La Chiesa secondo i pensieri di Dio

XXI Domenica del Tempo Ordinario - Anno A - 2017

I criteri di Dio non sono i nostri: questo ci ricorda la liturgia di questa XXI domenica del tempo ordinario. Solo Lui può scegliere di edificare la sua opera con le pietre della nostre fragile umanità.

"I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie", proclama Dio (Is 55,8). Lo sappiamo, ma conosciamo quanto è difficile accettare questa diversità, quando dalle affermazioni astratte si scende nella pratica. Per esempio, quando parliamo di Chiesa. Non quella bella dei documenti, ma quella concreta che incontriamo nella nostra esperienza personale (la parrocchia, il parroco, i parrocchiani, la diocesi, il vescovo...), o che conosciamo attraverso i media (il papa, i cardinali, il Vaticano).

Oggi la Parola ci invita a meditare su questa Chiesa concreta, seguendo e accettando i pensieri di Dio, messi in pratica da Gesù, che, dopo aver promesso al pescatore Simone: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa", gliela affidò ufficialmente prima di salire al cielo: "Simone, pasci le mie pecore" (Gv 21,17).

Ma chi è Pietro?

E' l'uomo dei grandi slanci, ma delle altrettanto grandi debolezze: generoso e pauroso, facile a promettere e a spromettere. Al contrario di noi che avremmo scelto sicuramente un uomo dalla fede incrollabile e dalla testimonianza limpida e senza ombre, Gesù ha scelto proprio lui, seguendo i pensieri di Dio che rovesciano i nostri. Sempre! Come per Sebna: "Ti toglierò la carica, ti rovescerò dal tuo posto... chiamerò il mio servo Eliakìm... e metterò il tuo potere nelle sue mani".

Bella la Chiesa secondo i pensieri di Dio! Ma quanti problemi! Perché una Chiesa fondata su Pietro, non può che essere come lui, con cristiani come lui, con la loro concreta umanità. La Chiesa nei pensieri di Dio è "questo" papa, "questi" vescovi, "questi" preti, "questi" cristiani laici. E' fatta inevitabilmente di grandi testimonianze, ma di altrettanti rinnegamenti; di slanci generosi e di debolezze disarmanti; di parole nobili e di fatti scadenti e incoerenti.

Quanto sarebbe stata bella una Chiesa tutta spirituale e pura! Invece Gesù l'ha edificata su Pietro, perciò non immune da incoerenze, debolezze, controtestimonianze, rinnegamenti, e anche di scandali. E' difficile accettare questa Chiesa, ma è l'unica garantita contro le potenze degli inferi. E chi si scandalizza della sua debolezza non pensa secondo Dio, ma secondo la carne e il sangue.

"O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!", esclama Paolo. La sua meraviglia vale anche per il dono della Chiesa, che è da credere e da accogliere, anche se non corrisponde ai nostri pensieri e ai nostri criteri.
E per fortuna! Perché se fosse stata fondata con i nostri criteri, le potenze degli inferi l'avrebbero cancellata da un pezzo. Perciò, accogliamola, invocando: "Signore, il tuo amore è per sempre: non abbandonare l'opera delle tue mani".


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