Che disastro se non ci fossero i Santi!

Tutti i Santi - Solennità - 2021

La santità non è per dopo, ma per una vita buona già adesso.

Fino a non molti anni fa, parlare di santi era difficile perché la gente, riteneva impossibile una vita come quella loro al di fuori di un convento e perché tutte quelle penitenze e digiuni non sembravano né sopportabili né giusti. Questa idea di santità per fortuna sta scomparendo, perché gli ultimi Papi hanno dato alla chiesa una serie di santi e sante "della porta accanto", come ama dire papa Francesco, cioè di uomini e donne di ogni età e condizione, dediti non a digiuni strazianti e penitenze crudeli ma a una vita buona, generosa, giusta, misericordiosa, sincera, costruttrice di pace.

Dice: "Vita buona, generosa, giusta, misericordiosa, sincera, costruttrice di pace..." Ma queste sono le Beatitudini!
Per l'appunto! Esse infatti sono le strade che Gesù ci ha indicato per vivere camminando verso la santità, fino a raggiungerla pienamente nell'incontro faccia a faccia con il "Santo", con Dio.
Dice: "È un bel carico che Gesù ci ha messo sulle spalle. E chi ce la fa a portarlo se non uomini e donne che vivono in condizioni speciali, magari in un convento, o comunque senza le preoccupazioni quotidiane della famiglia e del lavoro?".
Non è così! Purtroppo ci è stata inoculata la convinzione che Gesù ci carica di "fardelli", come gli scribi e i farisei che egli rimproverava. Non è così! Gesù ci chiede quello che il nostro cuore desidera veramente al di sotto dei desideri sbagliati e delle illusioni.

Proviamo a leggere questo testo, che è la sintesi di tutto il Vangelo, con gli occhi della nostra vita. I "poveri in spirito" sono le persone generose, disposte e condividere quello che hanno gratuitamente perché consapevoli di averlo ricevuto gratuitamente. "Quelli che sono nel pianto" sono coloro che non si arrendono alle difficoltà, che non intristiscono nei lamenti ma reagiscono e combattono. I "miti e i misericordiosi" sono coloro che sanno capire gli altri, anche quando sbagliano, che non vivono con il dito puntato per accusare e recriminare. "Quelli che hanno fame e sete di giustizia" sono coloro che amano le cose giuste per sé e per gli altri, che non accettano soprusi e ingiustizie su di sé e sugli altri, soprattutto se deboli e indifesi, anche a costo di "persecuzioni". I "puri di cuore" sono le persone sincere, quelle che se è sì e sì se è no è no; quelli che non tramano nell'ombra, che non parlano dietro le spalle, che non diffondono falsità e dicerie. Gli "operatori di pace" sono coloro che non attizzano i fuochi della gelosia, dell'invidia, del rancore, della rivalsa, ma cercano sempre di spegnere i contrasti appena si accendono, senza ricorrere mai alla violenza, anche "porgendo l'altra guancia". Cosa sarebbe la vita di ogni giorno in famiglia, nel lavoro, nei gruppi, nella comunità, anche religiose, se in mezzo a noi non ci fossero questi "santi"?

Chi non vorrebbe avere familiari, amici, colleghi che vivono così? Chi non ha sperimentato lo strazio di trovare nella sua cerchia di conoscenti e collaboratori i "rovescio della medaglia"; gli egoisti "sono tutto io gli altri si arrangino"; i lamentosi che gli fa male sempre qualcosa; i duri e puri per i quali non si salva nessuno: tutti disonesti, tutti imbroglioni, tutti sfaticati, tutti peccatori; i falsi che lavorano dietro le spalle, con malignità sempre aggiornate; quelli a cui la giustizia va bene soltanto per se stessi; quelli che sono sempre "contro", sul piede di guerra, intenti a suscitare gelosie e invidie? Gesù aggiunge ai nostri desideri la richiesta che siano vissuti verso tutti, anche con coloro che se ne approfittano, che non ricambiano, che non ringraziano, senza limiti, e con il regno dei cieli come unico traguardo.

Con questa Solennità la Chiesa ci invita non soltanto a celebrare ma anche a entrare in comunione con "i santi e le sante della porta accanto", spesso quelli dentro "casa nostra" (la famiglia, l'amicizia, il lavoro...) che hanno reso la nostra vita meno faticosa e più bella. Chi non ha un genitore, un nonno, un parente, un amico, un collega che: "se non c'era lui, non so come avrei potuto andare avanti". Tutti costoro sono adesso dentro "la moltitudine immensa che nessuno può contare". Gesù ci chiede di essere in cammino verso questa "moltitudine", cercando di essere per gli altri persone che, se non ci fossero, non si saprebbe come andare avanti.


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