Gesù non chiede gesti eroici ma l’eroismo nel quotidiano.
Dice Mosè: «Questo comando che oggi ti ordino - amare il Signore, tuo Dio, camminare per le sue vie, osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme - non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica». Gesù traduce le parole di Mosè, che riassumono tutto il messaggio della Bibbia, con una esortazione che non ammette vie di uscita: «Va’ e anche tu fa’ così».
Così come? Gesù lo illustra (è proprio il caso di dire così) con il Samaritano della parabola. Vestiamolo con i nostri panni, come facevano i pittori antichi con i personaggi della Bibbia, e portiamolo nel presente, “in viaggio” sulle nostre strade, nelle quali non mancano i malcapitati caduti nelle mani dei briganti, per prendere consapevolezza se “facciamo come lui”, oppure come il sacerdote e il levita, che vedono e passano oltre.
La traduzione “classica” della parabola è l’incidente d’auto con quelli che passano oltre, magari senza rinunciare a un selfie; e a chi invece si ferma, chiama i soccorsi, si mette vicino all’incidentato, lo incoraggia, lo rassicura, si rende disponibile ad affrontare i fastidiosi problemi di eventuali controversie e ad informarsi sulle conseguenze dell’accaduto. Di questi gesti da buon samaritano ce ne sono più di quelli che pensiamo, anche in questi giorni la cronaca ce ne ha raccontati di generosissimi, fino a rimetterci la vita. Purtroppo, però, sulle nostre strade sono in agguato briganti più insidiosi da combattere, perché non richiedono gesti sporadici e eroici, ma il rifiuto di scelte dettate dalla ricerca del guadagno facile; da strutture della società (scuola, lavoro, sanità) non misurate con le esigenze dei più deboli, ma dei più furbi, dei più raccomandati, di coloro che non si fanno scrupoli a lasciare “mezzo morti o morti del tutto” coloro che cadono nelle loro mani (il caporalato, lo spaccio di droga, lo sfruttamento della prostituzione e dei ragazzi, dei profughi…). Contro questi briganti il «va’ e anche tu fa’ così» è come la raccomandazione della mamma a non mangiare troppa Nutella, oppure un concreto progetto di vita?
Non c’è chi non rimanga male nel vedere il sacerdote e il levita passare oltre, e che non provi un immediato e spontaneo sentimento di condanna e di rifiuto nei loro confronti, al contrario della ammirazione che suscita il Samaritano che vede e ha compassione. Compassione vera, concreta, fattiva: «gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino»; si preoccupò che avesse avuto l’aiuto che lì sul momento non avrebbe potuto ricevere: «lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui», provvedendo di suo alla spesa.
Però siamo in grado di vivere concretamente il comando di Gesù? È alla nostra portata, oppure è un semplice incoraggiamento a fare quello che si può, perché il personaggio della parabola poteva essere imitato quando i tempi erano diversi, ma non oggi? Cosa possiamo fare, infatti, contro la mancanza del lavoro, il cattivo funzionamento della sanità e della scuola, lo sfruttamento delle persone, lo spaccio della droga… Sembrerebbe proprio che non sia possibile “andare e fare” come chiede Gesù. Il Samaritano possiamo ammirarlo, commentarlo, pregare perché il Signore ne susciti tanti, ma fare tutto quello che ha fatto non è possibile se non per quelli e quelle che noi chiamiamo eroi o santi.
Mosè diceva: «Questo comando che ti ordino non è lontano da te, che tu non lo possa raggiungere, ma nella bocca e nel tuo cuore perché tu lo possa mettere in pratica». La stessa cosa dice Gesù a noi: “Questo personaggio non è lontano da te, che tu non lo possa imitare, ma dentro di te, e tu lo ammiri, desideri di seguirlo, e sei in grado di imitarlo”. Gesù infatti non ci chiede gesti eroici, possibili a pochi, ma l’eroismo di vivere sempre con gli occhi aperti per vedere i “malcapitati”, e il cuore pronto ad avere compassione e a dare soccorso. Come si può! Magari soltanto con la preghiera, ma mai senza vedere e andare oltre.