Gesù non dimentica il dono promesso

VI Domenica di Pasqua - Anno C - 2022

La pace di Gesù non è una regalia ma una risorsa.

«Vi lascio la pace, vi do la mia pace», dice Gesù agli apostoli prima andare incontro alla cattura e alla morte. È una promessa, anzi, data la particolarità del momento, è un testamento.
«Pace a voi!», è il saluto che il Risorto rivolge agli apostoli la sera della risurrezione e negli incontri che seguiranno prima del suo ritorno al Padre.
«Dona a noi la pace», è l’invocazione che da sempre la Chiesa rivolge all’Agnello di Dio in ogni celebrazione dell’Eucaristia.
Tanto basta per considerare la pace il dono più prezioso di Gesù ai suoi discepoli. Un dono, però, che ci mette in difficoltà, soprattutto in certi momenti come quelli che stiamo vivendo, nei quali sembra che la guerra si scateni in tutti gli ambiti e a tutti i livelli. Ed eco che arrivano i “cattivi” pensieri: “Dov’è questa pace promessa da Gesù?”; “Perché il Signore non interviene?”; “A cosa servono le nostre preghiere?”; “Il Signore ha dimenticato il dono promesso?”. A questi interrogativi risponde la precisazione di Gesù per la realizzazione della sua promessa: «Non come la dà il mondo, io la do a voi».

La pace del mondo

La pace del mondo è mancanza di conflitti, l’assenza di guerre “guerreggiate”, basata sull’equilibrio delle forze e la paura reciproca. È compromesso. Non riuscendo a collaborare, ci si accontenta del livello più basso: io cedo un po’ di qua, tu un po’ di là. È lasciar correre. Quando le guerre del mondo non producono per noi effetti negativi troppo pesanti; quando c’è bonaccia perché i poveri, gli oppressi, gli emarginati, gli esclusi non minacciano il nostro benessere: “fermi così, sennò viene peggio”.
Questa è la pace che vorremmo in dono, ma che Gesù non può dare, perché non l’ha vissuta. Egli non ha evitato i conflitti. Al contrario, non ha fatto altro che suscitarli, accogliendo i pubblicani, i peccatori e le prostitute; lasciandosi circondare da donne straniere, impure, di dubbia reputazione; attaccando in maniera energica gli scribi, i farisei e i sadducei; criticando i sommi sacerdoti; compiendo provocatoriamente miracoli anche di sabato. Egli non ha accettato i compromessi, nemmeno quando gli potevano salvare la vita, come davanti al sinedrio e a Pilato. Non ha lasciato correre, ma è corso in aiuto di tutti quelli che avevano bisogno della salute del corpo e dello spirito (At 10,38).

La pace di Gesù

La pace di Gesù è quella che scaturisce dalla sua parola, per la quale il Padre lo ha mandato tra noi, e che viene alimentata dalla sua osservanza . Questa parola che Gesù ha comunicato e vissuto è: tutti figli dello stesso Padre e tutti fratelli e sorelle. Questa è la pace che Gesù non ci donerà, perché è quella che ci ha donato con la sua vita “data per tutti”; questa è la pace che continua a scaturire per noi da questa sorgente, se vi attingiamo per nutrire ogni giorno e dovunque i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni.

A che serve la sua pace? 

“Va bene, ma questa pace di Gesù a cosa serve per fermare le guerre concrete, per intenderci: quella tra Russia e Ucraina, e tutte le altre che minacciano il nostro benessere, la nostra tranquillità, e incattiviscono la nostra esistenza?”. “Se Gesù firmasse di persona la pace tra russi e ucraini, e quelle dentro i quotidiani luoghi di vita, allora sì che apprezzeremmo il suo dono!”.
Non può essere così, perché la sua pace non è per quelli che la vorrebbero pronta e servita, bensì per «gli operatori di pace», che se non possono fermare le guerre, contribuiscono a prevenirle e a educare alla pace. Come? La parola di Dio propone la scuola di Gerusalemme. Lì, come dovunque e sempre, sorgono “motivi di guerra”. Cosa fanno gli apostoli? Non con manovre astute e rapporti di forza, ma «con lo Spirito Santo», si ritrovano, si ascoltano, decidono. Non fanno finta di niente; non ricorrono a compromessi che nascondono i problemi; non si mettono con i più forti, ma decidono i passi possibili per continuare a camminare insieme verso traguardi più avanzati. Questa è la scuola e la strada della pace di Gesù.


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