Invece, solo quando si iniziano a contemplare «le splendide nozze fra un'evidenza e un mistero» (p.132) tutto acquista un significato nuovo e gli occhi dei nostri occhi cominciano a vedere, e il cuore del nostro cuore inizia a pulsare in armonia con l'universo intero.

Non ci credete? Fate la prova. E quando lo rileggerete, in una calda estate presente o futura, sotto un albero o davanti al mare azzurro, vi ritroverete a risuonare in perfetta armonia con la musica che tiene insieme tutto l'universo. Per un attimo, forse, per il tempo di un pomeriggio. Ma quando si scopre dove si trova questa gioia, si è certi che la si possa ritrovare sempre, anche quando sembra essersi allontanata.

Dove sta la felicità?

La felicità, ci dice Joy, arriva là dove la si lascia entrare. Se non la vediamo arrivare forse dovremmo cominciare ad aprire porte e finestre... E a proposito di finestre, vi posso garantire che non guarderete più una vetrata con gli stessi occhi.

Buona lettura!
Adele Cammarata

JOY e la ricerca della felicità di François Garagnon, vi aspetta on line e in tutte le librerie


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