Il valore del canto sacro per la chiesa diocesana

«Cristo pietra angolare" è un'opera che invita a pregare "in canto", a sperimentare l'amore di Dio e a comprendere meglio il valore del canto sacro nella chiesa diocesana. I brani sono stati composti da don Pasquale Ferraro in occasione della Dedicazione della basilica cattedrale Lateranense.

Rinnovare la lode a Dio

La presentazione di questa Messa è affidata, nel fascicolo che contiene gli spartiti, alle parole del Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, che di seguito riportiamo integralmente.

«I primi versetti del Salmo 97, che la liturgia ci fa pregare molte volte nel corso dell'anno liturgico, costituiscono un ottimo avvio per presentare la composizione del maestro don Pasquale Ferraro, che ha musicato con nuove melodie la Messa per la Dedicazione della basilica cattedrale Lateranense, intitolandola in modo significativo Cristo, pietra angolare. Un canto nuovo che rinnova ancora una volta la lode per le meravigliose opere che Dio ha compiuto e continua a compiere in mezzo a noi.

Celebrare con il canto

Con la costituzione liturgica Sacrosanctum Concilium il Concilio ci ha insegnato che l'azione liturgica assume forma più nobile quando è celebrata con il canto, con la presenza dei ministri e con la partecipazione attiva di tutto il popolo. Così la composizione di una nuova Messa per la festa del 9 novembre segna la possibilità di ripensare e comprendere meglio il valore del canto sacro anche per la chiesa diocesana. La liturgia è incontro quotidiano con Dio, luogo della sua manifestazione, tempo speciale in cui il popolo si mette in ascolto del Padre. La musica è liturgica, cioè favorisce la comunione con la Trinità, nella misura in cui si armonizza con l'azione celebrativa, si ispira ai testi biblici e agli inni sacri, ne segue lo sviluppo testuale, il senso teologico, la dinamica rituale; rispetta i cicli legati all'anno liturgico e si adatta ai singoli momenti della celebrazione, esprimendo la preghiera di tutto il popolo. In questo modo si rafforza la comunione orante dell'assemblea e i riti si arricchiscono di solennità (cfr. Sacrosanctum Concilium 112).

Esprimere l'arte musicale è un dono di Dio

Il nostro vescovo, papa Francesco, rivolgendosi alle Scholae Cantorum dell'Associazione Italiana Santa Cecilia, il 28 settembre scorso, disse che vari sono i campi dell'apostolato dei musicisti, tra questi c'è anche la composizione di nuove melodie. Infatti, proseguiva, «È un privilegio, un dono di Dio esprimere l'arte musicale e aiutare la partecipazione ai divini misteri. Una bella e buona musica è strumento privilegiato per l'avvicinamento al trascendente e spesso aiuta a capire un messaggio anche chi è distratto». Per questo ringrazio il maestro Ferraro per il suo contributo all'arricchimento del patrimonio musicale della Cattedrale di Roma, che di certo aiuterà molti nel cantare la lode al Signore.
Auguro a tutti coloro che avranno modo di pregare in canto con queste melodie di sperimentare l'amore di Dio, perché, come ci insegnava papa Francesco, la musica liturgica è "santa, come santi sono i riti; dotata della nobiltà dell'arte, perché a Dio si deve dare il meglio; universale, perché tutti possano comprendere e celebrare"».

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