Il nome "Gesù" è la preghiera più bella

Maria SS. Madre di Dio - Solennità - Anno C - 2021

Maria è il volto materno dell’amore di Dio per noi.

Il primo giorno dell’anno, oggettivamente un giorno come gli altri, è in realtà particolarissimo perché universalmente e inevitabilmente carico della speranza e dell’augurio che l’anno nuovo sia “migliore” del precedente. “Migliore” comunque, anche se il precedente, magari, non è stato malaccio. Il bene, infatti, non basta mai. Figuriamoci poi con alle spalle una pandemia che non finisce di suscitare sofferenze, ansia e angoscia. A questo “primo dell’anno” dal punto di vista sociale, nemmeno la Chiesa può sottrarsi. Infatti partecipa con la celebrazione della LV Giornata Mondiale della Pace, voluta da Paolo VI, e indirizzata quest’anno da Papa Francesco su tre sentieri sempre più necessari da percorrere per costruirla: il dialogo fra generazioni, l’educazione, il lavoro.
1. Dialogo fra generazioni: «confrontarsi, accordarsi e camminare insieme… dissodare il terreno duro e sterile del conflitto e dello scarto per coltivarvi i semi di una pace duratura e condivisa, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura».
2. Educazione: «Un patto educativo globale per e con le giovani generazioni, che impegni le famiglie, le comunità, le scuole e le università, le istituzioni, le religioni, i governanti, l’umanità intera, nel formare persone mature».
3. Lavoro: «la base su cui costruire la giustizia e la solidarietà in ogni comunità… Unire le idee e gli sforzi per creare le condizioni e inventare soluzioni, affinché ogni essere umano in età lavorativa abbia la possibilità, con il proprio lavoro, di contribuire alla vita della famiglia e della società».

«Gli fu messo nome Gesù»

A questa Giornata Mondiale per la Pace, sui sentieri indicati dal pontefice, tutti sono invitati e tutti possono partecipare, trovando motivazioni e forza nella loro fede, qualunque essa sia, e nelle loro convinzioni. I cristiani, però, hanno motivi propri che rendono “il primo dell’anno” speciale e diverso da tutti gli altri giorni dell’anno. Il primo motivo ci viene ricordato dal Vangelo: «Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo». I cristiani ricordano il momento in cui questo nome ha iniziato a risuonare sulla terra, non deciso da convenienze parentali, o dalle esigenze di ricordare antenati, ma arrivato dall’alto, dalla volontà di Dio e dalla bocca dell’angelo Gabriele. Un nome che dice salvezza, speranza, misericordia, pace e tutto ciò che di bene il cuore desidera. “Gesù!”. Una sola parola. Niente altro serve. È la preghiera più bella, vera, completa, profonda, accorata, fiduciosa, gioiosa… quanto si ferma lì, senza aggiungere nessun’altra parola, semmai un sospiro, o una lacrima, o un lampo di gioia, o l’ultimo respiro. Per i cristiani il primo giorno del nuovo anno è l’impegno di ricordare questo nome e di testimoniarne la bellezza. Dio ha chiesto a Mosè di assicurare il popolo della sua benevolenza, della sua vicinanza, del suo aiuto: «Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace». Con Gesù la sua richiesta è diventata persona. È Gesù la sua benedizione, la sua custodia, il suo volto splendente, la sua grazia, la sua attenzione, la sua pace.

Maria madre di Dio

Racconta San Luca: «Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore». Maria conosceva lo stupore che quel bambino suscitava, perché tutto era partito dalla sua accettazione a diventarne madre. Madre di quel bambino che è figlio di Dio e figlio suo. Madre di quel bambino che è Dio. Perciò Madre di Dio. I cristiani, da subito, non hanno avuto nessun dubbio a chiamare Maria Madre di Dio, nonostante non sia facile per la nostra mente comprendere come Dio possa avere una madre. Lo crediamo, glorificando e lodando Dio per tutto quello che abbiamo udito e visto, come i pastori, e custodendo e meditando nel cuore “Gesù”, il nome venuto da Dio, e “Maria”, il volto materno della bontà di Dio.


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